domenica 1 aprile 2012

Gothian. Capitolo 35. Marvin e compagnia arrivano al fiume Amnis

Marvin aveva trascorso tutto il tempo dell'attraversamento della Laguna sulla punta della prora, a osservare con attenzione il paesaggio e ad inspirare l’aria fresca ed odorosa di sale.



 Aveva sempre desiderato percorrere in tutta la sua lunghezza la grande Laguna di Amnisia , che si estendeva tra il mare a est e le paludi di acqua dolce a ovest.
Quando per primo riuscì ad avvistare la terra, capì che si trattava soltanto di una striscia tra due argini rinforzati dal duro lavoro dei Keltar che per primi avevano tentato di bonificare la zona. Ricordò che il primo passo della bonifica era stato quello di separare le acque salmastre della Laguna da quelle dolci della Palude e dei due bracci del Delta dell’Amnis tra cui essa si trovava.


A metà del secondo giorno di navigazione, la piccola flotta di Ser Yvain de Bors, aveva gettato le ancore e deciso di sostare lungo l'argine della Laguna.



Marvin ne sapeva il nome: Argine Angus, perché voluto da Lord Angus de Lohn, Duca di Festerania e Signore dei Keltar-Lingon, la stirpe che dominava il braccio Mediano del Delta dell'Amnis.
L'argine era mantenuto in buone condizioni e Marvin, appena sceso sulla terraferma, decise di passeggiare lungo questo lembo di terra compattata, che separava due ambienti molto diversi tra loro.
Gli altri membri della Compagnia decisero di fare una grigliata col pesce da poco pescato.
Marvin non aveva mai amato il cibo a base di pesce, e questo era un residuo della sua infanzia al Borgo dei Keltar Senia, una zona interna, dove si preferiva un’alimentazione basata sulla carne. Neppure tutti gli anni trascorsi in seguito ad Amnisia gli erano serviti per rendere più piacevoli le ricette di pesce e frutti di mare. Il solo odore gli risultava nauseabondo, per cui si allontanò rapidamente.
Mentre camminava lungo l'argine, si domandava come fosse possibile il fatto che per molti non era chiara la distinzione tra la Laguna di Amnisia e la Palude interna. Pochi ricordavano che la prima era molto più profonda e salmastra, mentre la seconda era come un grande stagno di acqua dolce.
Nella Palude che si estendeva a sinistra dell’Argine, c’era molta più vegetazione: canneti, piante giallastre ad alto fusto, ninfee, ciuffi d’erba, persino qualche albero.


Camminando lungo il sentiero tra gli argini, vide una piccola torretta, che sembrava quasi un faro, ma senza luce.
Quello era il punto da dove aveva inizio il canale che collegava la Laguna con il Braccio Mediano del Delta. Non si trattava di un corso d’acqua naturale: era un canale navigabile costruito per favorire le comunicazioni e il commercio via acqua. Si chiamava Fossa del Duca d’Altemps,  perché era stata costruita per volontà di Lord Jorìs Kàspar d’Altémps, Duca di Manzàga e signore dei Keltar-Kènoman, stirpe che controllava la zona dell'Amnis prospiciente al Delta.
La Fossa del Duca d'Altemps era un canale non molto largo, ma con degli argini solidi, puntellati da alberi e cespugli.


Da quel canale si raggiungeva il ramo mediano del Delta, e da lì si sarebbe finalmente risaliti fino al Grande Fiume.
Finalmente Marvin avrebbe visto altri Ducati della Federazione Keltar, altre terre, altre acque, altre città, che fino a quel momento aveva visto solo nelle mappe dei suoi testi di studio.
Arrivato al punto in cui il canale si dipartiva dalla Laguna, non poté procedere oltre.
Tornò sui suoi passi, fino all’accampamento dove i suoi compagni di viaggio, terminato il pranzo, si stavano riposando.
Al giovane come pasto bastò un tozzo di pane e formaggio. Purtroppo le scorte erano poche e gli approvvigionamenti ancora lontani.
Quasi tutti dormivano nei sacchi a pelo, o fingevano di dormire. Nessuno aveva voglia di parlare: probabilmente incominciavano a rendersi conto di quanto quella missione fosse mal organizzata…
Lo stesso Ser Yvain appariva perplesso e scarmigliato, mentre consultava alcune mappe, e aveva già perso tutta la sua boria.
Il giovane druido Gwydion preparava una bevanda utilizzando le boccette di medicinali ed erbe che si portava dietro. Ne diede un bicchierino anche a Marvin.
«Bevi, ti farà bene contro le punture di zanzara e le febbri malariche»
Dopo circa un’ora, erano tutti pronti per ripartire e la piccola flotta levò le ancore e fece rotta verso nord-ovest, lungo la Fossa del Duca d'Altemps.
Navigarono con una buona velocità e nel tardo pomeriggio riuscirono ad arrivare nel punto che Marvin aveva tanto atteso, ossia il collegamento della Fossa del Duca col Braccio Mediano dell’Amnis.


Non c’era corrente, l’acqua era quasi ferma, come nella laguna, e remare non creava problemi.
Man mano che procedevano il Ramo Mediano diventava sempre più largo, in quanto non si era  ancora ulteriormente suddiviso in rami minori.

Stienta - Stienta e il grande fiume

Finalmente al tramonto risalirono al punto in cui il Ramo Mediano si dipartiva dal fiume Amnis. In quel punto il Grande Fiume era così ampio che da una riva si faceva fatica a vedere l'altra.


