domenica 20 settembre 2015

Gli Iniziati di Estgoth. Capitolo 7. Greta Van Garrett



Il Consigliere Albedo fece il suo ingresso nel salone di Burg Hohenzollern in compagnia di una misteriosa giovane donna:
<<Lord Waldemar, permettete che vi presenti l'ufficiale medico che ci accompagnerà nella spedizione, la dottoressa tenente Greta Van Garrett, della Falange di Atar>>
Bellissima, atletica, dai tratti elfici, ma dallo sguardo severo e determinato, la dottoressa Van Garrett ricordò a Waldemar il personaggio di Lara Croft, per la quale, ad essere sinceri, lui non nutriva alcuna simpatia.
Albedo è già una spina nel fianco per conto suo, ma questa Van Garrett è molto più pericolosa...
Waldemar aveva letto il suo curriculum, impressionante e inquietante, nella sua ferrea e disumana perfezione.
Mai un cedimento, mai una debolezza, mai una crepa, come una nave corazzata
Mi chiedo contro quale scoglio farà naufragio, perché prima o poi si fa sempre naufragio...



Cercò di ricordare qualche elemento incongruente, nel suo curriculum, qualche segno di vulnerabilità, di problematicità.
Invano.
Greta Van Garrett era un'Iniziata di Rango Segreto, scelta dal Consiglio dell'Ordine, oltre che per le sue doti di combattente, anche per la sua specializzazione medica in patologia clinica delle malattie rare con tesi di dottorato sulla Porfiria eritropoietica congenita i cui sintomi, nella tradizione popolare, erano comunemente associati al vampirismo.

Ora che si trovava faccia a faccia con lei e poteva leggere nella sua mente, ciò che percepì fu ostilità e aggressività a stento trattenuta. Si rivolse a lei con tono neutrale:
<<Dottoressa Van Garret, il Consiglio ha ritenuto opportuno fare tesoro della vostra competenza medica, per difenderci da eventuali spiacevoli "sorprese" da parte di forme di vita indigene... comprese quelle agli ordini di Herbertha Von Steinberg, e dei suoi figli, Christabel e  Fenrik di Gothian, il promettente erede>>



Greta si accigliò:
<<Come sono riusciti ad arrivare a Gothian? Credevo che il Varco di Estgoth fosse stato sigillato>>
Waldemar la fissò con freddezza:
<<Il Varco di Estgoth è stato sigillato, ma gli Steinberg l'avevano oltrepassato prima della mia Iniziazione, quando ancora Vlad Dracu sedeva nel Consiglio e l'ombra di Gothar si era insinuata nel nostro Ordine>> e rivolse uno sguardo significativo ad Albedo, che era uno dei Consiglieri più anziani ed era stato testimone e forse anche complice di tutte le vicende più oscure.
Negli occhi di Greta c'era una sicurezza che sconfinava nella spavalderia e Waldemar, pur mantenendo uno sguardo distaccato, sondava telepaticamente le emozioni dell'interlocutrice.
La rabbia è il suo punto debole. In particolare ce l'ha con la famiglia Dracu e dai loro parenti.  
I Van Garrett sono in lotta con i Von Steinberg da generazioni. Perché? Devo scoprirlo!
E sono anche imparentati con i Burke-Roche...
Erano sempre le stesse famiglie, che da generazioni combinavano matrimoni dinastici l'una con l'altra: gli Albany, gli Stoker, i Fiztherbert, insomma tutte le famiglie degli esuli britannici con la residenza estiva in quel paradiso di noia che era Hollow Beach.
Ha conosciuto Virginia. Forse conosceva anche i suoi segreti. E i miei... 
Dovrò essere molto vigile: lei e Albedo, insieme, sono una miscela esplosiva.
Il Consigliere cercò di deviare il discorso con una domanda tecnica:
<<Milord, potreste illustrare alla dottoressa Van Garrett alcune caratteristiche del luogo dove ci recheremo?>>



Waldemar valutò cosa era opportuno rivelare e cosa era meglio tenere per sé, e alla fine parlò con tono neutro:
<<Il pianeta che abbiamo battezzato col nome ambizioso di Nuova Terra è molto simile all'originale. Per motivi di riservatezza non mi è consentito di rivelare la sua ubicazione, né di rendere noto il fondamento scientifico, peraltro incomprensibile, della natura dei Varchi di cui io sono Custode. Una volta oltrepassato il Varco di Burg Hohenzollern ci troveremo nella cripta del castello di Alfarian, di cui parlerò meglio quando arriverà il  generale Leonenko con la Guardia di Ferro. Ma prima voglio che sappiate che tutto il sistema solare della Nuova Terra è stato modificato, per opera dei Signori degli Elementi, in modo tale da renderlo simile al nostro mondo originario. Quando dico simile, però, non intendo uguale. 
I Signori degli Elementi hanno deciso di apportare delle modifiche volte a favorire alcuni loro progetti di cui per ora è prematuro parlare>>

