martedì 11 marzo 2014

La fiamma di Atar. Capitolo 9. And now my watch begins.



Quando Elisabetta uscì dalla biblioteca, Luca Bosco ritrovò il suo equilibrio interiore, quello che, come si è detto, lo rendeva, per indole, simile a un gatto che vagava nelle notti di luna piena.
Certo quell'affascinante studentessa rappresentava un problema notevole,
Sa troppe cose ed è disposta a tutto per accedere alla Flamma Ataris.
Ma su quel punto, gli Iniziati agli Arcani Supremi, che controllavano la biblioteca del dipartimento di storia delle religioni, erano stati chiarissimi:  la Flamma Ataris  ufficialmente non si trovava lì e di conseguenza nessuno poteva avervi accesso, tranne gli adepti della setta.
Io non sono un Iniziato, ma sono un Guardiano. E la mia guardia comincia adesso. 
"And now my Watch begin", avrebbero detto i guardiani della Barriera dei romanzi di George Martin.
La conoscenza che Luca aveva sul contenuto della Fiamma di Atar era piuttosto limitata.
Dicono che si tratti di una interpretazione zurvanista del mazdeismo, e quindi una dottrina pre-manichea.


A tal proposito l'enciclopedia Treccani così recitava:
"Il principale mito dello z. è raccontato dall’armeno Eznik di Kolb: Zurvān compie sacrifici per avere una progenie; decide in seguito di consegnare la regalità del mondo al primogenito, e la consegna ad Ahriman, che nasce primo di due gemelli, stabilendo nel contempo che la dominazione arimanica si estenderà per una durata delimitata, alla fine della quale trionferà il gemello buono, Hormizd (cioè Ōhrmazd, Ahura Mazdā).
Senza dubbio si può ravvisare nello z. una corrente pessimistica, con forti analogie con tematiche di tipo gnostico. Non per nulla il manicheismo, in Iran, farà di Zurvān, e non di Ōhrmazd, la sua divinità suprema. Una comparazione fra Zurvān e Ōhrmazd all’interno del mazdeismo pone in luce, in ogni caso, la non sovrapponibilità e la non equivalenza di queste figure divine ritenute spesso in concorrenza: Ōhrmazd resta sempre il principio luminoso, attivo, combattente contro le tenebre arimaniche, mentre il Tempo Limitato (Zurvān i kanäragōmand) non è che lo strumento che porterà alla vittoria la luce, e il Tempo Illimitato (Zurvān ī akanārag) altro non è se non la condizione iniziale di quiete perfetta da cui il moto ebbe origine."


In ogni caso si trattava di una versione "gnostica" della religione. 
A Luca venne in mente il simbolo dello gnosticismo: la croce celtica. Ripensò al significato di quel simbolo e della parola che stava ad indicare. Il cerchio era il simbolo solare, quello dell'eterno ritorno. La croce non era solo il simbolo cristiano: compariva in tutte le religioni, quasi sempre in connessione al simbolo solare, indicandone la propagazione della luce e della fiamma.



Lo gnosticismo era la terza fase delle religioni. La prima fase era il profetismo. Ma quando la profezia non si avverava, allora scattava la seconda fase, ossia il pensiero apocalittico, ma quando anche l'apocalisse non si avverava, allora non restava che la gnosi.
Ma qual era il significato dello gnosticismo?

Lo gnosticismo è un movimento filosofico-religioso, molto articolato, la cui massima diffusione fu tra il II e il IV secolo dell'era cristiana. Il termine gnosticismo deriva dalla parola greca gnósis (γνῶσις), «conoscenza». Una definizione piuttosto parziale del movimento, basata sull'etimologia della parola, può essere: "dottrina della salvezza tramite la conoscenza". Mentre il cristianesimo tradizionale (così come definito dai concili ecumenici) sostiene che l'anima raggiunge la salvezza dalla dannazione eterna per grazia di Dio principalmente mediante la fede, per lo gnosticismo invece la salvezza dell'anima dipende da una forma di conoscenza superiore e illuminata (gnosi) dell'uomo, del mondo e dell'universo, frutto del vissuto personale e di un percorso di ricerca della Verità. Gli gnostici dunque erano "persone che sapevano", e la loro conoscenza li costituiva in una classe di esseri superiori, il cui status presente e futuro era sostanzialmente diverso da quello di coloro che, per qualsiasi ragione, non sapevano.
Lo gnosticismo descrive un insieme di antiche religioni il cui principio base era l'insegnamento attraverso il quale si può fuggire dal mondo materiale, creato dal Demiurgo, per abbracciare il mondo spirituale. Gli ideali gnostici furono influenzati da molte delle antiche religioni che predicavano tale gnosi (variamente interpretata come conoscenza, illuminazione, salvezza, emancipazione o unicità con Dio), che, a seconda del culto in questione, poteva essere raggiunta praticando la filantropia, tale da raggiungere la povertà personale, l'astinenza sessuale (per quanto possibile per gli ascoltatori, completamente per iniziati) e una diligente ricerca della saggezza aiutando gli altri.
Nello gnosticismo il mondo del Demiurgo è rappresentato dal mondo inferiore, che è associato con la materia, la carne, il tempo e più particolarmente con un mondo imperfetto, effimero. Il mondo di Dio è rappresentato dal mondo superiore ed è associato all'anima e alla perfezione. Il mondo di Dio è eterno e non rientra nei limiti della fisica. È impalpabile, e il tempo non esiste. Per arrivare a Dio, lo gnostico deve raggiungere la conoscenza, che mescola filosofiametafisica, curiosità, cultura, saperi e i segreti della storia e dell'universo[3][4].
Per quanto insoddisfacente possa sembrare questa definizione, l'oscurità, la molteplicità e la confusione dei sistemi gnostici permettono difficilmente di formularne un'altra.
Lo gnosticismo è principalmente definito in un contesto cristiano[5][6]. In passato, alcuni studiosi ritennero che lo gnosticismo aveva predatato il cristianesimo e incluso credenze religiose pre-cristiane e pratiche spirituali comuni al cristianesimo delle origini, al neoplatonismo, al giudaismo ellenistico, alle religioni misteriche greco-romane e allo zoroastrismo (specialmente per ciò che riguarda lo zervanismo). La discussione sullo gnosticismo è cambiata radicalmente con la scoperta dei Codici di Nag Hammadi, i quali condussero gli studiosi ad una revisione delle precedenti ipotesi.

File:Dialogue of the Savior.jpg

Quella era sostanzialmente la fede di Luca Bosco e il motivo per cui aveva accettato di proteggere il documento che maggiormente si faceva veicolo di essa: la Flamma Ataris, la fiamma di Atar.

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