Guardando quell'enorme corso d'acqa, Marvin sentì una strana emozione.
 Sentiva che quell'immenso fiume aveva un significato profondo per lui, e che avrebbe dovuto ripercorrerlo fino alle sue fonti.
Se cercava la pura verità, doveva risalire alle origini, perché l'acqua è pura solo alla sorgente.



N.d.A.

La geografia di questo capitolo è interamente basata sulla bassa pianura padana e in particolare sul Parco Regionale del Delta del Po del Veneto e dell'Emilia-Romagna.
Il fiume Amnis è il Po.
La Laguna di Amnisia è un misto tra le Valli di Comacchio e la Laguna di Venezia.
Le paludi di acqua dolce fanno riferimento alle Valli di Argenta, alle Punte Alberete, alla Valle Mandriole, alla Valle Standiana e a tutti i bacini che sono stati regimentati e in parte bonificati nell'opera di inalveamento del fiume Reno nell'ex Po di Primaro.
Il ramo mediano è il Po di Volano.
Il canale di collegamento è l'idrovia ferrarese che collega il Po a Comacchio e prende il via dal canale collettore di Burana.
I nomi delle varie tribù Keltar sono riconducibili alle tribù celtiche dei Lingoni, dei Cenomani e degli Insubri.

14 commenti:

  1. Vediamo. Po' che fine fa marvin, belle le immagini di laguna che hai scelto!

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    1. Presto in Marvin incominceranno a risvegliarsi le Altre Memorie, quelle dei suoi antenati, e allora le cose si complicheranno...
      Grazie!!!
      ;-)

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  2. è sempre un piacere leggere i tuoi post accompagnati da queste splendide foto...

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    1. Grazie!!! Tu di foto te ne intendi, quindi il complimento mi fa doppiamente piacere!!!
      ;-)

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  3. Devo leggere il romanzo dall'inizio , mi sono persa qualche passaggio :(

    passa da me, nuovo post,:)


    www.celyneglam.blogspot.com

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  4. Che bei paesaggi che hai descritto!
    Sei bravissimo nel riuscire a far immaginare in modo realistico e dettagliato i posti che descrivi, ammiro davvero molto questa tua capacità di far immergere chi legge nelle atmosfere che crei!
    Marvin al momento non se la passa tanto bene, ma quele suggestioni che gli ispira il fiume mi incurisiscono... chissà che farà in seguito!

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    1. Ti ringrazio molto!!! Il segreto è descrivere dei posti simili in cui sono stato veramente. Per la Laguna mi sono ispirato alle Valli di Comacchio. L'argine su cui Marvin cammina è l'Argine Agosta, che esiste veramente ed è quello rappresentato dalla foto che ho scelto. E' una strada strana, e l'impressione che ho provato quando ci sono passato, mi è rimasta molto viva. C'è poi un canale che collega le Valli di Comacchio col Po di Volano, il braccio più a sud del Delta, quello che passa per Ferrara. Ma ritornando al romanzo, Marvin dovrà veramente arrivare alle Sorgenti dell'Amnis, perché lì si trova un personaggio molto importante, che gli insegnerà tutto ciò di cui ha bisogno per poter guidare i Keltar contro gli eserciti del Conte Fenrik...
      Ovviamente non sarà facile ;-)
      Grazie ancora!!!

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  5. Ecco qui, mi sembra di essere immersa nelle tue terre d'origine, come nelle foto che hai pubblicato su panoramio! Intrigante la pozione con la cura per le zanzare, potrebbe tornare utile anche a me tra un po'! :D

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    1. Eh sì, questo capitolo descrittivo è una rivisitazione in chiave fantasy della bassa padana ;-)))
      Emerge la mia fissazione per i fiumi, e per il Delta, di cui fin da piccolo volevo esplorare i rami più a sud, che ormai però sono "fossili", nel senso che sono stati trasformati in canali, come il Po di Volano, o prima ancora il Po di Primaro, che era il ramo più a sud e che adesso è il fiume Reno che collega Bologna a Ravenna.
      Non ho mai visto invece le sorgenti del Po, ma questo temo sia dovuto alla mia paura di incontrarci Bossi o Calderoli ;-)))
      Le zanzare sono una delle piaghe delle mie terre: da noi c'è la zanzara tigre, particolarmente aggressiva e pericolosa perché viene dal Nilo e porta il virus della febbre Dengue... ci vorrebbero veramente le pozioni di Gwydion!!!
      Non pensavo invece che ci fossero le zanzare anche in montagna!
      ;-)

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    2. Certo che il delta dei fiumi è veramente un mondo tutto suo, stranissimo! Quando ero a Padova delle zanzare tigri me ne sono accorta eccome, se mi prendessero a martellate farebbe meno male e si vedrebbe di meno! Ahahahaha la paura di incontrare Bossi o Calderoli (guarda, il primo mi sembra più con un piede nella fossa che propenso a fare camminate in montagna!). No no qui da me le zanzare (non tigre però) ci sono a luglio/agosto ogni tanto..ma anche se sono poche e "timide" non le sopporto proprio!

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    3. Una volta il delta padano arrivava fino a Ravenna! Ora rimangono dei canali o dei fiumi che sono stati inalveati in vecchi rami del delta fossile. Quanto alle zanzare, dopo l'invasione delle tigri è stata avviata una politica di disinfestazione molto forte, e sono molto diminuite. Ma le sopravvissute sono terribili ;-)))

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