domenica 8 novembre 2015

Gli Iniziati di Estgoth. Capitolo 20. Helena e Joelle a confronto



Il giorno successivo alla sparizione di Jessica, il vice-governatore di Estgot, l'Iniziato Ivan Kaspar, fedelissimo di Waldemar, aveva avviato ufficialmente le indagini e disposto, come misura preventiva, che gli ospiti, e in particolare i membri della famiglia Burke-Roche, fossero sottoposti a custodia cautelare e trattenuti presso le loro stanze,

Poco tempo dopo, nella stanza di Joelle Burke-Roche, era comparsa lady Helena, con la faccia delle grandi occasioni:
<<Senti Joelle, è inutile girarci intorno: tu sai che cos'è successo a Jessica, non è vero?>>

Joelle si strinse le spalle con aria innocente:
<<Ho sentito dire che è sparita nel nulla>>

Un barlume di sorriso si affacciò sul volto di lady Helena:
<<Diciamo così... E a chi giova la sparizione di Jessica? A chi la vuole rimpiazzare! 
E quindi a te e a Jennifer, solo che Jennifer è troppo onesta per questo genere di espedienti>>

E' troppo stupida, vorrai dire!
Joelle lo pensò, ma rispose in altro modo:
<<Lady Helena, volete farmi credere che non esiste neanche un filmato di registrazione delle telecamere di sicurezza?>>

<<Qualcuno le ha fatte saltare proprio al momento giusto, Joelle, ed io ho la netta impressione che tu conosca questo qualcuno>>



<< Milady, io posso solo immaginare che questo qualcuno dovesse conoscere bene il castello. 
Io invece sono arrivata da poco e sono rimasta sempre nei miei appartamenti, sotto sorveglianza, quindi non capisco perché si debba sospettare di me, in fondo la scomparsa di Jessica poteva far comodo ad altre persone, voi compresa>>

Helena non si scompose:
<<E' chiaro che non puoi aver fatto tutto da sola.  Ed è vero che qualcun altro che aveva il movente e i mezzi per organizzare una cosa simile. Ma l'unico modo per farci perdere i sensi all'improvviso, tutti in una volta, senza usare qualche sostanza chimica, è il cosiddetto "vampirismo psichico". Del resto, Vlad Dracu aveva giurato vendetta verso la mia famiglia.
Secondo gli esperti, l'unico problema, per un vampiro, è quello di farsi invitare in casa>>

Joelle si mise a ridere:
<<Se lo sapevate, tanto valeva mettere una collana d'aglio sulla porta e qualche crocefisso d'argento in qua e in là, e magari anche un palo di frassino, perché no?>>

Lady Helena congiunse le mani, con calma, come se stesse meditando:
<<Molto spiritosa! Un tempo anche io ne avrei riso, ma abbiamo conosciuto entrambe la famiglia Dracu. Tu sei un clone di Virginia, la quale ha appreso dal Principe Vlad tutto quello che c'era da sapere. Il suo compito era quello di far fuori mio figlio, poi qualcosa evidentemente è andato storto e adesso Vlad Dracu vuole prendersi la sua rivincita>>



<<Non mi pare un gran che come rivincita. lady Helena. In fondo, Jessica non valeva la corda per impiccarla>>

Di nuovo Helena accennò a un sorriso:
<<Non posso certo dire che mi fosse simpatica, ma per qualche incomprensibile ragione, mio figlio teneva a lei, e mi aveva raccomandato di proteggerla>>

Già, e invece voi ve la siete fatta soffiare da sotto il naso. Davvero un bel lavoro!
Pensò Joelle, ma non disse nulla.

