mercoledì 16 aprile 2014

Virginia D. Capitolo 29. La Fonte Sacra.




<<Hai qualche idea su cosa intenda, la famiglia D., quando si riferisce all Fonte Sacra?>>
Virgina annuì:
<<Ho delle ipotesi. In base a quel poco che sono riuscita a sentire, la Fonte Sacra dovrebbe essere una specie di fonte di energia. La cosa che non capisco è che questa energia donerebbe, non so come, una specie di immortalità a chi la riceve, ed eterna giovinezza, oltre a potenziare tutte le capacità umane degli individui geneticamente selezionati secondo il progetto del Serpente Rosso, di cui ti parlerò dopo. Prima è meglio capire cosa possa essere la Fonte Sacra. Il resto credo che si potrà dedurre come corollario>>
Il mio petto era oppresso da un senso di angoscia insostenibile, ma cercai di farmi forza, perché sentivo che finalmente avevo trovato la pista giusta:
<<Virginia, non hai notato quello che è successo negli ultimi mesi: io ho perso tutte le mie energie e mi sto come spegnendo, mentre... non lo dico come accusa, ma come constatazione, le tue energie si sono moltiplicate, come le tue capacità di riuscire a fare migliaia di cose contemporaneamente>>
Lei appariva profondamente dispiaciuta:
<<Sì, me ne sono accorta. Ho sperato fino all'ultimo che il tuo malessere fosse solo un caso, ma ora che abbiamo escluso tutto il resto, allora credo che ci sia un'unica conclusione possibile. Immagino che anche tu abbia tratto la stessa conclusione>>





<<Sì. La Fonte Sacra è di natura umana. Hanno trovato un modo, non so con quali mezzi, è pazzesco anche solo a pensarci, per trasferire energia chimica ed elettrica dagli organi di un corpo umano vivente a quelli dei corrispondenti organi del corpo di colui, o colei, che beneficerà di questo scambio, anche involontariamente. E' quello che è successo a te: le mie energie si sono trasferite a te. In certi momenti tu stessa percepivi questo fatto, sentivi che stavamo diventando una cosa sola, un'unica persona. Guardati, sprizzi energia e felicità da tutti i pori, anche in un momento come questo!>>



<<Non posso negarlo. A volte le parole mi uscivano dalla bocca senza essere mai passate per il cervello. Oppure mi ritrovavo a fare gesti che non volevo fare. Come se qualcuno mi stesse manovrando da lontano. Ho cercato di essere più attenta, ultimamente, ma non riesco a controllare i miei pensieri, e ancor meno le mie parole. Sono stata una sciocca a pensare di potermela cavare così facilmente... non dovevo coinvolgerti in questa storia... è che, non ne ho potuto fare a meno, è stato più forte di me. Ti ho messo in pericolo, ma intendo difenderti a costo della mia stessa vita, perché ti amo davvero...>>
Sentii che aveva parlato sinceramente, e che il sentimento che provava era autentico.
Questo mi fece subito stare meglio, come se parte dell'energia mi stesse tornando indietro.
La abbracciai, e stetti ancora meglio.
Lei invece appariva leggermente più stanca, cercava di sorridere, ma non ci riusciva.





Rimanemmo abbracciati a lungo. 
Sentivo scorrere le energie di Virginia da lei a me, e vedevo che lei stessa ne era consapevole.
<<Cosa ci sta succedendo?>>
Lei tremava:
<<Non lo so. So solo che loro ci stanno manovrando da lontano. Siamo cavie di un esperimento. E nel progetto della Fonte Sacra, tutti le "cavie" devono avere un requisito essenziale: fare parte del progetto di selezione eugenetica, il Serpente Rosso. E' tempo di parlare anche di questo>>





Starring

Emmy Rossum - Virginia D.

L'espressione "La fonte sacra" è ispirata al titolo di un romanzo di Henry James.

Virginia D. Capitolo 28. I mille volti di Virginia D.



