venerdì 5 dicembre 2014

Se ne va un'altra grande aristocratica, la regina vedova Fabiola del Belgio



Fabiola de Mora y Aragón, (nome completo Doña Fabiola Fernanda María de las Victorias Antonia Adelaida de Mora y Aragón[1]) (Madrid11 giugno 1928 – Laeken5 dicembre 2014), nobile spagnola, è stata regina dei Belgi come consorte di Baldovino I. Dopo la morte del marito nel 1993 il suo titolo è "Sua Maestà la Regina Fabiola del Belgio", avendo passato il titolo di "regina dei belgi" alla cognata Paola Ruffo di Calabria, consorte di Alberto II del Belgio.



Fabiola fu la terza figlia di Don Gonzalo de Mora Fernández y Riera del Olmo, conte di Mora, marchese di Casa Riera (1887-1952) e di Doña Blanca de Aragón y Carrillo de Albornoz, Barroeta-Aldamar y Elío (1892-1981)[1].
In tutto i Conti ebbero sette figli; oltre a Fabiola, molto famoso fu il fratello Don Jaime de Mora y Aragón, cantante e attore noto negli anni sessanta.[2]
Ricevette un'educazione di tipo professionale e, diventata infermiera, lavorò presso un ospedale di Madrid.
Grazie alla sua passione per la letteratura pubblicò una serie di novelle per bambini in una raccolta intitolata "Dodici racconti meravigliosi"[1].
Il 15 dicembre del 1960[1] Fabiola sposò, a Bruxelles il re dei belgi Baldovino I, figlio del re Leopoldo III e della regina Astrid, nata principessa di Svezia.


La coppia reale non ebbe figli.
Entrambi famosi per la loro profonda fede cattolica, furono membri del movimento religioso Rinnovamento carismatico.
Trascorsero la loro vita in modo molto semplice, senza sfarzi, nel castello di Laeken. Con il matrimonio, Fabiola ottenne il privilegio del bianco presso la Santa Sede.


Regina dei belgi

Fabiola e il marito re Baldovino I, durante un viaggio in Germania nel1971.
Dal 1960 al 1993, anno di morte di Baldovino, Fabiola fu regina del Belgio. Essa accompagnò sempre il marito nelle cerimonie ufficiali, in visita nei vari Stati e per ricevere le personalità straniere di passaggio a Bruxelles.
Ma, soprattutto, essa si adoperò in aiuti per le classi più bisognose. Creò infatti il Segretariato sociale della Regina che, ancora oggi, accetta le richieste di aiuto di migliaia di belgi e tenta di trovare una soluzione con il coinvolgimento di vari Ministeri e del Centro Pubblico di Azione Sociale (CPAS).
Un'attenzione particolare fu dedicata dalla Regina alle persone portatrici di handicap, per questo creò, nel 1967, la Fondazione nazionale Regina Fabiola per la Salute Mentale, e moltiplicò le sue visite presso gli istituti specializzati.
Infine, accordò il suo patronato all'Unicef belga e all'Operazione Télévie per la lotta contro la leucemia, dal 1993 al 2004.
Nella foto qui sotto la vediamo con la cognata Paola Ruffo di Calabria, attuale regina madre del Belgio.

Per quanto riguarda il mondo culturale, la regina Fabiola concesse il suo patronato alla Giornata mondiale della Poesia per l'Infanzia e al Salone degli Acquerelli del Belgio.
Essa assunse, nel 1965, il ruolo di Presidentessa d'Onore del Concorso Internazionale Regina Elisabetta, il prestigioso[3]concorso musicale istituito dalla regina Elisabetta, deceduta in quell'anno.
Nel 1976 la regina Fabiola fu il secondo membro della Famiglia Reale ad essere nominato membro d'onore dell'Accademia reale di Medicina del Belgio[4].
Fabiola diede il suo nome a numerose istituzioni sociali. Le due più conosciute sono: "I villaggi della Regina Fabiola" per le persone handicappate e "L'ospedale universitario dell'infanzia Regina Fabiola", inaugurato nel 1986.
Il 31 luglio del 1993 il re Baldovino I morì, a causa di un attacco cardiaco, mentre era in vacanza a Motril, in Spagna.
A partire da questo anno Fabiola diminuì il numero delle sue apparizioni pubbliche.
Nel 1998 lasciò il castello di Laeken per quello più modesto di Stuyvenberg.
Fra il 1992 e il 2000 la regina Fabiola viaggiò molto all'estero per promuovere le sue iniziative in favore delle donne del Terzo Mondo. Nel 1995 rappresentò il Belgio a Pechino al Summit mondiale delle Nazioni Unite per le Donne.

