domenica 28 giugno 2015

I cibi che aumentano il girovita



1) Tra i cereali, limitare il consumo di frumento e segale (pane, pasta, couscous, crackers, biscotti)

2) Tra la frutta: mele, pere, albicocche, ciliegie, pesche, mango, anguria, cachi, susine, prugna

3) Tra i dolcificanti: miele, fruttosio e sciroppo di mais, sorbitolo, mannitolo, xilitolo

4) Latte e formaggi morbidi e freschi (come la ricotta)

5) Tra le verdure: carciofi, asparagi, barbabietole, cavolini di Bruxelles, broccoli, cavolo, cavolfiore, finocchio, aglio, scalogno, funghi, piselli

6) Tra i legumi: ceci, lenticchie, fagioli, fave


La dieta "scientifica" che elimina la pancia gonfiaQuesto tipo di nutrizione si basa sull'eliminazione dei cibi che fermentano troppo nell’organismo, gli alimenti cosiddetti FODMAP, cioè ad alta capacità fermentativa, di cui fanno i legumi, alcune verdure  (carciofi, broccoli, aglio), frutti (cachi e anguria), cereali (frumento e segale), elementi come fruttosio contenuto in mele, pere, pesche, mango), lattosio (latte e formaggi morbidi e freschi), e infine polioli (contenuti in ciliegie e susine, cavolfiori e funghi) e dolcificanti (mannitolo, sorbitolo e xilitolo).
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Gli alimenti che "gonfiano". Ma quali sono i cibi da evitare per avere una pancia piatta? Sono gli alimenti FODMAP (acronimo di Fermentabili Oligo-, Di- e Mono-saccaridi e Polioli), cioè quelli ad alta capacità fermentativa. Ne fanno parte cibi contenenti oligosaccaridi, come i legumi, alcune verdure (come carciofi, broccoli, aglio), frutti (come cachi e anguria) e cereali (frumento e segale), alcuni elementi come fruttosio (come mela, pere, pesche, mango), lattosio (latte e formaggi morbidi e freschi), e infine polioli, contenuti in frutta (come ciliegie, susine), verdura (come cavolfiori, funghi) e dolcificanti (mannitolo, sorbitolo e xilitolo). "La fermentazione dei cibi, in certe persone predisposte  -  spiega Corazziari - può determinare un accumulo di gas che, insieme a un concomitante maggior afflusso di acqua, causano una distensione del lume intestinale. Questo, complice l'ipersensibilità che caratterizza tali soggetti, causa distensione e dolore addominale. Le nuove conoscenze scientifiche ci permettono di lasciarsi alle spalle il detto "noi siamo quello che mangiamo", oramai superato, per fare posto a un nuovo concetto: noi siamo il cibo che assorbiamo e soffriamo per quello che non assorbiamo e che la flora fermenta".

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