domenica 8 giugno 2014

Elvendom, Il regno degli Elfi della Terra di Mezzo





Celeborn,  figlio di Galadhon (figlio a sua volta di Elmo, fratello di re Thingol) è un elfo Sindarin, personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. È un Elfo Sindarin, marito di Galadriel, padre di Celebrían, sposa di Elrond. Il personaggio appare nei romanzi Il SilmarillionIl Signore degli Anelli, nei Racconti incompiuti e in The History of Middle-earth
Celeborn (pronuncia: /ˈkɛleborn/) è un nome Sindarin, composto da celeb ("argento") e dal suffisso -orn ("albero") e significa quindi "albero d'argento". È anche il nome dell'albero di Tol Eressea, discendente di Telperion.
Rimase alla fine della Prima Era nella Terra di Mezzo con la moglie Galadriel e governò il regno di n  Lothlórie come successore di Amroth. Sua figlia è Celebrían, sposa di Elrond da cui quest'ultimo ebbe tre figli: ElladanElrohir e Arwen. Questa è la versione accettata generalmente nel Canone della Terra di Mezzo.  Nell'adattamento cinematografico di Peter Jackson, Celeborn si unisce a FrodoBilboGandalfElrond e Galadriel sulla nave per Valinor. Sulla storia di Celeborn e Galadriel. 
Qui sotto è riportato l'albero genealogico di Celeborn, comprendente ascendenti e discendenti:


Iluvatar
Melian
Thingol
Olwë
Elmo
Beren
Lúthien
Galadhon
Galathil
Galadriel
Celeborn
Dior
Nimloth
Elrond
Celebrían
(Amroth)[1]
Aragorn
Arwen
Elladan e Elrohir
Eldarion
Re dei Regni Uniti
(Arnor e Gondor)


Cognato di Celeborn fu Finrod Felagund, uno dei principi dei Noldor, fratello di Galadriel



    Finrod Felagund è il figlio maggiore di Finarfin, Supremo Re dei Noldor a Valinor,  suoi fratelli sono Galadriel, Orodreth, Angrod e Aegnor. Gli sono stati accomunati diversi soprannomi: Nom, Signore delle Caverne, Il Saggio e Amico degli Uomini. Fu uno degli Elfi Noldorin più nobili ed amati, e Galadriel sua sorella si confidava soprattutto con lui.
    Finrod fu il fondatore della prima Minas Tirith sull'isola di Tol-Sirion, dove instaurò la propria residenza. Ma quando vide le aule di Thingol nel DoriathMenegroth, gli nacque il proposito di abitare egli stesso in un simile luogo. Thingol allora gli suggerì di andare a visitare le caverne nei pressi del fiume Narog, sotto l'Alto Faroth. Fatto ciò, Finrod decise di dimorarvi e cominciò a costruirvi grandi sale. Ad aiutarlo vi furono anche i Nani dei Monti Azzurri. La roccaforte venne chiamata Nargothrond e Finrod venne soprannominato dai Nani Felagund, ovvero Scavatore di Caverne
    In Nani fabbricarono per lui l'anello di smeraldo. l'Elessar, che fu poi ereditato da Galadriel, la quale lo donò ad Aragorn
    Mentre cacciava nelle terre del Thargelion nel Beleriand dell'est sotto il controllo di Caranthir figlio di Fëanor, Finrod fu il primo dei Noldor ad incontrare gli Uomini, i secondogeniti di Ilúvatar, ed a lungo si intrattenne con loro, imparando la loro lingua ed insegnando loro il Sindarin. Egli intervenne anche in loro difesa davanti agli Elfi Verdi dell'Ossiriand i quali erano impauriti dalla venuta degli uomini e ne volevano la morte, e chiese il permesso a re Thingol di portarli con sé nell'Estolad.
    Quando qualche anno dopo, il figlio di Barahir, Beren, entrò nel Nargothrond alla ricerca di aiuto, Finrod lo seguì insieme a dieci degli elfi che con lui dimoravano alla ricerca del Silmaril per riparare al suo debito e tener fede al giuramento. Essi vennero catturati ed imprigionati in Tol-in-Gaurhoth (l'Isola dei Lupi). Qui avvenne la famosa contesa tra il signore dell'isola, Sauron, e Felagund, che si sfidarono con canti di potere. Ma fu Sauron a prevalere. Uno ad uno tutti gli uomini di Finrod vennero divorati dai lupi mannari. Lasciato per ultimo insieme a Beren, si sacrificò lottando contro il lupo venuto ad uccidere l'amico.



