sabato 15 novembre 2014

La Quarta Era. Capitolo 23. Il ritorno di Morgoth



Nonostante i piani procedessero esattamente nella direzione auspicata, Pallando, lo stregone blu, si sentiva stranamente inquieto.
Percepiva una minaccia nascosta, ma non riusciva a capire di cosa potesse trattarsi.
Dopotutto si trovava nella fortezza di Amon Harad, che per secoli era stata la sua residenza, e continuava ad essere il luogo nel quale maggiormente si sentiva a casa.




La fortezza era ben protetto da un'intera legione dell'esercito di Gondor e rappresentava l'estremo avamposto del regno nella provincia più a sud, l'Harondor.
Ma Pallando non aveva nulla da temere da parte degli Haradrim.
Sono io il re segreto dell'Harad, e presto dominerò anche Gondor. Non esiste nessuno, in tutta la Terra di Mezzo, che conosca meglio di me gli Arcani Supremi e i poteri della Fiamma di Udùn.
E con un gesto imperioso, fece scaturire una fiamma blu dal braciere che si trovava al centro della stanza.
<<Fiamma di Udùn, io ti evoco! Dimmi qual è la minaccia che percepisco!>>



La Fiamma scaturì potente e colorata di azzurro, ed una voce rauca tuonò:
« Pallando! Il tuo nome in elfico significa: "Colui che ha ampie vedute", ma invero tu non fai onore a un sì nobile appellativo. Ti ritieni capace di poter dominare la Fiamma di Udùn, ma pur con tutta la tua esperienza di magia sei soltanto un apprendista. Tu non hai idea di cos'hanno evocato le tue stregonerie! Perfino Radagast è più perspicace di te! Credevi forse di poter squarciare il Cancello della Notte senza liberare l'Oscuro Prigioniero?>>
A quelle parole, Pallando si sentì perduto:
<<Soltanto Mandos ha il potere di liberare l'Oscuro Prigioniero!>>
Una nube nera si creò intorno alla fiamma blu.
<<Così si illudevano i Valar! Manwe e Mandos, pur con tutta la loro potenza, nemmeno messi insieme possono eguagliare la mia grandezza, poiché io sono Melkor il Morgoth, il più illustre degli Ainur, secondo solo al creatore Iluvatar!.






 La nube nera incominciò a prendere forma:
<<Ho umiliato i guerrieri del passato e al giorno d'oggi al mondo non c'è più il loro eguale. Certo, ho subito anche delle cocenti sconfitte, ma allora non ero che un giovane stolto. Ora sono vecchio e forte, forte, forte... diecimila volte più forte di te, Pallando, Ladro nelle Tenebre! » 
Lo stregone blu sussultò:
<<Mio Signore, perdona la mia presunzione. Io sono il tuo umile servo>>



La risata di Morgoth fu terribile a udirsi, come il fragore di un uragano:
« Sauron, il mio pupillo, era più saggio di te, eppure fallì! Era un Maia, biondo e luminoso, ed io lo trasformai in una copia di me stesso. Eppure non fu sufficiente, e il dolore per la sua perdita mi strazia più dell'esilio a cui sono condannato.
Ma tu... tu sei solo un cumulo di presunzione e di insolenza! Ora ascoltami, guarda e impara!
Le scaglie della mia corazza sono come scudi dieci volte più possenti, i miei denti sono spade, i miei artigli lance, lo sferzare della mia coda una saetta, le mie ali una tempesta!>>





Pallando, sentendosi paragonato a Sauron e non a Saruman, ebbe un sussulto:
<<Maestro, insegnami la tua arte. Anche io sono un Maia e posso mutare d'aspetto. Posso diventare bello com'era Sauron prima di diventare il Nemico della Terra di Mezzo>>
Morgoth ebbe una reazione di sdegno:
<<Il Nemico? Il suo senso del dovere non era minore di quello di voi Istari. Annatar era il suo nome. Vi siete mai domandati come si chiamava, da dove era venuto, se aveva veramente un cuore malvagio, quali menzogne o minacce dei Valar lo hanno ferito e costretto alla fuga dal Reame Beato e se non avrebbe preferito restarvi, in pace?>>
Quelle domande spiazzarono completamente Pallando:
<<Maestro, vuoi forse dirmi che Sauron era una vittima dei Valar?>>
L'ombra di Morgoth divenne sempre più grande e minacciosa:
<<Egli aveva un cuore ribelle, come il mio. Questo fu il motivo per cui fu bandito da Valinor e si rifugiò presso di me, nelle voragini di Utumno, ed aveva allora un aspetto da elfo.






