giovedì 13 marzo 2014

Sanzioni alla Russia: chi ci rimetterebbe davvero?



Il segretario di stato americano, John Kerry, minaccia il presidente russo Putin, intimandogli di evacuare la Crimea, altrimenti scatterebbero delle sanzioni.
Ma chi pagherebbe realmente il prezzo di queste sanzioni?

La fiamma di Atar. Capitolo 11. Il direttore.



Non era un uomo di molte parole il direttore Massimo Ferrante, responsabile della biblioteca del Dipartimento di Storia delle religioni, e quelle poche volte che parlava, la sua voce era così metallica e priva di qualsiasi inflessione, da apparire quasi artificiale.
Era alto, imponente, severo e impeccabile, tanto da mettere tutti in soggezione con un solo sguardo.



Gli stessi enormi occhiali, con montatura spessa in tartaruga, rendevano ancora più ieratico e austero il suo aspetto.
Per questo, quella mattina, Luca Bosco era piuttosto in ansia al pensiero di dovergli parlare della studentessa che faceva ricerche sulla Flamma Ataris.
Normalmente il direttore riceveva nel suo studio, all'ultimo piano, solo su appuntamento, ma quando Luca fece presente alla segretaria che si trattava di una questione della massima importanza, relativa ad un testo che sicuramente stava molto a cuore al dottor Ferrante, riuscì ad ottenere un ricevimento immediato.
L'ufficio del direttore si trovava "in torre", come erano soliti dire i bibliotecari più anziani, riferendosi al fatto che, come era comune nella Città dai Portici Antichi, ogni edificio del centro avesse una piccola torre, risalente all'epoca medievale.
Le scalinate erano ripide, ma grazie al cielo era stato ricavato al loro interni un ascensore molto moderno.
In generale tutti gli interni dei piani alti della biblioteca erano "molto moderni" e decisamente molto superiori agli standard medi di ogni altra biblioteca universitaria.
Si respirava un clima di ricchezza e di sorveglianza tale da far sembrare quei luoghi i piani alti di una banca.
Quanto vale quel libro, se esiste davvero? Cosa ci potrà mai essere scritto, per renderlo dissimile da ogni altro raro libro antico?



Quando la porta dell'ascensore si aprì, Luca vide, con grande sorpresa e persino timore, che il direttore Ferrante non solo se ne stava lì in piedi ad attenderlo, ma stava per salire pure lui.
<<Buongiorno, dottor Bosco. Ora saliremo all'ultimo piano, al Thesaurus>>
Luca sgranò gli occhi:
<<Buongiorno, direttore. Io... io devo parlarle di qualcosa di molto importante che riguarda...>>
Ferrante entrò con incedere regale e poi, dall'alto in basso, lo degnò di una leggerissima parvenza di sorriso, naturalmente ironico:
<<La Flamma Ataris, immagino. Non mi avrebbe mai disturbato con così tanta insistenza per qualsiasi altra ragione>>



<<Sì be'... naturalmente>>
Il direttore annuì:
<<Era inevitabile che accadesse. Lei è il nostro dipendente più giovane e quindi anche il più inesperto. E' normale che chi vuole accedere a informazioni riservate si rivolga a lei, utilizzando peraltro... abili argomenti>>
Luca si accorse che Ferrante sapeva già tutto:
<<Lei quindi è già a conoscenza che una studentessa del professor Piero Gallo...>>
<<Gallo tenta da decenni di intromettersi in questioni che non lo riguardano. Quanto alla studentessa... non è certo passata inosservata, non fosse altro che per il fatto che lei ha concesso un tempo eccessivamente lungo, anche se dedicato a una fanciulla che assomiglia a Pochaontas>>



Luca avrebbe voluto ribattere, ma quando porta dell'ascensore si aprì in un locale straordinariamente avveniristico, rimase senza parole.
Uscirono dall'ascensore.
Il direttore indicò, con fierezza, una collezione di testi antichissimi, conservata in una specie di camera interna sigillata con pareti trasparenti molto spesse, a cui si poteva accedere solo con una tessera e una password, previo riconoscimento delle impronte digitali.
Il direttore indicò la collezione con aria solenne:
<<Ecco, questo è il famoso Thesaurus, la punta di diamante della nostra biblioteca. Qui sono conservati, con la massima cura, i nostri testi più preziosi, che possono essere consultati solo dietro mia autorizzazione. Ma orma mi segua, voglio mostrarle un'altra stanza, dove conserviamo qualcosa di ancor più prezioso>>

Perché i gatti dormono sempre?



Una delle caratteristiche distintive dei gatti è il fatto che dormono sempre e ovunque.
Noi umani invidiamo la vita dei gatti e la loro propensione a dormire dovunque, in qualsiasi posizione e per così tante ore al giorno. Il gatto dorme per più della metà di un giorno e per due terzi della sua intera vita.
Ma vi siete mai chiesti perché il gatto sonnecchia così tanto? Secondo Amy Shojai, consulente sul comportamento degli animali e autrice di diversi libri , i predatori che devono affrontare dei nemici possono dormire per un periodo di tempo superiore. Inoltre, il bisogno di sonno aumenta in maniera proporzionale all’energia richiesta. Essendo un predatore, il gatto ha bisogno di un apporto straordinario di energia per cacciare. Quindi il gatto dorme per avere sufficienti energie per la caccia, e i gatti domestici che sono impossibilitati a farlo devono, comunque, sfogare questo istinto. Ben vengano quindi tutti i giochini adatti: il gomitolo di lana da rincorrere e uno spazio aperto in cui sbizzarrirsi, per esempio.
Sarebbe anche opportuno fornire al proprio gatto uno spazio caldo e riparato per dormire. Ultimamente il 60% dei possessori di un gatto dichiarano di condividere il letto con il loro amico a 4 zampe. In quel caso è utile rendere il proprio letto confortevole per il proprio amico a quattro zampe, stando attenti a non far diventare l’ambiente troppo caldo, a non usare lenzuola di seta o satin in cui potrebbero incastrarsi gli artigli del nostro micetto. Inoltre, anche se il gatto gradisce dormire con noi, ha il sonno più leggero di un umano e potrebbe svegliarsi molto spesso durante la notte, questo perché è sempre pronto a fiutare i pericoli. Ad ogni modo il fatto che il gatto “accetti” di dormire con voi dimostra la sua estrema fiducia nella vostra persona.