    Come si può vedere dall'albero genealogico qui sopra, Finrod e Galadriel, in quanto figli di Finarfin, erano nipoti del fratello maggiore di lui, Fingolfin, Alto Re dei Noldor nella Terra di Mezzo, ai tempi del Beleriand, durante la Prima Era.



    Fingolfin il figlio secondogenito di Finwë, primo Re dei Noldor, e della seconda moglie di questi, Indis dei Vanyar. Aveva un fratellastro, Fëanor, e un fratello minore, Finarfin. Scarso era l'amore tra i figli di Indis e Fëanor. Ebbe tre figli: FingonTurgon e Aredhel. La sua spada fu Ringil.
    All'epoca dell'ottenebramento di Valinor e della ribellione di Fëanor, seppur riluttante seguì il fratellastro in esilio nella Terra di Mezzo, assieme a gran parte del suo popolo. Rimase coinvolto (suo malgrado) nel fratricidio di Alqualondë, in cui i Noldor levarono le armi contro i Teleri. Fu in seguito tradito da Fëanor il quale, dopo aver raggiunto le coste della Terra di Mezzo insieme ai suoi a bordo delle bianche navi-cigno dei Teleri, non tenne fede alla promessa di rimandarle indietro a prelevare il resto dei Noldor; anzi le diede alle fiamme in una località chiamata Losgar, costringendo così Fingolfin a seguire la strada che passava per il Ghiaccio Stridente, lo Helcaraxë, una striscia di ghiaccio che collegava a Nord la terra di Aman e la Terra di Mezzo. Tale attraversamento comportò pene e numerose perdite e, tra tutte le imprese compiute dai Noldor, è annoverato non certo tra le minori. Giunto nel Beleriand al sorgere della Luna, si stabilì con la sua gente nella regione chiamata Hithlum.
    Fu Re Supremo dei Noldor alla morte dello stesso Fëanor, e governò saggiamente per molto tempo, fino a quando non fu ucciso in duello da Morgoth. Infatti, dopo la sconfitta subita dai Noldor e dai loro alleati nella Dagor Bragollach, Fingolfin si recò furioso e disperato alle porte di Angband per sfidare Morgoth. Si dice che egli, attraversando l'Dor-nu-Fauglith in sella al suo cavallo Rochallor, pareva Oromë poiché una grandissima ira lo aveva colto e lo aveva reso spietato. Arrivato ad Angband soffiò nel suo corno e sfidò Morgoth a duello. Fu l'unica volta che egli uscì dalla sua fortezza. Nonostante il Nemico fosse un Valar, Fingolfin combatté con grande coraggio e destrezza, ma pur combattendo valorosamente, dovette soccombere. In quell'occasione inferse a Morgoth sette ferite, tagliandogli anche un piede, ma alla fine cadde in combattimento.
    Gli succedette, come Re dei Noldor, il figlio Fingon.


    Ma tutta la storia del Silmarillion ebbe come vero protagonista Feanor, colui che creò i Silmaril.



