lunedì 8 giugno 2015

Estgot. Capitolo 87. Jessica e Jennifer.



Jessica ricevette la visita di Jennifer in un caldo pomeriggio di giugno. 
Non si erano ancora parlate, da quando la seconda era ricomparsa dopo un lungo esilio.
Jessica non ne era meravigliata.
Gli Iniziati ci hanno creato in laboratorio e poi ci hanno messe l'una contro l'altra. Cosa devo fare con Jennifer? Cosa avrebbe fatto Virginia, se fosse stata qui, ora?
La accolse con molta cortesia:
<<Vieni qui Jenny. Abbracciami!>>
Jennifer accolse l'invito con spontaneità.
Il loro abbraccio fu sincero, anche se la vita le aveva arruolate in "eserciti" diversi.



<<Come stai?>>

<<Abbastanza bene, Jess, e tu? Ormai mancano meno di due mesi al parto>>

<<Sì, non vedo l'ora! E' la prima cosa bella che mi succede dopo tanto tempo>>

Jennifer sorrise, ma nei suoi occhi c'era preoccupazione:
<<Mi raccomando, cerca di riguardarti. I figli dei Waldemar prosciugano le energie delle loro madri>>

<<Lady Helena me ne ha parlato. Ma io mi sento bene, non c'è nessuna complicazione>>

Gli occhi di Jennifer continuavano a tradire un senso di disagio:
<<La famiglia Dracu nutre in forte risentimento contro di noi. Abbiamo entrambe condiviso i ricordi di Virginia, che loro giudicano una traditrice. Io mi sono dovuta nascondere per molti anni e anche adesso non mi sento al sicuro>>

<<Il peggio è passato, Jenny. Siamo sopravvissute alla guerra civile, all'incendio, alle persecuzioni dei Dracu. Ora la nostra famiglia è qui: i Burke-Roche ci hanno riconosciute come eredi.
Ed eccoci finalmente riunite, noi sorelle, in un'unica speranza di lunga vita e di felicità!>>





Jennifer ruppe gli indugi:
<<Non tutti i Burke-Roche stanno dalla nostra parte. La nostra terza gemella, Joelle, ci vede come un intralcio. E' una adepta di Eclion e non si farà scrupoli per toglierci di mezzo!
Io e te possiamo trovare un accordo, ma con Joelle è impossibile ragionare>>

Jessica si accigliò:
<<Io non l'ho mai nemmeno incontrata. Si è sempre rifiutata persino di parlarmi al telefono. Ho cercato di mettermi in contatto con lei, ma mi hanno detto che è al mare, ad Hollow Beach, e non vuole essere disturbata. Non è certo un buon inizio, da parte di Joelle>>







Jennifer annuì:
<<Joelle è abituata a fare la bella vita. E' ricchissima ed è molto corteggiata, ma la sua ambizione è quella di mettere il guinzaglio a Waldemar. Lo vuole sposare, per poterlo manovrare e governare gli Iniziati per diventare non solo una first lady, ma addirittura una vera sovrana. Ha una seta di potere che farebbe impallidire quella di lady Margaret!>>

Jessica sospirò:
<<Waldemar non è così facile da manovrare come sembra. All'inizio mi sembrava sostanzialmente un fallito. Ci siamo consolati a vicenda, ma lui si è sentito raggirato. Mi ha tenuta a distanza. Non oso più nemmeno affrontare l'argomento. Però sento la sua mancanza. Jennifer, io mi sono innamorata di lui, e lui lo sa, perché può leggere nella mente, eppure c'è qualcosa che lo trattiene. Non abbiamo più avuto rapporti. Certo, io sono incinta, per cui la cosa è normale, ma non c'è stata nemmeno tenerezza. Temo che lui non mi sposerà mai>>

Jennifer la fissò:
<<Tu dici di amarlo. Ma sei sicura di amare lui e non il suo potere? Lo ami come persona o come uomo di comando? Perdonami se te lo chiedo in questo modo brutale, ma mi pare che lui sia abbastanza sicuro del fatto che tu faccia fatica a distinguere l'uomo dalla carica che ricopre>>

Jessica chiuse gli occhi:
<<All'inizio era così, ma poi ho imparato a conoscerlo, ed ho scoperto che insieme a lui sono felice, mentre quando non c'è, mi manca da morire. Io vorrei sempre con lui, capisci? Non è così che dev'essere l'amore?>>

Jennifer le rivolse uno sguardo severo:
<<L'amore è molto di più, Jessica. E tu, a 25 anni, dovresti saperlo meglio di me. Io sono una vergine consacrata ad Atar. Non ho mai avuto nessuna relazione, eppure credo di conoscere l'amore meglio di te. L'amore non è solo desiderare e prendere! E' anche donare e condividere e rispettare l'individualità della persona amata. Amare vuol dire anche fare il possibile per far sentire bene la persona che amiamo, cercare di renderla felice>>

Jessica si sentì a disagio:
<<Rendere felice Waldemar? Neanche Atar, con tutta la sua gloria, potrebbe donargli la felicità!
Però posso offrirgli calore, passione, tenerezza, divertimento, serenità e la gioia di una vera famiglia. Cosa si può desiderare di più?
Sai, io lo sento già come un marito. E' un sentimento che si è fatto strada lentamente, giorno dopo giorno. Quella che all'inizio mi sembrava insicurezza, ho capito che era saggezza, derivata dall'esperienza. E' un uomo di straordinarie qualità. Il frutto di un Programma Genetico millenario, che gli ha conferito salute e forza fisica, brillante intelligenza e capacità intuitive oltre ogni immaginazione. Tutto questo ha il suo fascino, a prescindere dal ruolo che ricopre.
Io voglio e posso davvero farlo stare meglio, devi credermi Jenny! 
Perché nessuno mi vuole dare una seconda occasione? Siete così spietati?
Perché sono costretta a scontare per tutta la vita l'errore di una notte? Possibile che nessuno di voi sia capace di perdonarmi? 
Jenny, ti prego, almeno tu... abbiamo condiviso tante cose... ti supplico, non condannarmi!>>

