martedì 19 agosto 2014

Mappa dell'Italia, dei Paesi Europei e del Nord America secondo Game of Thrones





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Gothian. Capitolo 46. Alienor e Lilieth, confidenze nella notte di fine Millennio.



Alienor di Alfarian si trovava bene a Keltar Senia, ospite di lady Ariellyn Vorkidian, di cui aveva imparato ad apprezzare la saggezza.
Marvin è stato fortunato ad avere una nonna come lady Ariellyn. Nemmeno Lilieth avrebbe potuto fare meglio di lei.
Per quanto, infatti, Lilieth Vorkidian fosse una donna gentile e dolce, c'era in lei qualcosa che veniva prima degli affetti.
Lilieth è prima di tutto una sacerdotessa e una Iniziata agli Arcani Supremi. Inoltre, vede suo figlio come un futuro sovrano, e la politica ha prevalso sui sentimenti materni. Forse è per questo che il suo sguardo è spesso così triste. Ha dovuto fare molte rinunce in nome della religione e della politica e forse si starà chiedendo se ne è valsa la pena.



Man mano che si avvicinava la fine del Millennio dalla fondazione dell'Impero Lathear, il volto di Lilieth diventava sempre più teso e preoccupato.
E ne aveva tutte le ragioni.
 Allo scadere del Millennio, l'Antico Patto che aveva garantito la pace tra i popoli del Continente Centrale e la non interferenza dei Grandi Anziani nelle vicende umane, si sarebbe dissolto e tutto sarebbe stato rimesso in discussione.
Quando era infine giunto l'ultimo giorno dell'anno, Alienor aveva notato che Lilieth era oppressa da un senso di angoscia e l'aveva invitata a confidarsi con lei.
<<Non è solo per il Millennio. E' anche questa casa... la casa dove sono cresciuta. Mi ero illusa di poter tenere sotto controllo i miei sentimenti e invece il senso di colpa ha prevalso. Ho sacrificato i miei doveri di madre in nome di qualcosa che ritenevo più importante, ma ho sbagliato. Quando si mette al mondo un figlio, l'essere genitore diventa la cosa più importante. Per me non è stato così e ora le conseguenze del mio errore si fanno sentire>>



Alienor annuì:
<<Presto incontrerai tuo figlio e insieme potrete recuperare il tempo perduto>>
<<Forse, e comunque solo in parte. Lui vedrà in me soprattutto la sacerdotessa e la regina madre, ma il vero affetto filiale sarà per sempre quello che prova per lady Ariellyn. Ed è giusto così: è lei che l'ha cresciuto, ed è stata brava così come lo fu con me>>
Nel dire questo fu percorsa da un brivido e questo fu notato anche da lady Ariellyn, che stava organizzando la festa di fine anno, quasi come se volesse tener fuori, una volta tanto, la religione e la politica dai discorsi dei suoi familiari.
<<Hai freddo, figlia mia?>>
Lilieth annuì:
<<E' un freddo che niente può riscaldare. Penso a Marvin e lo vedo come un combattente solitario, in una terra senza speranza>>



Fu percorsa da un nuovo brivido:
<<Marvin sta affrontando la prova più dura: quella dell'Iniziazione, dalla quale a volte non si esce vivi o sani nel corpo e nella mente>>
Alienor cercò di consolarla:
<<La supererà. E' il Principe che ci fu promesso e sua è la Canzone della Luce e delle Tenebre. In lui questi due princìpi si affronteranno in eterno, ma le Tenebre non preverranno>>
Non prevalebunt.
Lilieth riconobbe la citazione da un testo sacro di una religione che esisteva prima del Grande Cataclisma, nell'epoca leggendaria.
Le venne in mente allora un'altra citazione, di un'epoca ancora più antica.
La morte di Socrate. 
<<Ricordo di aver letto che un saggio dell'antichità, dopo aver bevuto la cicuta per non subire la pena dell'esilio, a cui era stato ingiustamente condannato, come spesso accade ai saggi, disse, poco prima di spegnersi, che sentiva il freddo della morte arrivare dai piedi e salire verso l'alto, perché in alto è la sede dell'anima...