Vedovanza

Baldovino morì nel 1993 e gli successe suo fratello minore, il principe di Liegi, che divenne Alberto II, Re dei Belgi. La Regina Fabiola si è trasferita dal Palazzo Reale di Laeken al più modesto e ridotto Castello Stuyvenbergh per non mettere in ombra la cognata Paola nelle sue apparizioni in pubblico. Ammirata per la sua devozione al cattolicesimo romano e per il coinvolgimento in cause sociali, in particolare quelle relative alla salute mentale, ai problemi dei bambini e delle problematiche femminili nel Terzo Mondo, la regina Fabiola ha ricevuto nel 2001 la Medaglia Ceres, in riconoscimento del suo lavoro per la promozione delle donne rurali nei paesi in via di sviluppo. La medaglia è stata assegnata dalla FAO. È anche presidente onorario della Fondazione Re Baldovino.


La Regina Fabiola è stata ricoverata in ospedale per una polmonite il 16 gennaio 2009, per 15 giorni è rimasta in ospedale in gravi condizioni. Successivamente ha avuto un buon recupero e nel maggio seguente ha ripreso le funzioni pubbliche. Nel mese di ottobre 2012, Sua Maestà è apparsa ad alcuni degli eventi per il matrimonio di suo pronipote il Granduca ereditario del Lussemburgo, in una sedia a rotelle.
Muore il 5 dicembre 2014 nel Castello di Stuyvenberg a Laeken.

Onorificenze

Onorificenze belghe

Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo - nastrino per uniforme ordinariaGran Cordone dell'Ordine di Leopoldo

Onorificenze straniere

Medaglia commemorativa per il 2500º anniversario dell'impero persiano (Impero d'Iran) - nastrino per uniforme ordinariaMedaglia commemorativa per il 2500º anniversario dell'impero persiano (Impero d'Iran)
— 14 ottobre 1971[5][6]
Gran Croce dell'Ordine del Cristo (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinariaGran Croce dell'Ordine del Cristo (Portogallo)
— 24 agosto 1982[7]
Gran Croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna) - nastrino per uniforme ordinariaGran Croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna)
— 22 novembre 1960[8]
Croce pro Ecclesia et Pontifice (Santa Sede) - nastrino per uniforme ordinariaCroce pro Ecclesia et Pontifice (Santa Sede)
— 8 giugno 1961[9][10][11]

Note

  1. ^ a b c d Darryl Lundy, Genealogia di Fabiola de Mora y AragónthePeerage.com, 10 maggio 2003. URL consultato il 12 ottobre 2009.
  2. ^ Geneall
  3. ^ Maria José di Savoia. Giovinezza di una regina. Milano, "Le Scie" Mondadori, 1991. ISBN 88-04-35108-X
  4. ^ Il primo fu la regina Elisabetta di Wittelsbach (1876-1965).
  5. ^ Badraie
  6. ^ Badraie
  7. ^ Portogallo
  8. ^ Bollettino Ufficiale di Stato
  9. ^ Gabinetto di Protocollo
  10. ^ Foto con il Papa Giovanni XIII
  11. ^ The International Catholic News Weekly

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Storia della lingua inglese



Nel suo lungo sviluppo l'inglese si è notevolmente alterato. Convenzionalmente si divide l'evoluzione diacronica della lingua in cinque fasi:
  • Anglosassone (AS)
  • Inglese antico (AI) o Old English (opera di riferimento, il Beowulf)
  • Inglese medio (IM) o Middle English (opera di riferimento The Canterbury Tales, e, per la pronuncia del Middle English Ormulum)
  • Primo inglese moderno (PIM) o Early Modern English (opere di riferimento quelle di Shakespeare e Marlowe)
  • Inglese moderno o Modern English
È possibile estrapolare delle date approssimative tra le molte proposte, e dire che l'AS va dall'invasione della Britannia ad opera di SassoniJuti e Angli (V secolo d.C.) fino alla più massiccia e seconda fase di cristianizzazione dell'isola. L'AI prende così il posto dell'AS, anche in virtù della supremazia del dialetto West Saxon su quello anglico, dovuto al rafforzarsi della situazione economica e politica degli stati del sud dell'Inghilterra rispetto a quella del nord (zona dei 5 regni) sino all'invasione normanna.
Il MI si può far terminare intorno all'inizio del XVI secolo.
Il PIM copre un periodo di tempo, che va da Shakespeare sino alla metà del Settecento. L'MI va dal Settecento, con la comparsa di romanzi quali Robinson Crusoe di Defoe, sino ai nostri giorni.
Benché la lingua parlata si sia evoluta in questi secoli (per esempio, in inglese moderno la pronuncia di molte parole usate nelle opere di Shakespeare è differente da quella del primo inglese moderno),la sua struttura è rimasta sostanzialmente immutata.

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Bologna, veduta dello stadio Dall'Ara, con a fianco la piscina olimpionica più grande d'Europa, costruita in epoca fascista, e dietro visuale del porticato di San Luca, col monastero in cima alla collina.
San Gimignano

Parigi

Dublino

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