lunedì 25 agosto 2014

Gothian. Capitolo 48. Le cose cambiano.



 Io e te, Arexatan, io e te soltanto, finalmente insieme.
E questa volta nessuno li avrebbe fermati.
Lady Marigold Edwina Ataris von Steinberg, Contessa di Gothian, ne era sicura.
Mentre sedeva nella sala del trono, a fianco dell'Imperatore Elner XI, nella cui mente si erano risvegliate le memorie dell'antenato Arexatan Eclionner, fondatore della Dinastia, Marigold assaporava il gusto della vittoria.
E' così piacevole avere di nuovo tutto ciò che mi era stato tolto: l'amore e il potere.
C'erano solo alcune questioni in sospeso.
Con la scadenza dell'Antico Patto si annullano tutti i giuramenti, compreso il mio matrimonio col Conte di Gothian.
Le pratiche per l'annullamento erano già state consegnate al cardinale Arenga, che le aveva sottoposte al vaglio del Sommo Sacerdote. 
Ma non erano certo i sacerdoti a spaventare la Dama Gialla.
A Gothian la notizia dell'annullamento del matrimonio non sarebbe stata accolta bene. Era quel genere di cose che il Conte non apprezzava. E non perdonava.
Far sparire Fenrik dalla mia vita non sarà facile.


Per il momento si era dovuta accontentare di aver eliminato, dopo il priore Mollander, anche il primo ministro Rowland Tucker, troppo compromesso con regime di Ellis. Gli era stato concesso l'esilio alla Vedetta Lathearica.
Lui e l'Eunuco si terranno compagnia.
 Ora davanti a lei c'era l'altra questione da affrontare, nella persona del senatore Fujivàrian.
L'anziano presidente del Senato si stava apertamente lamentando col pronipote, l'Imperatore, per il fatto di avere permesso che le legioni di Ellis si fossero messe al servizio di Sephir Eclionner: 
«Maestà, non possiamo rimanere a guardare mentre vostro nonno e vostra madre mettono a disposizione quindici legioni a quel maledetto Marvin Vorkidian!»
L'Imperatore si rivolse a Marigold, confidando nel suo consiglio.
Marigold, a sua volta, accusò apertamente Fujivarian: 
«Ellis è una vostra creatura! Spettava a voi tenerla a bada, senatore Fujivarian! Il suo tradimento ricade anche su di voi!»
Il senatore si rese conto, per la prima volta nella sua lunga vita, che non sarebbe riuscito a controllare i demoni da lui stesso evocati:
<<Mio signore, vi prego di prendere in considerazione il fatto che...>>
L'Imperatore sollevò la mano destra, intimandogli silenzio.
Elner XI, accigliato, guardava il bisnonno Fuscivarian con gli occhi di Arexatan Eclionner.


«Mia madre e Marvin Vorkidian non costituiscono una minaccia, anzi, combatteranno contro il Conte Fenrik al posto nostro. Con Sephir me la vedrò io, personalmente. Quanto a voi, senatore...»
Si fermò, come per riflettere.
Fu in quel momento che Fujivarian capì che per lui, ormai, il Gioco del Trono era perduto.



«Senatore, voi siete molto anziano, e avete servito l'Impero per più di mezzo secolo. Credo che vi siate guadagnato il diritto di trascorrere la vostra vecchiaia in un luogo di pace e serenità. Per questo vi affido alle cure della prima coorte del mio pretorio, che vi scorterà nel monastero di Marina del Campo, dove trascorrerete serenamente e religiosamente i giorni che vi restano da vivere»
Fuscivarian gli rivolse allora uno sguardo ammonitore: 
«Così sia, Vostra Maestà. Ma prima di uscire di scena, è mio dovere avvertirvi. Non fidatevi di lady Marigold! Quella donna tradirà anche voi!»
Elner balzò in piedi, furibondo:
«Vi ricordo che state parlando con la reincarnazione di Arexatan Eclionner! Edwina era mia moglie e tornerà ad esserlo!»
E poi, facendo cenno alle guardie: 
«Portatelo via!».
I pretoriani afferrarono il senatore e gli impedirono di dire altro, mentre la platea osservava sconvolta.
La caduta in disgrazia di Fuscivarian, dopo quella di Ellis e di Bial, provocò un immediato sgomento tra i nobili.
Consapevole di questo, e ispirato dalla voce interiore di Arexatan, Elner XI parlò: 
«O nobili signori dei Lathear, nessuno di voi corre alcun pericolo. Ho semplicemente ottenuto le dimissioni di personaggi compromessi con i crimini del regime precedente. Mia madre Ellis abusò del suo potere di reggente e commise gravi errori. Eclion in persona le ha revocato il Mandato Celeste!



Ora che la mia personalità è giunta alla piena maturazione, così come i miei ricordi ancestrali, assumo direttamente la guida del governo e vi garantisco che il regno di Elner XI sarà ricordato come un'epoca di splendore, come era nelle intenzioni del mio antenato Arexatan!»
Marigold lo guardava estasiata.
E’ la voce di Arexatan. E’ la sua forza, la sua sicurezza.
Gli strinse la mano.
Elner sollevò la mano della Dama Gialla:
<<Ho chiesto a lady Marigold di diventare mia moglie, non appena avrà ottenuto l'annullamento dell'unione col Conte di Gothian. Allora ci sposeremo e sarò io stesso a incoronarla Imperatrice!>>





Marigold non si aspettava entusiasmo tra i presenti, e infatti non ce ne fu.
Ma stavolta non mi farò odiare. 
Rivolta ad Elner, ma con voce sufficientemente chiara perché tutti udissero, rispose: 
<<Mio signore, accetto di sposarvi per amore, non per la corona. Se la mia incoronazione dovesse dispiacere al vostro popolo, vivrò umilmente come vostra consorte, senza essere Imperatrice. Ma se anche la corona dovesse appartenermi, sappiate che non sarebbe per questo meno vostra>>
Quella frase, pronunciata con tutta l'enfasi che spesso hanno le mezze verità, fece il dovuto effetto di fronte al pubblico.
E la captatio benevolentiae non era ancora finita.
Devono sentire che posso essere utile ai loro interessi. 
Decise di spiegare i vantaggi di quell'unione:
«Ai nobili presenti, mi permetto di dire che sono e sarò sempre vostra alleata. In qualità di sacerdotessa di Atar, potrò aiutarvi nelle battaglie scatenando contro il nemico una pioggia di fuoco! L'alleanza tra Atar ed Eclion vi renderà invincibili! 
Nel giro di breve tempo, tutti noi, insieme, uniti, diventeremo i signori del mondo!»
Questo parve essere un argomento interessante per la platea, che alla fine decise di tributare un applauso, inizialmente tiepido e poi sempre più convinto, alla Dama Gialla, fino ad arrivare ad una vera e propria ovazione.
Ora li ho un pugno.
Marigold era euforica e guardò il suo uomo.
Ecco, Arexatan: questi sono i miei doni per te!
Un nuovo Impero e una nuova Dinastia, il cui potere si estenderà senza limiti di spazio, senza limiti di tempo!
Eclion e Atar, alleati, veglieranno su di noi, perché noi siamo i loro figli. I figli degli dei! I Dominatori dell'Universo!

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