giovedì 27 febbraio 2014

La spada nella roccia esiste e si trova a...



La Spada nella Roccia non è una Leggenda si trova a Montesiepi, Siena, nell'Eremo di San Galgano.

“Galgano (Galvano-Galahad) Guidotti,
di ritorno dalla Terra Santa
camminava sereno e fiero delle sue azioni in battaglia,
il Cavaliere crociato (Templare?) rimembrava i suoi trascorsi nei luoghi dove Il Signore aveva vissuto dandosi tutto a tutti
che grazie a uomini valorosi come Lui erano nuovamente disponibili per i pellegrini,
non più vessati e uccisi per la loro fede
ma liberi di manifestarla e di viverla nella sua pienezza.
Passando nei pressi di Siena cavalcava fiero tra le boscaglie,
quando all’improvviso si trovò in un istante folgorato
come San Paolo sulla Via di Damasco.
Egli vide dinnazi a se una immensa luce
e nella stessa fuoriuscire un possente Cavaliere luminoso
con la spada fiammeggiante nella mano destra.
Tremendamente impaurito
cadde terrorizzato a terra
in ginocchio
vedendosi conficcare la sua spada dinnanzi a lui
nella profondità della roccia.
Improvvisamente
umiliato dal Cielo
e impaurito dalla circostanza
egli guardava la sua spada
che attimo dopo attimo non era più tale.
L’umiltà gli mostrava in essa la Sua vera forma
una croce.
Egli capì che era giunto il suo tempo
e che Il Signore lo chiamava a se.
Cadde il più prode tra i Cavalieri
ma con stupore si rialzò rivestito di Potenza
l’Uomo-Eremita
divenuto tutto monaco (monos-solo).
Nel tempo delle sue riflessioni capì che
quel Cavaliere fiammeggiante
era San Michele
e che il suo tempo nel mondo era finito.
Chiamato dal Signore non aveva più opzioni,
pertanto scelse la Via maestra dedicandosi tutto a Cristo e alla preghiera.”


dal libro GUIDA ALL’ITALIA DEI TEMPLARI di B. Capone, L. Imperio ed E. Valentini:

Dagli insediamenti del regno latino di Gerusalemme e dal contatto con civiltà più progredite, come l’araba e la persiana, i Templari portarono nelle loro case europee nuove conoscenze ed una disponibilità a trattare con popoli di culture e religioni diverse. La complessità delle loro operazioni finanziarie ed il potenziamento delle attività minerarie, insolite a quell’epoca, ci inducono a pensare che utilizzassero sia la matematica che la chimica, apprese dagli Arabi. A questo proposito giova ricordare che, con tutta probabilità, l’Ordine iniziò lo sfruttamento delle miniere di allume sui Monti della Tolfa, nel Lazio. Anche sulle Colline Metallifere, in Toscana, si ricorda l’esistenza della casa templare di Frosini, presso Montesiepi.

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