<<Virginia, dobbiamo parlare>> le dissi, dopo essere uscito dalla visita del medico.
<<Uhm... tempesta in arrivo!>>
<<Sì. E' così. Non esistono cause esogene alla mia depressione, è uno squilibrio chimico spontaneo, qualcosa di molto raro. Qualcosa che la scienza non è in grado di spiegare. Qualcosa, dico io, che potrebbe sembrare una magia. Nera, per la precisione>>
Virginia ispirò forte e poi deglutì:
<<Stai pensando a qualcosa legato alla setta della famiglia D. ?>>
<<Esatto. Pensavo proprio a questo. Ora siamo a un bivio: o tu mi dici tutto e cerchiamo di risolvere questo problema, oppure io sarò costretto a prendere farmaci che non vorrei prendere>>
Virginia sospirò:
<<Va bene. Ti dico tutto, ma non so se sarà sufficiente per farti stare meglio>>
<<Tu incomincia, poi vedremo. Parlami di te, parlami dei mille volti di te che non conosco>>



<<La famiglia D. non è la mia famiglia biologica. Sono stata adottata da loro poco dopo la mia nascita. Non so chi siano i miei genitori naturali, non m'interessa, visto che mi hanno abbandonata. Purtroppo nemmeno la famiglia D. si è rivelata migliore. All'inizio sembrava tutto normale, poi, poco per volta, ho capito che c'erano delle stranezze. Anche i miei parenti erano stati adottati. E' una famiglia di persone che si sposano, ma non generano figli: li adottano sempre. Ogni coppia di ogni generazione non fa figli, li adotta>>
Ero talmente sconcertato che mi limitai a fissarla.
Sentivo una morsa opprimente allo stomaco:
<<Questa è una follia. Perché si comportano in questo modo? E chi gli permette di portare avanti questa idea morbosa?>>
<<Sono sterili. Non so come mai, questo è un segreto che riguarda gli Iniziati. Il rito di iniziazione li rende sterili. Possono avere tutti i rapporti sessuali che vogliono, ma non possono generare una nuova vita. Non mi hanno mai spiegato il motivo. E' anche per questo che me ne sono andata. Ma loro sono potenti, hanno amici influenti ovunque, per questo riescono sempre a trovare figli adottivi. Ma non fanno loro del male, li lasciano scegliere. Vedi, io sono qui ora, e sono felice con te>>



<<Tu sei felice, ma temo che loro se la stiano prendendo con me. Non so come, ma se è vero che sono tanto potenti, allora non trovo altra spiegazione, Virginia, sono stati loro, la famiglia D. e a questo punto, se è vero che mi ami come io credo, mi devi aiutare. Prima di tutto devi parlarmi dell'origine del cognome di quella famiglia. Tutto quello che sai>>
Lei annuì:
<<Ti dirò tutto. Ma tu devi promettermi che non mi lascerai! Promettimelo, Luca!>>



<<Ma certo, Virginia, lo sai bene che ti amo troppo per poter pensare a una vita senza di te! Io non ti lascerò mai! Ma se tu vuoi che io non mi ammali, devi aiutarmi>>
Lei sorrise:
<<Anche io ti amo troppo per poter vivere senza di te. Lo dico in maniera letterale, Luca: io senza di te non potrei sopravvivere. La tua vita è la mia vita>>





<<Parlami di loro. Raccontami tutto. Cos'è veramente la famiglia D.? Da dove ha origine quel cognome?>>
<<E' un cognome rumeno. Finisce in "u", come molti cognomi, da quelle parti>>
Sospirai:
<<Lo avevo intuito. L'alternativa era che fosse sardo, ma le altre parole di quel cognome, chissà perché, mi hanno subito fatto pensare alla Romania>>
Lei cercò di sorridere:
<<E' quel che pensano tutti. Ma non è quello il loro segreto. Non hanno mai commesso atti di violenza contro nessuno, né uomini, né animali. Il loro potere deriva da qualcos'altro. Lo chiamano: "La Fonte Sacra". Solo gli iniziati sanno di cosa si tratti. Ma il prezzo dell'iniziazione è la sterilità, per questo io me ne sono andata. Mi avevano fatto giurare di mantenere il silenzio, ma se il prezzo del mio silenzio è la tua sofferenza, allora ti racconterò tutto che so>>



<<C'è una cosa che vorrei chiederti, prima di tutto. Un giorno mi hai detto che tu sei l'altra parte di me. Che noi siamo anime gemelle in tutto. Che siamo una cosa sola. Certo, è la metafora dell'innamoramento perfetto. Ma pareva che volessi dire qualcosa di più. Qualcosa che forse riguarda il fatto inspiegabile di come tu sei quasi identica a com'erano mia madre e mia nonna da giovani. Cosa significa tutto questo?>>