 Non so se sia vero. So solo che io non ho bevuto la cicuta, eppure il freddo mi arriva fino al cuore>>
C'era così tanta amarezza, nella voce di Lilieth, che Alienor sentì il bisogno di abbracciarla, e allo stesso modo, lady Ariellyn abbracciò entrambe.
Da fuori provenivano, quasi per contrasto, i canti gioiosi dei festeggiamenti per il nuovo millennio, nel villaggio di Keltar Senia.
Alienor sentì la voce del druido Halfgan che invocava la protezione degli dei. 
Avrebbero ascoltato? Quella sera apparivano così lontani...
Ammesso che esistano...
Per quel che ne sapeva, forse i Misteri erano solo una favola, una consolazione che gli uomini raccontavano a se stessi per farsi coraggio.
D'ora in avanti può succedere qualsiasi cosa. Ed io sono lontana dai luoghi dove sono cresciuta e non se riuscirò mai a farvi ritorno.
La guerra civile tra suo padre Kerelik e sua madre Alyx stava dilaniando le terre degli Alfar. Ormai la sua vera famiglia erano i Vorkidian. 
Lilieth era come una madre e lady Aryellin come una nonna. 
Presso di loro aveva trovato un affetto che i suoi genitori non erano stati in grado di darle, ma sapeva che né Lilieth, né lei stessa sarebbero potute rimanere a lungo in quel luogo. 
C'è una missione da compiere e non può essere ulteriormente rinviata.
Nonostante queste preoccupazioni, si unì al brindisi che lady Ariellyn aveva proposto per il nuovo anno, con una tradizionale frase nella lingua del Keltar:
«Le temps viendra!»
Voleva dire che prima o poi sarebbe arrivato il tempo della gioia, ma nessuno pareva crederci veramente. Lilieth meno di tutti.


Tra le tante questioni che la preoccupavano, c'erano anche le ultime novità che aveva appreso su suo marito, per mezzo di un messaggio inviatole da Vyghar il Pirata.
Erano notizie dolorose e Lilieth aveva sentito il bisogno di confidarsi con Alienor, che ne era rimasta profondamente turbata.
Masrek ha incontrato Ellis a Colonia Fluvia. Hanno dato spettacolo, come sempre, come vent'anni fa! Non hanno dunque imparato niente dai loro errori? 
La riconciliazione di Masrek con la sorella-amante non era soltanto scandalosa in sé, ma era un tradimento da parte dell'uomo di cui Lilieth formalmente era ancora la moglie.
Il druido Halfgan, che diciotto anni prima aveva celebrato il loro matrimonio, aveva dichiarato che vi erano gli estremi per ottenerne l'annullamento, secondo le leggi della Federazione Keltar, ma Lilieth non aveva voluto.
Alienor all'inizio non aveva compreso il perché: 
"Come puoi tollerare una cosa simile?"
Lilieth aveva preso per mano la fanciulla e le aveva risposto:
"Ci sono due motivi. Il primo riguarda mio figlioSe il mio matrimonio venisse annullato, Marvin diventerebbe un figlio illegittimo, ed io non posso fargli questo. Ha già sofferto troppo per colpa mia. 
Il secondo motivo è che le decisioni importanti non vanno mai prese sull'onda delle emozioni del momento. Quasi sempre ci si pente. 
Tu sei giovane, Alienor, ed è normale il fatto che non condividi la mia pazienza, ma un giorno capirai che l'orgoglio in amore è un limite che sazia solo un istante e poi torna la fame" 
Era vero. E a quanto si diceva, persino Ellis, con tutta la sua superbia e la sua lussuria, aveva dovuto ammetterlo, nei lunghi anni della solitudine.



Ma ora Ellis sta approfittando della situazione. Non dimenticherò mai che quella donna ha tentato di farmi uccidere.
Alienor sapeva però che quello era un pensiero che riguardava solo lei.
C'era però una considerazione di carattere generale che doveva essere chiarita:
"Tu provi ancora qualcosa per Masrek? Ti manca veramente?"
Lilieth aveva riflettuto a lungo prima di rispondere:
"Non mi manca ciò che lui era, ma ciò che io credevo che fosse".
Alienor aveva annuito, tenendo per sé un'altra domanda.
 Per quanto ancora potrà respingere le attenzioni di Vyghar, ora che Masrek l'ha delusa?
Si riscosse da queste riflessioni, e rispose anch'ella al brindisi:
«Le temps viendra!»
E il suo sguardo incontrò il volto rassicurante di lady Ariellyn, che con la sua sola presenza dimostrava come a volte fosse possibile riuscire a sopportare anche per lungo tempo un grande dolore, se si era motivati da un nobile scopo.
Le rivolse un sorriso, reso ancora più dolce dalla luce azzurrina della stanza.


