domenica 2 febbraio 2014

Gli Arcani Supremi. Capitolo 79. India ed Evelyn.



India Stoker e Robert Oakwood fecero ritorno ad Hollow Beach nel tardo pomeriggio.
Erano circa le sei di sera quando suonarono al citofono della villa degli Stoker.
Evelyn Stocker parve sincera nel ruolo di madre contrariata:
<<India, ma si può sapere dove sei stata!? E' tutto il giorno che cerco di contattarti. Incominciavo a preoccuparmi...>>
Lei la interruppe con freddezza:
<<Dov'è papà?>>
Eve assunse un'espressione offesa:
<<E' nel suo studio. Ti sta aspettando. Entra pure anche tu, Robert. Vuole parlare anche con te>>.
La sua voce era gelida.



Robert si sentì vagamente in colpa:
<<Evy, non c'è stato niente di male...>>
Lei gli rivolse un sorriso che era a metà tra l'ironia e la compassione:
<<Non ti rimprovero niente, Robert. Tu non hai mai avuto scelta. Come non l'ho avuta io. Ma almeno ora il mio compito è finito, mi chiamo fuori dai giochi. Non voglio essere coinvolta ulteriormente negli intrighi degli Iniziati. Anzi, qualsiasi cosa vi direte, tenetemi fuori da questa storia!>>
Detto questo uscì di scena, con l'incedere altero tipico delle donne nate nella famiglia Van Garrett.
Robert rimase turbato.
India se ne accorse:
<<Non fare caso ai commenti di mia madre. In realtà pensa sempre il contrario di ciò che dice. Si sente esclusa dai giochi che contano. E forse non si rende conto che non sono giochi... non capisce il peso che devo portare sulle mie spalle, non se lo immagina nemmeno>>



Era evidente che tra madre e figlia non correva buon sangue. Robert comprendeva la sofferenza di entrambe, e sentiva che in fondo tutte e due, come del resto anche lui, erano pedine di un gioco molto più grande di loro.
<<Il gioco del trono>> disse, citando implicitamente un romanzo che amava.
India sospirò:
<<Quello sarà il primo punto da chiarire con mio padre: non ci dovrà essere nessun gioco del trono. La dinastia Windsor rimarrà al suo posto. Le stirpi che discenderanno da te avranno i loro troni, ma non in questo secolo. I nostri titoli sono in pectore>>
Robert concordava: meglio mantenere il segreto.
In fondo, si trovavano in mezzo ai nemici.
<<In pectore et in partibus infidelium>>


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