mercoledì 4 dicembre 2013

Eddy, duca di Clarence: il principe dei misteri.



Il principe Alberto Vittorio Cristiano Edoardo di Sassonia-Coburgo-Gotha (Frogmore House8 gennaio 1864 – Sandringham House14 gennaio 1892), Duca di Clarence e Avondale, fu un membro della Famiglia reale britannica. Era il figlio maggiore di Alberto Edoardo, "Bertie", Principe di Galles (in seguito re Edoardo VII) e di Alessandra di Danimarca, Principessa di Galles (in seguito regina Alessandra). Al momento della nascita era secondo nella linea di successione al trono, dopo suo padre.

File:Albert Victor late 1880s.jpg

Alberto Vittorio era conosciuto in famiglia come Eddy e molti suoi biografi si sono riferiti a lui con questo nomignolo. Da ragazzo viaggiò molto come cadetto della marina. Da adulto entrò nell'esercito, ma non espletò alcun servizio militare attivo. 

File:Prince Albert Victor, Duke of Clarence (1864-1892) by William (1829-18 ) and Daniel Downey (18 -1881.jpg

Dopo due tentativi senza successo di fidanzamento, gli venne promessa in sposa Mary di Teck nel tardo 1891. Poche settimane dopo però Eddie morì durante una pandemia influenzale. Mary in seguito sposò il fratello minore di Alberto Vittorio, Giorgio, che divenne re Giorgio V nel 1910.


















L'intelletto, la sessualità e la sanità mentale di Alberto Vittorio, "Eddie", sono stati oggetto di molte speculazioni; pettegolezzi lo volevano collegato ad uno scandalo riguardante un bordello per omosessuali, benché non esistano chiare prove che lui lo frequentasse o che fosse omosessuale. E' invece più probabile la sua sostanziale bisessualità.
Alcuni studiosi affermarono  che Alberto Vittorio avesse avuto un figlio con una donna del distretto di Whitechapel di Londra, che avrebbe addirittura sposato in segreto. Secondo questa teoria, la famiglia reale e altri uomini di rango elevato, avrebbero commissionato gli omicidi attribuiti al misterioso Jack lo Squartatore per coprire una faccenda che avrebbe potuto influenzare in maniera imprevedibile la successione al trono. Documenti dell'epoca indicano però che Alberto Vittorio non poteva essere stato a Londra al momento degli omicidi e quindi l'accusa che egli possa aver compiuto materialmente i delitti è del tutto infondata. Resta però da capire chi furono i mandanti, se ce ne furono.

Come spesso succede quando il figlio di una coppia invidiata cade in disgrazia per qualche scandalo seguito da morte precoce, le chiacchiere della gente andarono puntualmente a colpire i genitori.

Il padre Bertie era un bersaglio fin troppo facile, considerando la sfrenata lussuria che caratterizzava la sua esistenza. Colpire Bertie era come sparare sull'ambulanza, per cui le malelingue trovarono più stuzzicante spostare il tiro sulla sua bella e irreprensibile consorte.
Alessandra di Danimarca, all'epoca Principessa di Galles, aveva sempre nutrito una sconfinata adorazione per il primogenito Eddie, verso cui era sempre stata nel contempo dolcissima e possessiva, trascurando gli altri figli (per loro fortuna).

File:1902 alexandra coronationhr.jpg

Fu così che su Alessandra finirono per cadere tutte le accuse per l'origine dei difetti che si rimproveravano in suo figlio: la mancanza di virilità, il suo ritrarsi da giochi rudi; la sua natura dolce, gentile, quieta ed affascinante.
La morte lo colse in giovane età, nel 1892, quando ancora regnava la nonna, regina Vittoria. Ufficialmente morì per le complicazioni di una febbre influenzale. Secondo alcuni si trattava invece di una forma molto virulenta di sifilide, ma anche questo rimane uno dei tanti misteri connessi alla sua breve vita.

La madre Alessandra non riuscì mai a farsene una ragione ed i rimanenti trentatré anni della sua vita, per quanto scanditi dallo sfarzo della corona, prima come regina consorte e poi come regina madre (per il secondogenito, George) non cancellarono la perenne espressione di malinconia nel suo sguardo.

La figura di Alberto Vittorio al cinema

Le teorie cospirazionali che circondavano il principe Alberto Vittorio hanno dato origine a film che lo ritenevano responsabile degli omicidi di Jack lo squartatore, o comunque coinvolto in essi:
  • il film giallo di Bob Clark Murder by Decree sulle investigazioni di Sherlock Holmes uscito nel 1979 con Robin Marshall nei panni del "Duca di Clarence (Eddy)";
  • Jack the Ripper di David Wickes, uscito nel 1988, con Marc Culwick a rappresentare il principe Alberto Vittorio;
  • nel 1997 venne trasmesso un film per la televisioneThe Ripper, di Janet Meyers, con Samuel West che interpreta il "principe Eddy"; per una fortuita coincidenza, West aveva interpretato il giovane Alberto Vittorio nella miniserie TV, Edoardo il Re.
  • il film From Hell dei fratelli Hughes uscito nel 2001 e basato sull'omonimo grafic novel di Alan Moore e Eddie Campbell;
  • Mark Dexter rappresentò sia "Prince Edward" che "Albert Sickert". La storia è anche la base per la commedia Force and Hypocrisy di Doug Lucie.
Due romanzi di storia alternativa, scritti da Peter Dickinson, immaginano un mondo in cui Alberto Vittorio sopravvive e regna con il nome di Vittorio I. Nell'universo parallelo del racconto breve su Sherlock Holmes di Gary Lovisi, The Adventure of the Missing Detective, il Principe è ritratto come un re tirannico, che governa dopo la morte (in circostanze sospette) della nonna e del padre. Alberto Vittorio appare anche come la vittima dell'omicida del romanzo giallo Goodnight Sweet Prince, in cui appare per la prima volta il detective Lord Francis Powerscourt;[Alberto Vittorio è anche un vampiro nel romanzo I, Vampire di Michael Romkey.

2 commenti:

  1. Che storie...!!...misteriose, affascinanti alle volte inquietanti...personaggi che anche nel loro piccolo hanno saputo diventare grandi...
    Credo che l'amore per la storia è un sentimento che può aiutarci a capire le origini e il perché di tante cose intorno a noi.
    Anche noi oggi siamo testimoni di storia ...chissà che faccia avranno le generazioni future quando si troveranno a scrivere o leggere della nostra epoca!:)
    Ciao...alla prossima!!

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    1. Conoscere la storia permette di capire meglio il presente. E' come la memoria per un uomo: cosa saremmo se perdessimo la memoria?

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