sabato 16 febbraio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 43. La divoratrice di cuori.



Daenerys von Steinberg, Contessa di Gothian, detta la Divoratrice di Cuori, era la quintessenza della più pura aristocrazia albina, ma il suo viso d'angelo nascondeva fin troppo bene la sua natura di vampiro tra i più potenti e pericolosi del Continente Centrale. La sua trasformazione era avvenuta all'età di diciotto anni, e per questo aveva mantenuto un aspetto di adolescente in apparenza esile, fragile ed eterea.
Tutti coloro che si erano lasciati ingannare da questo aspetto, non solo erano morti, ma il loro cuore era stato divorato da lei, una pratica che aveva fatto inorridire persino suo padre, il Conte Fenrik.
Ora che suo padre era stato ucciso, Daenerys non aveva più alcuna remora a dare sfogo alle sue perversioni.
Tutti pensano che io divori il cuore delle mie vittime per assimilarne la forza. Che sciocchi!
Non capivano il significato simbolico.
Daenerys possedeva una preziosissima biblioteca in cui erano conservati i più grandi capolavori del periodo precedente al Grande Cataclisma, che migliaia di anni prima aveva quasi sterminato l'umanità, e cambiato la forma dei continenti.
Chi legge vive molte vite. E' come un'immortalità all'indietro.
Nella biblioteca di Daenerys, nel castello di Gothian, c'erano i capolavori della letteratura occitana, provenzale, francese e anche italiana. Persino Dante.
Nella Vita Nova il Sommo faceva esplicito riferimento alla "cardio-fagia", per non parlare di Boccaccio, nel Decameron.
Divoro il cuore di chi ha rubato il mio. Lo faccio perché mi ha tolto la libertà di non amare.
Non voleva essere schiava dei sentimenti e nemmeno del sesso.
Dopo una notte d'amore, uccideva il compagno con il morso del vampiro, e gli negava la non-morte attraverso il rito del cuore. Era la garanzia che non avrebbe messo a repentaglio la sua libertà.
Each man kills the thing he loves...
Oscar Wilde aveva detto tutto, nell'ultima straziante ballata.
Ognuno uccide ciò che ama, ma non è tenuto a morirne.
Daenerys ricordava come Jeanne Moreau cantasse bene quella triste ballata, nello spettacolo Querelle.



La libertà di Daenerys era assoluta, come la sua solitudine.
Eppure ogni notte qualcuno mi ruba il cuore, ed io il suo.
Se li ricordava tutti, centinaia di migliaia di amanti, a cui aveva riservato il medesimo trattamento.
Nel mio cuore nessuna croce manca, è il mio cuore il paese più straziato.
Tutti si chiedevano quale evento traumatico avesse potuto condurre Daenerys a diventare un simile mostro, un'assassina seriale.
Sono stata anch'io bambina, di mio padre innamorata...
Il Conte di Gothian era il più affascinante dei vampiri, il Principe dei non-morti.



Ho provato a conquistarlo e non ci sono mai riuscita.
Era lui che le aveva spezzato il cuore.
Da allora lei aveva deciso di non amare più.
Ogni volta che intravedeva la possibilità di innamorarsi, ecco che si disegnava di fronte ai suoi occhi l'immagine della sua prossima vittima.
Ora però qualcosa è cambiato. Sapevo che prima o poi sarebbe accaduto. Un uomo ha ucciso mio padre, e si è sostituito a lui nella mia mente. A lui spetterà il diritto di scegliere tra la propria  non-morte e la morte di tutti gli altri.
Marvin Vorkidian aveva ucciso il Conte di Gothian e conquistato le sue terre.
Ora le terre sono tornate sotto il nostro controllo, ma Marvin Vorkidian dovrà vedersela con me. Tra i congiurati, io sarò colei che riuscirà a colpire per prima.



Marvin, preparati... sto arrivando... e ti concederò ciò che non ho mai concesso a nessuno.
Tu potrai scegliere.


Cast

Emilia Clarke (Daenerys Targaryen) - Daenerys di Gothian, la Divoratrice di Cuori.
Jeanne Moreau - Lysianne de Brest
Alucard di Castlevania - Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian
Genji Murasaki (Il principe splendente) - Marvin Vorkidian, re dei Keltar

4 commenti:

  1. Peggio di una mantide religiosa!!!
    Buona domenica Prof!

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    1. Esattamente! Mi hai letto nel pensiero!
      Buona domenica a te!
      ;-)

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  2. Un po' inquietante ma molto affascinante...

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    1. Decisamente inquietante. In realtà il significato è simbolico...

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