<<Significa che il potere della famiglia D. arriva dappertutto. La scelta di chi adottare non è mai casuale. Decidono loro in base ad un programma che si potrebbe definire come una specie di esperimento di eugenetica naturale. Non so come ci riescano, ma favoriscono in tutti i modi l'incontro tra persone geneticamente simili. Lo fanno da molto tempo, da secoli, forse millenni. Loro sanno molte cose. Conoscono esattamente le implicazioni psicologiche dell'incontro tra persone geneticamente simili di sesso opposto. Il più delle volte queste persone si innamorano e hanno figli. Alcuni di questi figli vengono adottati dalla famiglia D. , altri invece restano con le loro famiglie, senza sapere nulla. E forse sarebbe meglio che non sapessero mai nulla di tutto questo. Noi siamo geneticamente simili, ma non siamo parenti. Però sicuramente anche la tua famiglia rientra nel loro progetto di selezione genetica. Loro lo chiamano: il Serpente Rosso>>


Virginia D. Capitolo 27. All'ombra della fanciulla in fiore.


Col passare del tempo, incominciò a verificarsi, tra me e Virginia, una specie di trasferimento di energie vitali. Lei fioriva ogni giorno di più, mentre io, al contrario, avevo incominciato, anche se solo lievemente ed in maniera non chiaramente definibile, ad appassire.




Il primo banco di prova furono gli esami, lei ebbe tutti 30 e lode, io ebbi voti buoni, a volte anche ottimi, ma meno brillanti. 
Questa comunque era la cosa tutto sommato meno importante.
La mia energia diminuiva, mi sentivo stanco, pigro, svogliato, e non riuscivo a capire perché. 
Mi feci visitare dal mio medico di base che non riscontrò alcun problema fisico evidente e mi consigliò di fare dei controlli da degli specialisti per sicurezza.
Nemmeno gli specialisti riscontrarono problemi fisici, dicevano che sicuramente questa mia stanchezza era dovuta allo stress, ma io non avevo ragioni di stressato.
Avevo sempre meno voglia di fare esercizio fisico e spesso mi succedeva di appisolarmi  mentre cercavo di studiare.
Al contrario di me, Virginia era piena di energie, riusciva a fare mille cose ogni giorno. Era sempre dinamica ed in forma smagliate. La sua bellezza cresceva sempre di più.



Io mi sentivo come un'ombra, la sua ombra.
Lei era sempre gentile con me, ma il suo atteggiamento nei mie confronti sembrava a volte più quello di una madre verso il figlio.
Il mio stesso desiderio sessuale era lievemente diminuito, mentre quello di Virginia era sempre più spiccato e voleva che io la appagassi anche più volte al giorno, una corsa piacevole, certo, ma ogni volta, dopo aver fatto l'amore con lei, il mio quadro clinico peggiorava e nessuno sapeva darmi una diagnosi. Era un mistero.
Insomma, non mi mancava niente, i miei amici mi invidiavano, eppure una specie di malinconia incominciò a insinuarsi nella mia mente.
Virginia faceva tutto il possibile per aiutarmi, voleva che la accompagnassi dappertutto, nella speranza che, distraendomi e rilassandomi, il mio malessere passasse.





E invece no, non passava, anzi, con l'arrivare della primavera, la mia apatia e la mia malinconia crebbero a tal punto che il mio medico ipotizzò che potesse trattarsi di una forma di depressione minore, niente di grave, probabilmente uno scompenso chimico dovuto al cambio di stagione, che se ne sarebbe andato via da sé.
Più la primavera avanzava e più io sprofondavo, e pareva che le energie che mi abbandonavano si stessero trasferendo a Virginia, la cui salute e la cui bellezza aumentavano di giorno in giorno e fiorivano letteralmente, anche nei suoi vestiti.







Non sapevo cosa fare, riuscivo a malapena ad andare alle lezioni e a studiare. Quando poi passarono anche le vacanze pasquali, la mia stanchezza, la mia svogliatezza e la mia malinconia si trasformarono in una vera e propria depressione. A quel punto mi fu ordinata una visita psichiatrica.
Virginia era sinceramente preoccupata per me e mi accudiva come la più amorevole e splendida delle infermiere, dicendomi che lei mi avrebbe amato sempre, che sarebbe stata sempre con me, in qualsiasi caso. Insistette su questo punto, ricordandomi che nessuno, in alcun modo, avrebbe mai potuto separarci.



Starring

Emmi Rossum - Virginia D.

P.s. Il titolo del capitolo allude volutamente al secondo volume della "Recherche" di Proust, "All'ombra delle fanciulle in fiore".