    Fëanornome materno di Curufinwë, è un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien nell'opera Il SilmarillionElfo figlio diFinwë (re dei Noldor) e Míriel, è famoso per aver creato i Silmaril e per le vicende ad essi seguenti.
    Fëanor si sposò molto giovane con Nerdanel, figlia di Mahtan, fabbro dei Noldor. Da lei ebbe sette figli: Maedhros l'alto, Maglor il cantore, Celegorm il chiaro, Caranthir lo scuro, Curufin il destro e i gemelli Amrod e Amras; alcuni ereditarono dalla madre un carattere più docile e meno impulsivo rispetto a quello del padre.
    La maturità di Fëanor coincise anche con il periodo in cui Melkor venne scarcerato dalle prigioni di Mandos ed ottenne il perdono dei Valar, dichiarandosi pentito delle sue malefatte. In realtà l'odio di questi per la felicità dei Valar e degli Elfi era immenso, e come vide i Silmaril (costruiti e posseduti da Fëanor), li bramò al di sopra di ogni altra cosa. Tuttavia riuscì ad ingannare Manwë e i Valar, rimanendo a Valinor apparentemente per aiutare con la sua saggezza i Noldor (fornendo loro le indicazioni necessarie, tra l'altro, per la costruzione dei Palantiri) anche se in realtà mirava a corromperli, e ad estraniarli dai Valar.

    Melkor sfruttò il temperamento esplosivo di Fëanor insinuando che il suo fratellastro Fingolfin non solo tramava per prendere il suo posto come erede di Finwë, ma aveva anche adocchiato i Silmaril. L'ostilità di Fëanor crebbe a tal punto da minacciare con la spada la vita di Fingolfin davanti al padre. (È in questo periodo che, sobillati da Melkor, i Noldor iniziarono a forgiare armi.) Per questo atto, i Valar lo esiliarono a Formenos, roccaforte nella quale Fëanor portò il suo tesoro, insieme ai Silmaril chiusi in uno scrigno blindato. Infatti con il passare del tempo, Fëanor sviluppò un amore sempre più viscerale e possessivo per i tre gioielli, e non sopportava nemmeno di tirarli fuori dal loro nascondiglio per mostrarli, salvo ai figli.
     Yavanna chiese a Fëanor di darle i Gioielli, cosicché potesse guarire gli Alberi e vanificare il malvagio operato di Melkor; tuttavia Fëanor esclamò con veemenza che mai avrebbe ceduto i suoi Silmaril di propria volontà e se i Valar lo avessero costretto, disse, non si sarebbero rivelati migliori di Melkor.
    È stato in questo preciso momento che giunse un messaggero a riferire l'incursione a Formenos. Secondo il racconto del messaggero, Melkor, circondato da una tenebra impenetrabile, «[...] e in essa avanzava un potere a designare il quale non vi era nome», era giunto a Formenos, e solo Finwë, l'Alto Re, osò resistergli e nel combatterlo perse la vita, il primo Elfo a venire ucciso a Valinor. Melkor saccheggiò tutto, e i Silmaril erano perduti.
    Fu allora che Fëanor soprannominò Melkor con l'appellativo di Morgoth (Oscuro Nemico del Mondo), a causa dell'assassinio di Finwë e della sottrazione dei Silmaril. Sfidando il bando dei Valar, si recò nella città di Tirion, e qui arringò la folla con il discorso più trascinante che si fosse mai udito in Arda, nel quale sfogò la sua rabbia nei contronti di Morgoth, ma anche dei Valar, e persuase la maggior parte dei Noldor ad abbandonare Valinor, e seguirlo nella Terra di Mezzo per combattere Morgoth. Qui pronunciò, insieme ai sette figli, un terribile giuramento: invocando Ilúvatar a testimone, essi giurarono di perseguitare sempre, ovunque e in qualunque modo chiunque osasse detenere i Silmaril, e chiamando su di loro stessi la tenebra eterna nel caso non fossero riusciti a riconquistarli.


