venerdì 28 marzo 2014

Le bassezze dell'Alta società. Capitolo 12. Il momento più felice.



Giulia non aveva dormito bene.
Non ricordava esattamente cosa avesse sognato, ma doveva essere stato qualcosa di spiacevole.
E poi risvegliarsi qui, in questo posto...
Le pareva tutto surreale, come stesse accadendo a qualcun altro.
Quell'appartamento degli ospiti era paradossalmente inospitale, ma Giulia non avrebbe saputo spiegarne esattamente il motivo, era solo un’impressione.
Oppure sono i miei fantasmi.
Era molto probabile.
«A cosa pensi, mamma?»
Giulia cadde dalle nuvole: era a tavola e stava consumando la colazione col figlio.
«Mah, a niente di particolare…sto cercando di capire cosa provo, ma non ci riesco»
Il figlio annuì.
«Sono i ricordi?»


«In parte, Roberto, ma c'è dell'altro…voglio dire, questo appartamento io non l’avevo nemmeno mai visto. La famiglia stava al primo piano e poi, ogni tanto, con Virginia andavamo da suo fratello, al secondo…»
Arrossì.
«Ah, perché il fratello abitava in un appartamento separato?»
Giulia sorrise: «Era molto viziato…quasi come te…»


Il figlio sorrise amaramente.
«Sì, peccato che lui fosse un conte mentre io...»
«Scusami, non volevo…»
«Non importa… lo so cosa vuoi dire. Non mi hai mai fatto mancare niente»
Giulia lo osservò con inquietudine.
«Ma tu avresti desiderato di più, non è vero?»
Lui scrollò le spalle: 
«Ognuno desidera ciò che non può avere. Fa parte della natura umana. Ma che senso ha parlarne adesso?»
Giulia chinò il capo e inspirò profondamente.
«Beh, se Virginia fosse generosa con noi…»


Roberto scosse il capo: 
«Io non mi farei troppe illusioni: sai come sono queste vecchie zitelle miliardarie…magari è solo una scusa per fare due chiacchiere e ricordare i bei vecchi tempi…se sono stati belli…perché ancora questo non me l’hai voluto dire»
Giulia sorrise con aria trasognata:
 «Oh, sono stati belli...» esitò un attimo, poi disse «sai, per me questo era un po’ come il mondo delle fate…la Villa, il parco, gli antichi costumi….sì, lo so che alla fine erano lustrini, apparenze…però io ero così giovane, così ingenua…mi sembrava di vivere in una favola»
Il figlio le lanciò uno sguardo penetrante, che mostrava di aver compreso tutto:
«Cenerentola o Biancaneve? E chi era la “matrigna”? E il principe azzurro?»
Giulia accennò a un assenso: 
«C’è bisogno che ti risponda?»
Era stato detto quasi tutto. Quasi…
«Ti hanno fatto soffrire molto, vero?»
Lei sorrise:
<<Non più di quanto hanno sofferto loro stessi, nel momento in cui sono uscita dalla loro vita.  Ti sembrerà strano, ma loro mi hanno amata davvero. Più di ogni altra persona nella mia vita... >>


Lui la fissò negli occhi chiari.
<<Non capisco. Se Virginia e suo fratello ti amavano, perché ti hanno escluso dalla loro vita? E perché tu non hai voluto aver più niente a che fare con loro per quarant'anni?>>
Lei assunse una strana espressione di felicità trasognata:












«Sai, mi ricordo una mattina…ero rimasta a dormire qui, alla Villa. In quegli anni del Liceo, Virginia mi invitava spesso e finiva che parlavamo fino a notte fonda, di tutto…poi ci addormentavamo» arrossì «ma come fanno le ragazzine, sai… è normale, niente di erotico…si sa, era solo amicizia…» esitò un attimo «...comunque, insomma, una mattina…quando mi risvegliai, vidi che Virginia mi guardava con ammirazione e ricordo ancora le parole che mi disse “Tu sei sempre bella, anche appena sveglia.” E io mi sentii così fiera di me, dell’ammirazione che suscitavo in una persona così aristocratica...


Mi venne naturale risponderle che anche lei era molto bella…ed era vero…e fu allora, solo allora che mi resi conto di quanto Virginia assomigliasse a suo fratello. Fu lì, in quel preciso istante, che capii di essere innamorata di Alessio Ozzani. Mi trovavo imprigionata in un triangolo assurdo, e se fossi stata saggia, mi sarei dovuta preoccupare, e invece mi sentivo bene, come se fossi parte della famiglia. Che sciocca, vero?»
Il figlio pareva conoscere questa storia da sempre, perché non apparve per nulla stupito.
«Tutti gli adolescenti sono sciocchi»
Lei lo gratificò con uno sguardo d'intesa:
«Sì, tremendamente sciocchi! Ma a volte è necessario che sia così, perché gli errori commessi a quell'età permettono di crescere, di capire. E anche quando ci sono delle conseguenze serie, per lo più si tratta di cose che si possono rimediare. Per questo, anche se io sono stata una sciocca a sentirmi parte di quella famiglia, alla fine non penso che sia stato tutto sbagliato, perché quella gioia era vera, e Virginia ed Alessio mi adoravano sul serio...


