giovedì 24 gennaio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 9. La principessa Irulan.



La principessa Irulan Eclionner apparteneva al ramo minore della Dinastia. Ufficialmente era la zia dell'imperatore Elner XI, anche se ormai era noto che il padre naturale del sovrano non era il suo predecessore Elner X, fratello di Irulan.
Inoltre la principessa era figlia della potentissima onorevole Lady Susan Fuscivarian, una delle donne più influenti sia all'interno della Dinastia, sia nei rapporti con i senatori e i militari.



Susan Fuscivarian aveva ereditato dal padre, il senatore Sibelius, la sete di potere e la passione per gli intrighi. Dopo la morte di Elner X, avvelenato da sua moglie Ellis, Susan aveva deciso di tenere un profilo basso, per salvare la pelle a sé e alle sue rimanenti figlie, Irulan ed Elian.
Il problema era che, quando le due principesse raggiunsero la cosiddetta "età da marito", Susan rifiutò le proposte di coloro che non erano sufficientemente nobili e ricchi, cioè quasi tutti.
E così Irulan, a trent'anni, si trovava ancora nubile.
Da un lato la solitudine la opprimeva sempre più, ma dall'altro ringraziava gli dei per non essere stata costretta ad un matrimonio combinato con qualche vecchio libidinoso o con sadici rampolli eredi di grandi fortune, come Joffrey Lannister.
Ogni volta che lady Susan spronava la figlia a cercare marito, Irulan rispondeva invariabilmente con uno dei proverbi più antichi del genere umano: meglio soli che male accompagnati.



Ricordava che una volta sua madre si era particolarmente impuntata:
<<Quando non ci sarò più io a difenderti, chi avrà cura di te?>>
Irulan non si poneva nemmeno la questione. Da tempo aveva deciso che, il giorno in cui le sarebbero venuti a mancare i privilegi legati alla sua condizione, si sarebbe tolta la vita nella maniera più dolce possibile. Aveva una pozione che produceva quell'effetto, e quella via d'uscita le faceva sentire meno la paura del futuro.
Inoltre la esasperava il continuo affannarsi di lady Susan nel programmare la vita degli altri e nell'anticipare gli eventi.
<<Madre, voi dimenticate di vivere l'attimo presente col vostro continuo sforzo di progettare quello successivo>>
Quella frase aveva fatto riflettere lady Susan.
<<Almeno io ho un movente e una prospettiva. Tu invece non hai alcuna meta che dia senso alla tua esistenza. Ti rifiuti di guardare al domani perché ne hai paura. Hai così paura di ciò che stai cercando che preferisci nasconderlo alla tua stessa coscienza>>
Irulan sentiva che c'era del vero, ma non riusciva a metterlo a fuoco:
<<Ho solo imparato ad accettare quello che non posso cambiare>>
Quella risposta aveva indignato sua madre:
<<E chi decide cosa puoi cambiare e cosa no? Ti stai creando un alibi per sottrarti al tuo dovere. Tu rifuggi la vita e le persone, e credi di esserti messa in salvo. Ma un giorno la storia alla tua porta e tu non potrai tirarti indietro>>
Erano decenni che lady Susan minacciava questa profezia, ma poi alla fine i giorni scorrevano via tutti uguali agli altri, e Irulan passava le giornate nell'inerzia, principalmente a leggere e a scrivere. Teneva un diario in cui annotava tutto, fin da quando era bambina.
Ho avuto anch'io le mie illusioni. Ho sofferto anch'io per amore. Ma se ami senza poter sperare di essere ricambiata, il dolore è tale che alla fine le emozioni si congelano. E così alla fine, protetto da robuste pareti, il cuore diventa ghiaccio.



Quell'iceberg che Irulan sentiva dentro di sé non era immune alle tempeste.
I conflitti interiori si infrangevano come ondate sugli scogli, che lei reprimeva, trasformandole in una serie di nevrosi. Il suo umore era estremamente variabile nell'arco di una stessa giornata: passava dal flemmatico al collerico, dal sanguigno dal malinconico, per ragioni che spesso era difficile individuare, perché ella si vergognava di quelle sue debolezze, e cercava di reprimerle in tutti i modi.
A differenza di sua cugina Ellis, che aveva trovato nel potere il surrogato dell'amore, la principessa Irulan Eclionner non si era mai occupata attivamente di politica, ma non perché non avesse una coscienza civica, quanto piuttosto perché si rendeva conto che tra la passione ideale e la pratica concreta c'era un mare di ipocrisia che nei non era disposta ad attraversare.
In fondo aveva ragione Cersei Lannister quando sintetizzava la politica con una formula divenuta proverbiale..
Nel gioco del Trono non esistono vie di mezzo: o si vince o si muore. Non ci sono terre di nessuno.
Irulan, che pure era nei primi posti della linea di successione al Trono, si era ritirata a vita privata e l'aveva riempita con tanti piccoli e grandi piaceri: oltre a leggere e scrivere, suonava l'arpa, cantava divinamente, danzava meravigliosamente, dipingeva, si occupava di moda a tutti i livelli, sia quelli materiali come filare, tessere e compiere lavori di sartoria, sia quelli più artistici come disegnare e realizzare nuovi abiti. Teneva molto al suo aspetto fisico, ma non per fare colpo sugli altri: era una cosa che faceva per se stessa, perché la faceva sentire bene. Cambiava spesso pettinatura e stile, e certamente, quelle rare volte in cui compariva nelle cerimonie ufficiali di corte, l'arbiter elegantiarum della era lei. 
Ma proprio perché non voleva fare la fine di Petrionio, l'arbiter elegantiae che aveva partecipato ad una cospirazione contro l'imperatore Wechtigar IV il Folle, la principessa preferiva non parlare mai con nessuno di politica, tranne con sua madre e solo perché sua madre la obbligava, minacciando di toglierle l'appannaggio mensile se si fosse ostinata a non impegnarsi in quella direzione.



Della politica, comunque, si poteva fare facilmente a meno. Ma per l'amore le cose non erano così semplici.
Se mi innamoravo di qualcuno di rango inferiore, mia madre puniva sia me che lui. Se mi innamoravo di persone del mio rango, l'imperatore in persona poneva il veto su qualsiasi candidato. 
Aveva sofferto molto, ogni volta che finiva un amore.
Perdere l'amore quando si fa sera...
 In quei casi aveva fatto ricorso agli oppiacei: la facevano dormire tanto, e il sonno lentamente riusciva a rigenerare la sua anima.
Passati i trent'anni aveva deciso di rifuggire l'amore con la stessa determinazione con cui rifuggiva la politica.
Tutto questo prima che Marvin Vorkidian portasse lo scompiglio nella Dinastia.
Improvvisamente la fazione di Marvin ha deciso che io dovrei occupare il Trono del Sole, come loro fantoccio.
Era una tale assurdità che non poteva essere presa sul serio.
Anche il solo pensiero che l'imperatore potesse essere sostituito era, in quel periodo, sufficiente per un'accusa di alto tradimento e una condanna a morte.
Però Bial l'Eunuco appoggia questa idea, insieme ad Alienor, a Vyghar e a Lilieth. Ognuno di loro ha un valido motivo per cacciare Elner dal Trono.
Fu percorsa da un brivido.
Sapeva che tutti la stavano usando come una pedina sacrificabile alla prima difficoltà.
O si vince o si muore. Ed io non voglio né vincere, né morire.


Cast

Virginia Madsen  - principessa Irulan Eclionner
Susan Sarandon - onorevole lady Susan Fuscivarian (Fujiwara)

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