Tu e gli altri Istari non sapete niente, nemmeno Saruman, con tutta la sua sapienza, riuscì a intuire la verità su Sauron>>
Pallando, pur terrorizzato, non poté fare a meno di rivolgere all'Oscuro Nemico la domanda che lo tormentava:
<<E qual è questa verità, Maestro?>>
Morgoth era divenuto un gigante e la sua tenebra oscurava il cielo.
<<La verità è che Sauron mi amava. Mi servì per amore. 
E quando io fui esiliato oltre i Cancelli della Notte, Sauron decise di vendicarmi! Per questo corruppe Ar-Pharazon di Numenor, all'epoca in cui i Dunedain lo chiamavano Gorthaur,





Per questo forgiò l'Anello del Potere: per potersi vendicare delle tre case degli Elfi. Per questo uccise Elendil e Gil-Galad. Per questo, pur privato dell'Anello, risorse a Dol Guldur come Necromante e poi finalmente a Mordor, come Grande Occhio.



 Ecco, vedi: anche i malvagi possono amare come tutti gli altri, e consumarsi fino a diventare un'ombra, un Occhio che osserva il mondo, nella solennità della sua desolazione.

Ed ora io sono tornato, al mutare della marea, per vendicare la morte di chi mi amò! 
E tu, apprendista stregone, mi aiuterai, finché tutti i troni dei Valar non saranno sprofondati nell'Abisso!>>



2 commenti:

  1. Ma che viscido che è Pallando! Fa tanto lo spaccone, ma quando trova qualcuno più forte gli striscia ai piedi senza batter ciglio! Non so perchè mi ha ricordato Peter Minus di Harry Potter...^^
    La faccenda di Sauron non mi è ancora del tutto chiara, ma già il fatto che Morgoth abbia approfittato del suo amore per asservirlo a sè e randerlo una sua pedina la dice lunga sull'affidabilità di una creatura del genere! ;)


    PS: grazie dello spoiler dell'altro giorno su Legolas e Silmarien! a me non dispiace affatto avere qualche indizio su come andranno le cose, e per fortuna in questo caso andranno come speravo!
    Non vedo l'ora di leggere i capitoli sule loro avventure! :D

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    1. Eh sì, Pallando è proprio il classico tipo viscido che fa il prepotente con i deboli e il ruffiano con i potenti... direi che il paragone con Peter Minus è perfettamente calzante ^^
      La vicenda di Sauron è molto complessa e nel Silmarillion è solo accennata: si dice che all'inizio era uno dei Maiar più belli e affascinanti, di nome Annatra, poi si infatuò di Morgoth, il vero Cattivo Supremo del mondo di Tolkien, e da allora la sua parabola è stata tutta un precipizio verso il Male: dopo la sconfitta di Morgoth, Sauron sparisce per un po', poi ricompare come consigliere dei re di Numenor, causando la caduta del regno, poi ancora tenta di sconfiggere gli elfi e gli uomini nella battaglia di Dagorlad, ma lì il principe Isildur, antenato di Aragorn, gli taglia la mano con l'Anello e Sauron si dissolve. Passano molti secoli e Sauron ricompare sotto forma di Negromante a Dol Guldur, come abbiamo visto e vedremo ancora ne Lo Hobbit. Qui viene sconfitto nuovamente ma riesce a fuggire a Mordor, asserragliandosi nella torre di Barad Dur sotto forma di Grande Occhio. Con la distruzione dell'Anello, però, Sauron muore per sempre. E qui rientra in scena il suo malvagio maestro Morgoth, che tramite Pallando cerca di distruggere la Terra di Mezzo... ma fallirà miseramente!!! ;-)
      Mi fa molto piacere che tu gradisca qualche anticipazione e sarò ben felice di comunicarti quelle positive, che valorizzeranno i personaggi valorosi e generosi la cui resistenza contro Morgoth, Pallando, Alatar e i loro alleati sarà tale da far ottenere loro la benevolenza da parte dei Valar, che li accoglieranno nel Reame Beato, dove saranno ambientati gli ultimi capitoli in modo tale da poter rincontrare i personaggi che là si erano trasferiti e anche quelli che erano rimasti in Valinor fin dai tempi del Silmarillion, e quindi conosceremo anche Ingwe, Supremo Re di tutti gli Elfi di Arda, e Finarfin, padre di Galadriel e re dei Noldor... insomma, sarà un finale con i fuochi d'artificio!!! :-D

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