Alienor aveva provato un’immediato rispetto per lady Ariellyn, quella dama così ospitale ed elegante. Il suo profilo aristocratico pareva il busto di una delle grandi regine del passato, a testimoniare la sua discendenza da Vorkidex.


Eppure credo che preferirebbe essere una persona qualunque, e vivere una vita normale.
Alienor lo capiva fin troppo bene: i suoi stessi doveri di principessa degli Alfar l’avevano portata a quelle peregrinazioni interminabili.
Presto ripartiremo verso sud, verso Lathena, verso l'Impero.
Era stata Lilieth a parlargliene, quando aveva annunciato a Lady Ariellin che il giorno dopo avrebbero ripreso il viaggio, per portare a termine una missione della massima importanza.
Lady Ariellin non ne era rimasta sorpresa: aveva custodito gelosamente il sigillo imperiale di Masrek per tutti quegli anni. Aveva fatto credere a tutti che fosse andato distrutto. C'era riuscita mantenendosi estranea ad ogni ambizione. Lo aveva fatto per Marvin, che con quel sigillo avrebbe potuto rivendicare il Trono del Sole, denunciando l'incesto di Ellis e quindi l'illegittimità della successione di Elner XI.
Stiamo facendo tutto questo per Marvin, ed io di lui conosco solo il ritratto conservato in questa casa.



Quel ritratto le piaceva. 
Sarebbe bello poterlo conoscere. Ma il mio destino è a sud, e il suo a nord, verso i ghiacci perenni… ognuno di noi, se vuole  crescere, deve andare nella direzione opposta a quella da cui proviene
Lei a Lathena, lui a Gothian.
Ma forse un giorno, se fossero sopravvissuti a tutto quel male, forse si sarebbero incontrati.
Un giorno, alla fine di tutto, avrebbe potuto riappropriarsi della sua vita, innamorarsi ancora una volta, vivere l’ebbrezza di un grande amore ricambiato.
Era giovane, ma aveva conosciuto solo guerre.
Avrei voglia di pace. Voglia di fermarmi in questa campagna tranquilla e piantare alberi e vederli crescere.
Lady Ariellin parve leggerle nel pensiero: 
«Alienor, sei sicura di non voler restare con me? Qui c'è tanta pace. 
Io so cosa stai passando. Non sono ignara del dolore. 
Non ignara mali.
Ci sono anche in me lacrime non versate. Sono le lacrime delle cose, ed ogni cosa mortale commuove le nostre anime»
Alienor riconobbe una citazione da un antico poema dei Lathear. 
Sunt lacrimae rerum, et mentes mortalia tangunt.


Lilieth intervenne: 
«Madre, dobbiamo compiere il nostro dovere fino in fondo. Cosa saremmo se perdessimo di vista l'obiettivo che anima l'esistenza di ognuno di noi? Senza un movente non si vive... me l'hai insegnato tu!»
Era vero.
Negli occhi di lady Ariellyn si fece strada la comprensione e l’accettazione delle scelte di sua figlia.


Anche Alienor aveva nel cuore le stesse emozioni di Lilieth: 
«Noi torneremo! Così come Lilieth è ritornata, anche io ritornerò, e saranno tempi migliori, per tutti!»
Ariellyn sorrise e pensò a come sarebbe stato bello se anche Marvin fosse stato lì con loro, e avesse potuto conoscere 
Alienor. Glielo disse e la principessa rispose:
<<Sarebbe bellissimo>>
E invece il fato ci disperde, come le foglie…
Anche Lilieth annuì:
<<Un giorno succederà. Verrà un giorno in cui siederemo tutti alla stessa tavola e festeggeremo insieme, in questa vita o in un'altra>>
Alienor annuì.
Perché mi sembra di aver già vissuto questa scena mille volte?
Non voleva far trasparire le sue paure. 
Propose allora un nuovo brindisi e ripeté le parole di augurio:
«Le temps viendra!»




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