Il Consigliere Albedo sollevò una mano:
<<I Signori degli Elementi sono intervenuti personalmente in ogni modifica o hanno delegato altre entità?>>
Waldemar sapeva benissimo che il Consigliere conosceva già la risposta, e che quella domanda aveva il solo scopo di capire fino a che punto il Gran Maestro dell'Ordine godeva dell'appoggio dei Signori degli Elementi.
Decise dunque di giocare a carte scoperte e di mostrare fino a che punto gli Immortali lo avevano benedetto con il proprio Mandato Celeste:

<<I Quattro Immortali che noi veneriamo non sono gli unici Signori degli Elementi. 
Ve ne sono moltissimi altri, che hanno poteri più limitati, secondo un ben preciso schema gerarchico.
Per esempio esiste Lug, il Signore del Sole, figlio di Belenos e della sua sposa Danu, Signora delle Acque.



E Cernunnos, il Signore dei Boschi, e Ulien, la Signora della Luna, che ha potere sui satelliti dei pianeti simili alla Terra. 
C'è Taranis, il Signore del Tuono, figlio di Atar e della sua sposa Sulis, Signora dei Venti.



Moglie di Taranis è Morrigan, Signora della Guerra, figlia di Gothar e della sua sposa Ecate, Signora della Morte.



Da Taranis e Morrigan è nata Brigid, Signora della Vittoria.
Sorella di Taranis è Vivian, Signora delle Sorgenti e dei Laghi.
Ognuna di queste entità sovrumane ha svolto la sua parte nella conformazione della Nuova Terra>>
E ognuna pretenderà qualcosa in cambio...
Waldemar lo sapeva bene fin dal giorno della sua Iniziazione.
Quelli erano i patti. Prendere o lasciare.
E lasciare avrebbe significato il rischio dell'estinzione del genere umano.
E' stato giusto rinunciare alla libertà in cambio della sopravvivenza?
Quel pensiero tormentava Waldemar da mesi.
<<La sfera di influenza di Gothar è limitata alla zona artica, ma alcune creature al suo servizio potranno essere evocate altrove. Noi dovremo garantire che il delicato equilibrio geopolitico regga alle tensioni che insorgeranno>>
Il Consigliere Albedo inarcò le sopracciglia giallastre:
<<Ci vorrà ben più della Guardia di Ferro di Leonenko per mantenere l'ordine, quando l'Esodo sarà iniziato, specie se i popoli autoctoni si lasceranno irretire da Fenrik di Gothian>>



Waldemar sollevò la mano destra:
<<Di questo parleremo tra poco, quando Leonenko e la Guardia saranno qui>>
La dottoressa Van Garrett voleva invece parlarne subito:
<<Ho imparato a riconoscere gli inganni di Gothar e dei suoi servi. E so punirli come si deve>>
A Waldemar non piaceva affatto quell'atteggiamento da ammazza-vampiri.
<<Se ci attaccheranno, ci difenderemo, Greta, ma voi non dovrete prenderci troppo gusto, perché in ogni contesa si rischia di diventare come la parte peggiore di quelli a cui ci si oppone>>
Greta inarcò le sopracciglia:
<<Era una frase che Virginia Dracu ripeteva spesso. E non le ha portato fortuna>>
Waldemar rispose col sarcasmo paradossale che riservava alle grandi occasioni:
<<La fortuna è per i perdenti: non hanno altro su cui contare>>
Greta però non era il tipo da mollare l'osso:
<<Resta il fatto che Virginia ha fallito, Milord>>
Waldemar replicò in tono stranamente calmo e distante, come se parlasse a se stesso:
<<Non ha fallito. Le cose sono andate esattamente come voleva lei, secondo il Grande Disegno. Ora vedo chiaramente ciò che allora non comprendevo, Eravamo giovanieravamo entusiasti, eravamo eccessivi, eravamo ridicoli, eravamo impulsivi, eravamo ingenui, eravamo avventati, ma avevamo ragione>>
Greta soppesò mentalmente quelle parole e scagliò l'ultima freccia al proprio arco:
<<Ed è per questo che lei fu uccisa e voi esiliato?>>
Il Consigliere Albedo lanciò un'occhiataccia a Greta, facendole cenno di tacere.
Waldemar invece, inaspettatamente, sorrise e rispose con una frase lapidaria:
<<Fummo puniti perché dicevamo la verità, e la gente ha paura della verità>>