mercoledì 23 luglio 2014

Erebor, i Nani e la stirpe di Durin


I Cancelli di Erebor





Thorin, suo nonno re Thror e suo padre il principe Thrain










foto


Thrain

Thorin


Nani sono una razza di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien.

Le origini e i primi incontri con gli Elfi

Prima che qualsiasi altra creatura parlante venisse al mondo per volere di Eru IlúvatarAulë, uno dei Valar, desideroso di insegnare a delle creature la sua arte di fabbro, creò di nascosto i Nani, ad immagine di come aveva avuto visione degli Elfi. Aulë fu rimproverato da Eru per la sua opera in quanto non aveva il potere di creare, ma solo quello di ordinare le cose già create: Eru gli fece capire che senza la Fiamma Imperitura i Nani sarebbero stati come fantocci privi di un'esistenza indipendente da Aulë; ma alla fine Ilúvatar gli concesse di non distruggere le sue creature; esse però avrebbero dovuto dormire fino e oltre l'avvento degli elfi. Poiché erano destinati ad apparire nei giorni del potere del male, Aulë rese i nani
« [...] forti e resistenti. Ne consegue che essi sono duri come sasso, testardi, pronti all’amicizia e all’ostilità, e sopportano le fatiche e la fame e il dolore fisico più impavidamente di ogni altro popolo parlante. E vivono a lungo, ben più degliUomini, non tuttavia per sempre. Un tempo si riteneva, dagli Elfi della Terra di Mezzo, che, morendo, i nani tornassero alla terra e al sasso onde erano fatti; [...] »
(J.R.R. TolkienIl Silmarillion, X edizione Bompiani, dicembre 2002, traduzione di Francesco Saba Sardi)
Non è tuttavia così, poiché Aulë (che essi chiamano Mahal, "Il Fabbro") ha riservato per loro un posto nelle Aule di Mandos. Così Aulë pose a dormire i Sette Padri dei Nani che aveva creato. Di loro si conosce solo il nome di Durin, e la sua stirpe fu quella che più di tutte conquistò gloria e onori e tesori, ma che al tempo stesso fu più colpita da disgrazie; oggi molti dei nani più impavidi e abili in battaglia portano il suo nome.
Non è ben chiaro come avvenne il loro risveglio: le prime informazioni che abbiamo di loro si riferiscono all’incontro dei nani di Nogrod e Belegost con gli elfi di Thingol, molto prima dell'avvento degli uomini. Anche il luogo del risveglio è avvolto da un’aura di mistero, dato che i nani non parlano mai con estranei di loro e delle loro origini, e non è possibile capire se essi si siano risvegliati in luoghi diversi, come suggerirebbe la notevole distanza fra le poche città nanesche di cui si hanno notizie, oppure se alcuni di essi siano migrati in cerca di regni propri, e di altre ricchezze. Benché la stirpe di Durin sia oggi quella più conosciuta, essa rimase ignota per lunghi anni. In realtà i primissimi rappresentanti del popolo dei Naugrim (popolo rachitico, come vennero definiti dai Sindar) presso le altre razze furono un popolo che scavò delle meravigliose grotte dove in seguito sarebbe sorta Nargothrond. In seguito gli elfi occuparono queste grotte, e i nani li odiarono per sempre ritenendoli usurpatori e invasori.
Furono loro a insegnare agli elfi a costruire armi e armature e in questo rimasero sempre imbattibili. Da parte loro, i nani appresero dagli elfi le rune e ricevettero parecchio lavoro per cui furono sempre generosamente ricompensati. In battaglia erano i più valorosi: i Naugrim resistevano al fuoco più validamente di elfi e uomini, e inoltre era loro costume indossare, in battaglia, grandi maschere di aspetto spaventoso, le quali assai valsero loro contro i draghi.
Col tempo elfi e nani impararono a convivere e trassero grandi profitti dalla reciproca alleanza, sebbene fra di loro non ci fosse una vera amicizia; furono i nani a costruire le grandi strade, ma di rado gli elfi le usavano per recarsi nelle loro città di pietra. Ancora una volta schivi preferirono imparare l’idioma elfico piuttosto che insegnare il proprio a creature di altre razze