.... e mi sembrava di avere il mondo in mano…no, non ridere…dico sul serio: quella mattina credevo veramente di averli tutti in pugno, di essere l'artefice del mio destino e anche del loro.
Ero convinta che quello sarebbe stato il primo giorno della mia nuova vita da “principessa”, una vita da favola...» una lacrima le rigò il viso, ma continuava a sorridere «Ecco…fu quello…sì, fu quello…» la commozione la fermò.
«Cosa?»
«Il momento più felice della mia vita»
Il figlio stava per replicare, ma bussarono alla porta.
Era la governante. 
La Signora li aspettava.

Il gatto quotidiano



A grande richiesta torna la rubrica "Il gatto quotidiano". Godetevi queste simpaticissime foto dei nostri buffi amici domestici!









La realtà virtuale incontra i social network: Facebook acquista Oculus




Mark Zuckerberg riapre il portafogli. Facebook ha acquistato Oculus, società leader nella costruzione della realtà virtuale, per due miliardi di dollari. 400 milioni di dollari in contanti e 23,1 milioni di azioni Facebook. Spiccioli se confrontati con i 19 miliardi di WhatsApp, ma pur sempre un'operazione di peso in un settore ancora tutto da esplorare. 
Ora la domanda è: che se ne fa Mark Zuckerberg di Oculus? Di certo non si fermerà ai giochi, che pure rappresenteranno una (ulteriore) diversificazione degli investimenti. Ma c'è altro. Lo ha spiegato lo stesso Zuckerberg: "Il mobile è la piattaforma di oggi e ora ci stiamo anche preparando alle piattaforme di domani". Cioè? "Oculus ha la possibilità di creare la piattaforma più social di sempre, e cambiare il modo in cui lavoriamo, giochiamo e comunichiamo". Un social sempre più interattivoe un'interazione sempre più realistica. 
realta aumentata (4)
Brendan Iribe, co-fondatore e amministratore delegato di Oculus, forte della nuova alleanza, alza il tiro: "Siamo pronti a offrire la migliore piattaforma di realtà virtuale del mondo. Sarà definita in modo forte dalleesperienze sociali che connettono le persone". Questo è il progetto a medio-lungo termine. Nell'immediato c'è da rintuzzare la concorrenza degli altri produttori di device per la realta virtuale applicata ai videogame: Sony ha lanciato Project Morpheus e microsoft Microsoft è pronta a giocarsi la partita.
oculus

Il Paese più visitato al mondo non è quello che pensate

Normandia

I turisti girano per il mondo e naturalmente scelgono le destinazioni che amano di più. Però ci possono essere sorprese, almeno se ci si basasse sui luoghi comuni.


Per alcuni potrebbe essere una sorpresa scoprirlo, ma è così: la Francia è la meta turistica più visitata al mondo. Con i suoi 81 milioni di turisti all’anno batte di venti milioni gli Stati Uniti, che si collocano al secondo posto.
E l’Italia, come si posiziona? Bene ma non benissimo, con circa 46 milioni di visitatori. Quinta nel mondo e terza in Europa. Davanti a noi, oltre a Francia e Usa, ci sono Cina e Spagna.
In fondo alla lista troviamo invece i meno visitati (per i quali esistono dati disponibili): e sono le Isole Solomon (23mila), la Moldova (11mila), Kiribati (5mila e 300), le isole Marshall (5mila) e Tuvalu, con solo 1200 visitatori. 

I cattolici negli Stati Uniti: mappa e percentuali




"Con un’impostazione inedita e nomine cardinalizie in controtendenza rispetto al passato, Francesco ha invece sparigliato le carte. Più che per i temi etico-sessuali, d’ora in poi il successore di Pietro ha intenzione di spendersi per le questioni sociali ed economiche. Il suo sostegno non sarà più appannaggio esclusivo dei conservatori.

Colti di sorpresa, i due partiti d’America cercano di adattarsi e di volgere a loro favore il nuovo corso della Chiesa universale.

Non per intercettare il fantomatico «elettorato cattolico» – a dispetto dei luoghi comuni, da decenni il voto dei cattolici riflette fedelmente quello del resto della popolazione – quanto per sfruttare la popolarità di Francesco.

Per Obama si tratta di nobilitare la sua eredità politica, magari corredandola di qualche successo legislativo. Per repubblicani e democratici l’obiettivo è (ri)definire il loro ruolo nel panorama nazionale, nel tentativo di aggiudicarsi le prossime consultazioni parlamentari e presidenziali.

In ogni caso un cambiamento epocale. Specie per il Grand Old Party, che per oltre vent’anni è stato l’interlocutore privilegiato dei vescovi."


La carta rappresenta la distribuzione dei cattolici negli Stati degli Usa, le province ecclesiastiche e le diocesi. A una più elevata percentuale di cattolici corrisponde un colore più scuro sulla mappa. Nei quadretti sono scritte le percentuali di cattolici e protestanti.

[Carta di Francesca La Barbera]