martedì 22 aprile 2014

No global, giacobini e forcaioli nel Movimento 5 stelle



Vi siete mai chiesti per chi votano i "no global"? Non è così scontato che votino per l'estrema sinistra, ormai ridotta ai minimi termini in Italia, per il fatto di essere diventata comunque parte del "sistema".
Un suggerimento interessante alla mia domanda può derivare dal fatto che il programma del partito di Grillo e Casaleggio sembra essere il manifesto politico dei "no global", almeno in termini di obiettivi.
Ambientalismo integralista, lotta contro le banche e le istituzioni internazionali che le tutelano direttamente  (in primis la famosa Troika: BCE, FMI, Commissione Europea) o indirettamente (Gruppo Bildeberg, Massoneria, Nuovo Ordine Mondiale), lotta contro le aziende multinazionali e transnazionali e le istituzioni che le tutelano (WTO, Ocse, Banca Mondiale per lo sviluppo economico), contrarietà alle opere pubbliche (il caso No Tav è un esempio elcatante), sostegno della politica delle "decrescita", cioè della riduzione del Pil e del ritorno ad un sistema di vita non consumistico.
Se un simile programma fosse attuato ci sarebbe una fuga di capitali dall'Italia che ci porterebbe alla bancarotta nel giro di due giorni.



I dirigenti del Movimento 5 stelle sembrano invece i Giacobini della rivoluzione francese: vogliono abbattere l'ancien regime e per farlo sono pronti ad usare la ghigliottina mediatica demonizzando gli avversari (cosa facile, se al governo c'è gente come Renzi, che se ne frega di chi è "fuori dal sistema", sia esso disoccupato, esodato, pensionato con la minima, invalido, disabile o emarginato; a Renzi interessa far contento il suo elettorato: lavoratori dipendenti, cooperative, grandi industrie, immigrati e minoranze che contano).
Il Robespierre della situazione è Gian Roberto Casaleggio.



Il Marat della situazione, che chiedeva "centomila teste" di nobili per abbattere l'ancien regime  è Beppe Grillo



Il Saint-Just della situazione, quello che fece decapitare Luigi XVI, è Marco Travaglio.



Infine c'è una terza componente del movimento che è ancora più intransigente dal punto di vista del legalitarismo e del giustizialismo sommario e corrisponde a quella che un tempo veniva chiamata "la destra forcaiola", cioè quelli che vorrebbero mettere tutti in galera e buttar via la chiave, più quelli che vorrebbero il ritorno dei lavori forzati, della pena di morte e magari anche dei lager e dei gulag.
Per costoro, una persona che viene accusata di qualcosa è automaticamente colpevole e deve essere eliminata con ogni mezzo. Sono i "colpevolisti" che saltano fuori ogni volta che c'è un processo pervenuto agli altari della cronaca nera o della politica.
Mi chiedo, siete disposti a dare il vostro voto a gente simile? Io non dirò mai chi dovrete votare, ma posso aiutarvi a capire chi NON dovete votare e perché.


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