Le caratteristiche

Fisicamente erano tozzi e ben piantati, particolarmente robusti e muscolosi, alti variabilmente tra i 140 e i 160 cm, potevano avere una forza spesso superiore a quelli degli uomini più grossi; pure il loro peso era in genere assai maggiore di quello un uomo ben piazzato. Sopportavano le fatiche e lo stress meglio degli uomini, sebbene fossero anche buoni amanti della gozzoviglia. Vivevano molto più degli uomini, in media fra i 500 e non oltre gli 800 anni, anche assai più dei primi Numenoreani. Molti però si spensero a non più di 250 anni, come indicato anche nelle appendici del Signore degli Anelli, ma ciò è dovuto alle molte guerre, nelle quali perirono prematuramente. Essi infatti, dopo aver raggiunto una certa età, che si aggirava assolutamente a non oltre i 300 anni, perdevano le forze e l'agilità sufficienti per brandire le armi per il combattimento, ed essi si dedicavano quindi ad altre mansioni, accrescendo la propria scienza nei più svariati campi, ad esempio della metallurgia, come della storia o della matematica. La saggezza dei membri più anziani veniva sempre tenuta in gran conto. Il più longevo dei Nani fu Durin detto il Senza Morte, chiamato così proprio in virtù della sua lunga vita; si stima possa aver vissuto oltre un migliaio di anni.
Culturalmente erano molto diversi dagli uomini, ancor più dagli elfi. Grandi minatori, lavoravano alacremente e incessantemente per tutto il corso delle loro vite, attratti con persistenza dai metalli preziosi. Ottimi artigiani, fabbri, costruttori e gioiellieri, strinsero amicizia prevalentemente con gli elfi Noldor, dato anche questi condividevano la passione per i metalli pregiati e le gemme.
Tra gli uomini vi era la convinzione che i Nani fossero solo maschi, e che nascessero dalle "buche delle montagne in cui scavavano"; in realtà questa diceria era totalmente fasulla, come riporta Gimli ne il Signore degli Anelli, poiché i Nani erano divisi in maschi e femmine, e si riproducevano come le altre specie umanoidi. Le femmine nanesche erano però così simili nell' aspetto e nella voce ai complementari maschi, che spesso da membri di altre specie venivano confuse con i maschi; costituivano solo un terzo dell' intera popolazione nanesca. Per di più i nani maschi a volte preferivano lavorare piuttosto che avere una famiglia, mentre le femmine erano abbastanza esigenti e non si accontentavano delle proposte di matrimonio a loro rivolte, volendo magari unirsi a dei nani che non avevano interesse a sposarsi. Avrebbero potuto crescere di più se le femmine fossero state disposte ad avere figli con più maschi, ma queste non acconsentivano a una tale proposta, e inoltre i mariti erano molto gelosi.
Così i Nani non avanzavano molto di numero, e rischiavano di estinguersi. L' idea che i Nani possano essersi estinti, seguendo il filo logico dell' universo immaginario di Tolkien, viene riportata ne Il Ritorno del Re, quando Legolas dice a Gimli che mentre gli Uomini sono destinati a dominare il mondo, le altre specie umanoidi sono destinate a dissolversi o a scomparire lentamente: infatti gli elfi della Terra di Mezzo salpano quasi tutti per Aman all'inizio della Quarta Era, eccetto alcuni Elfi Silvani e svariati Elfi Avari, destinati a perdere l' immortalità e a confondersi con gli uomini; presumibilmente ai Nani potrebbe essere toccata una sorte simile a quella degli Avari, ossia di essersi mescolati con gli uomini.
Non si può dire che fossero o buoni o cattivi, piuttosto sarebbe corretto definirli opportunisti. Leali se rispettati dai loro alleati, vendicativi e tremendi se offesi e ingiuriati. Apparentemente così egoisti, si trovavano male con gli elfi proprio per questo motivo, dato che gli Eldar non tolleravano la loro avarizia e le loro esigenze materialistiche. Tuttavia non si può dire che i nani fossero del tutto indifferenti ai problemi degli altri, o che servissero spontaneamente le forze maligne, dal momento che, quando ve n' era bisogno, emergeva in loro il sopito buon senso e si schieravano dalla parte del bene; infatti i nani detestavano l' idea che fosse qualcun altro a dominarli, e disprezzavano chiunque volesse imporre il proprio dominio anche sugli altri popoli, e odiavano chi commetteva azioni nefande e spietate. Anche quando, raramente, capitava loro di allearsi con personaggi malvagi, lo facevano non per crudeltà, ma solo per avidità e desiderio di ricchezze; e quando si accorgevano che il manipolatore di turno, come Sauron, li aveva ingannati, si pentivano delle scelte fatte in passato e cercavano di vendicarsi dei torti subiti.
Inoltre, come emerge chiaramente in Lo Hobbit i Nani mangiano molto e sono amanti della birra.