    Messosi in marcia con tutta la schiera dei Noldor al seguito, Fëanor comprese ben presto che l'entusiasmo non sarebbe certo bastato a riportarli tutti nella Terra di Mezzo; per questo, giunto alle spiagge di Aman, chiese l'aiuto dei Teleri e delle loro navi per poter attraversare il mare e ritornare nelle terre mortali; di fronte al rifiuto di questi, decise di impadronirsi con la forza dei vascelli, e vi fu battaglia tra Teleri e Noldor (chiamata in seguito Fratricidio di Alqualondë, in quanto per la prima volta degli elfi uccisero altri elfi).


    Impadronitisi delle navi, la schiera dei Noldor prese a manovrarle alla bell'e meglio seguendo la costa verso nord, quando furono sorpresi da una terribile tempesta, nella quale molti vascelli andarono distrutti e parecchi elfi annegarono.
    Giunti all'estremità settentrionale del Reame Vigilato, nella montagnosa e fredda Araman, essi incontrarono un araldo di Manwe, probabilmente Mandos, il quale pronunciò contro di loro una terribile maledizione, detta Sorte dei Noldor,Profezia del Nord. Fu allora che, pentitosi di quanto accaduto, Finarfin, il figlio minore di Finwë, tornò indietro con la sua schiera; essi furono perdonati dai Valar e Finarfin divenne l'Alto Re dei Noldor a Valinor. I suoi figli, invece, tra cui Finrod e Galadriel proseguirono lungo il cammino intrapreso.

    Anche così, però, Fëanor si rese conto che non c'erano abbastanza navi per traghettare tutti quanti in una volta sola; per questo, decise di lasciare tutti quelli che erano fedeli agli altri principi dei Noldor che l'avevano seguito, ma non a lui; così, lui, i suoi figli e i loro seguaci furono la prima schiera ad arrivare nell'estremo ovest del Beleriand, a Losgar, nella terra di Lammoth (Lungo Eco), dove poco tempo prima erano transitati Morgoth ed Ungoliant. Qui Fëanor decise di bruciare i vascelli, abbandonando così Fingolfin e le sue schiere a morire di freddo e stenti nelle regioni settentrionali. Essendo la Terra in quei giorni piatta, le fiamme furono avvistate da Fingolfin e dai suoi, che compresero così di essere stati traditi e che l'unica possibilità di giungere alla Terra di Mezzo era passare attraverso l'Helcaraxë. L'impresa fu terribile, e compiuta a prezzo di enormi sacrifici e gravi perdite, ma alla fine Fingolfin e le sue schiere giunsero a destinazione, e la loro acredine nei confronti di Fëanor ed i suoi figli era enorme.
    L'incendio delle navi nel Losgar fu avvistato anche da Morgoth, che saputo così dell'arrivo dei Noldor, fece immediatamente uscire le sue armate da Angband, con l'intento di non dar loro un solo istante di tregua e ricacciarli immediatamente in mare. La battaglia, che si svolse nella regione di Mithrim, fu detta Dagor-nuin-Giliath (Battaglia Sotto le Stelle), e fu vinta dai Noldor, che dispersero le legioni di Morgoth.
    Fëanor, esaltato dalla vittoria, insieme ai figli mosse alla volta di Angband, credendo di poter avere di lì a poco la propria vendetta. Nella sua foga, però, si era staccato troppo dal resto del suo contingente, e fu rapidamente circondato dai Balrog inviati da Morgoth ed abbattuto da Gothmog, capitano dei Balrog.
    Sebbene i figli, giunti coi rinforzi, fossero riusciti a disperdere le forze di Morgoth e a riportare il padre al loro accampamento, le ferite riportate da Fëanor erano letali, ed egli, maledicendo ancora una volta Morgoth ed esortando in figli a tener fede al giuramento, morì
    « [...] ma non ebbe né tomba né sepolcro perché così focoso era il suo spirito che, come se ne staccò, il corpo cadde in cenere e fu spazzato via come fumo...
    Così finì il più possente dei Noldor, dalle cui gesta vennero sia la loro massima nomea, sia le loro più tristi sventure. »
    (J.R.R. TolkienIl Silmarillion)

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