Jennifer teneva gli occhi bassi:
<<Tu sei un enigma per me. Abbiamo lo stesso dna, eppure siamo così diverse. 
Non è che non ti creda o che ti voglia condannare. Il discorso è un altro.
Forse tu sei anche in buona fede, ma sei sicura di non mentire a te stessa? A volte impariamo così bene a recitare una parte che alla fine crediamo di essere veramente ciò che stiamo fingendo di essere. Ma resta sempre una finzione>>

Jessica aveva gli occhi lucidi:
<<I miei sentimenti sono reali. Ognuno ha una propria concezione dell'amore. Non troverai due persone che sappiano definire questo concetto nello stesso modo. Io dico che ami una persona se senti di non poter vivere senza di lei. Ecco, è questo che io provo per Waldemar. Io non potrei vivere senza di lui>>

Jennifer annuì:
<<Può darsi, anzi credo che tu dica il vero. Ma l'amore è un'altra cosa>>

2 commenti:

  1. Ma quindi Jessica e Jennifer si conoscevano? Pensavo che ogni J fosse stata crescuita separatamente dalle altre e che non avessero contatti tra di loro...
    Comunque Jessica per me rimane un personaggio molto subdolo: insomma, prima inganna Waldemar e si fa mettere incinta "con l'inganno", poi fa in modo che gli altri membri della setta le guariscano le cicatrici, ed ora che ha ottenuto quello che voleva si lamenta perchè Wlademar non le dà più corda?
    A me dà tanto l'impressione che lei tema soprattutto di perdere la posizione di potere che è riuscita a raggiungere e tenti in ogni modo di renderla definitiva, soprattutto attraverso il legame con Waldmar; apposta insiste tanto sul matrimonio!
    Se fosse stata veramente interessata solo all'amore di Waldemar non le sarebbe importato di sposarsi o meno, mentre il matrimonio è quello che farebbe cambiare gli equilibri di potere, soprattutto visto che Waldemar è abbastanza incline a farsi sedurre da questa e da quella e che anche Joelle a quanto pare è agguerrita ed intenzionata a farsi mettere l'anello al dito!
    Oltretutto lei si trova anche in una posizione pericolosa visto che ha già dato dimostrazione di essere subdola e manipolatrice, quindi è normale che ora si senta tremare la terra sotto i piedi...
    Tutto quel discorso sull'amore poi non regge un granchè, per essere una di 25 anni ragiona come se ne avesse 16, il suo è un modo di concepire l'amore del tutto egoistico, mentre dovrebbe esser esattamente il contrario: il che mi fa pensare che, o sta mentendo o (come le ha anche fatto intendere Jennifer) sta cercando di convincersi lei stessa di esser innamorata.
    Comunque mi sa tanto che i suoi tormenti avranno presto fine, non vedo l'ora che nasca questa bimba per vedere che succederà! :)

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    1. Eccellente analisi, che sottoscrivo in pieno!!!^^
      Sì, Jessica e Jennifer si erano conosciute dopo la morte dei loro genitori adottivi. Avevo solo accennato alla cosa, molti capitoli fa e in maniera rapida. La famiglia adottiva di Jennifer, i Crimson, erano andati ad Estgot ad incontrare la famiglia adottiva di Jessica, i Baumann,su richiesta dei genitori naturali di entrambe, i Burke-Roche, che non volevano più assecondare i piano degli Iniziati. Pochi giorni dopo ci fu l'incendio. doloso, e quasi tutti morirono, tranne le due ragazze. Mentre Jessica rimase per molto tempo in ospedale, Jennifer venne presa in custodia da lady Margaret.
      Questo diverso percorso spiega anche un diverso sviluppo delle loro personalità.
      Jessica, come hai molto giustamente osservato, è rimasta ferma, mentalmente, ad un'età adolescenziale e ha sviluppato una personalità estremamente egocentrica. in cui ormai le riesce difficile distinguere i propri obiettivi utilitaristici dai propri sentimenti.
      Jennifer invece, essendosi sentita protetta da lady Margaret (che a livello di parentele è la sua bisnonna), ha potuto sviluppare una personalità equilibrata.
      Questo capitolo voleva proprio sottolineare come due persone geneticamente identiche possano arrivare ad esiti opposti a causa dei diversi eventi della vita e del diverso tipo di esperienze familiari. A livello scientifico esiste un dibattito al riguardo, nel senso che sono in molti a sostenere che la genetica conti di più dell'ambiente e delle esperienze e basano questa asserzione proprio analizzando i casi di gemelli cresciuti separatamente, i quali, in alcuni casi, hanno sviluppato lo stesso tipo di malattie fisiche e mentali.
      Il discorso sulla predisposizione è tutt'ora aperto ed è un argomento molto interessante, se si considera che la genetica è uno dei settori all'avanguardia nella ricerca scientifica e nelle sue applicazioni biotecnologiche.
      Jessica ha una visione egocentrica dell'amore, mentre Jennifer ne ha una visione completa, in cui è presente l'elemento fondamentale, e cioè la reciprocità.
      Joelle però sarà la più temibile di tutte, perché si tratterà di un personaggio coscientemente malvagio, laddove Jessica è più che altro una persona che si avvale di "meccanismi di difesa dell'Io" per usare una terminologia psicanalitica, e quindi parte delle sue motivazioni restano inconsce persino a lei stessa, anche se gli altri alla fine se ne sono accorti.
      Grazie mille!!! ;-)

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