La lingua dei Nani: il nanesco o khuzdul


I Sette Padri dei Nani
Rimasto invariato dalla sua ideazione, era protetto gelosamente dai Nani, tanto che sembra che nessuno che non fosse un nano potesse parlarlo. I nani tendevano ad utilizzare altre lingue nei rapporti con le altre genti, e ad usare il nanesco solo ed esclusivamente tra di loro. Per un nano, il proprio nome originale in nanesco era uno dei segreti più preziosi e meglio custoditi.
Aulë creò i Sette Padri dei Nani, da cui discesero in seguito sette stirpi, tuttavia dei sette padri e delle loro stirpi solo tre sono a noi noti:
  • Durin detto il Senzamorte (a causa dell'età alla quale morì); la sua stirpe dimorava a Khazad-dum.
  • Dwalin; la sua stirpe, i Vastifasci (o Grandiraggi), dimorava a Belegost nei Monti Azzurri.
  • Thràr; la sua stirpe, i Barbafiamma (a causa della prevalente colorazione rossa della barba), dimorava a Nogrod Nei Monti Azzurri.
Degli altri Padri non conosciamo i nomi, ma sappiamo che tre di loro si stabilirono nelle montagne ricche di metalli e gemme all'estremo est, gli Orocarni o Montagne Rosse, fondando le stirpi chiamate PugniferroBarbedure ePiediroccia ; l'ultimo si stabilì all'estremo sud (le Montagne Gialle a sud dell'Harad) della Terra di Mezzo, dove fondò la Casa della Nerachiave, che pare fosse alleata di Sauron durante la guerra dell'Ultima Alleanza, mentre la stirpe di Durin sotto il comando di Durin IV combatté al fianco dell'Ultima Alleanza. Nani di altre case (presumibilmente le tre Case degli Orocarni) combatterono comunque a fianco della casa di Durin nella guerra tra Nani ed Orchi del 2799 della Terza Era.

La stirpe di Durin


Thorin Scudodiquercia nell'adattamento cinematografico di Peter Jackson.
Lungobarbi (Sigin-tarâg in Khuzdul), o popolo di Durin, è il nome dato ad uno dei sette clan dei nani, discendenti diretti del più vecchio dei sette padri dei nani, Durin.
Il popolo di Durin si trasferì a est delle Montagne Nebbiose dove fondò la città di Khazad-dûm poi conosciuta come Moria.
Nei secoli il potere di Khazad-dûm crebbe e i nani perfezionarono le loro arti, anche grazie all'arrivo dei nani provenienti dalle Montagne Azzurre, dopo il crollo di Nogrod e il parziale abbandono di Belegost. Durante gli Anni Oscuri la popolazione dei nani prima conobbe un incremento demografico, poi iniziò a calare. Inoltre i nani, avidi di ricchezze, scavando sempre più in profondità nella terra risvegliarono un Balrog che uccise Durin VI e suo figlio Náin I. I nani messi in fuga dal Flagello di Durin si rifugiarono a est della Montagna Solitaria e li fondarono la città di Dale. Il tesoro dei nani venne però rubato da Smaug, ed essi scapparono di nuovo. Moria era però stata abbandonata e successivamente conquistata dagli Orchi e solo dopo una lunga e sanguinosa battaglia i Nani riuscirono di nuovo ad appropriarsene.
Dopo molti anni Thorin Scudodiquercia, nella spedizione alla quale parteciparono anche Gandalf e Bilbo Baggins, oltre ad altri nani (tra cui Gloin, il padre diGimli, membro della Compagnia dell'Anello) riuscì a sconfiggere Smaug ed a riprendersi il tesoro dei nani.

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