Helena allora riprese il suo discorso:
<<Del resto, l'importante è che sia salva la bambina. Jessica non sarebbe una buona madre e non sarebbe mai diventata mia nuora. Mio figlio ha pessimi gusti riguardo alle donne, ma non sarebbe mai stato così sciocco da sposarla. Ora la bambina è al sicuro, sotto la mia tutela>>



<<Sarebbe meglio che vi occupaste di lei e lasciaste le indagini al vice-governatore>>

Helena riprese filo del discorso;
<<Joelle, io sto cercando di aiutarti. Si dà il caso che il vice-governatore di Estgoth, l'Iniziato Ivan Kaspar, sia un vecchio amico di Jessica e ti garantisco che non è indulgente quanto me! E poi, quando mio figlio tornerà, gli basteranno due secondi per leggere nella mente la tua colpevolezza>>

Joelle sorrise.
E' qui che ti sbagli, Helena! Io sono schermata. Lui non può leggere un bel niente.
Ma preferì un approccio diverso:
<<Helena... che cosa volete, esattamente, da me, in cambio del vostro aiuto?>>

<<Voglio che tu denunci Vlad Dracu al Consiglio degli Iniziati. Devo assicurarmi che lui e la sua famiglia non mettano più a repentaglio la sicurezza di mia nipote!>>

<<Credete che se Vlad Dracu avesse voluto portarsi via la vostra preziosa nipotina non lo avrebbe fatto?>>

<<Oh, avrebbe voluto di sicuro, Joelle, ma come giustamente ha detto zia Sidonie, non aveva il "mandato celeste" degli Immortali>>

<<Vi fidate troppo di Sidonie. Perché non le chiedete anche come mai non ha mosso un dito per salvare Jessica? Scommetto che non è nemmeno indagata>>

<<Vedi Joelle, dal punto di vista legale, Sidonie Waldemar è deceduta nel 1997. 
 Ma torniamo a noi. Sei disposta a denunciare i Dracu, a interrompere ogni collaborazione con loro e seguire, d'ora in avanti le mie direttive?>>

<<Le vostre direttive? Volete manovrare anche me, come fate con vostro marito e vostro figlio?>>



Helena la fissò con aria vagamente divertita:
<<Riguardo a mio figlio sei fuori strada. Con lui è diverso. Avevo solo diciotto anni quando è nato: ero una ragazzina più giovane di te. Ero inesperta. Io e mio figlio siamo diventati grandi insieme>>

<<Questo spiega molte cose, Helena. Cose che forse non vi farebbe piacere sentire>>

<<Posso immaginarle. Mio figlio ha commesso molti errori con le donne. Gli avevo detto di stare alla larga da Virginia, ma lui era completamente perso per tua sorella. Poi si è fatto abbindolare persino da Jessica, che era una sbiadita malacopia dell'originale. Avrei potuto tenerla sotto controllo, e penso che anche Jennifer non sarà un problema. 
Ma tu, mia cara Joelle... tu sei, tra i cloni, quella che più assomiglia all'originale: mi ricordi Virginia, e al pari di lei sei sei ambiziosa, impaziente e insofferente, come un cavallo selvaggio che deve essere ancora domato>>

<<Non riuscirete a domarmi, Milady! Se cercate la mia collaborazione, dovrà essere un patto alla pari>>

Helena rise:
<<Ah ah, hai del fegato, ragazzina, ma hai ancora molto da imparare.
Ti credi una grande cospiratrice, ma ai miei occhi sei solo una dilettante. Vedi il tuo problema è che sei troppo avventata. Non hai pazienza, non hai diplomazia... proprio come Virginia: il tuo slancio si proietta verso il futuro e dimentica di tenere sotto controllo il presente. Se vuoi tenere testa a me, Joelle, devi imparare a dominare le tue emozioni, devi apprendere l'autocontrollo>>

<<E allora insegnatemelo, lady Helena, ma non trattatemi come una damigella di compagnia!>>

<<Dovresti sentirti onorata di fare compagnia ad una Richmond, discendente dei Tudor, degli Stuart e dei Plantageneti. Se tua figlia diventerà una Principessa del Sangue Reale, sarà perché in lei scorrerà il mio sangue, quello dei Re. La Profezia dice che la chiamerai Helena... e forse, chissà, quel giorno avrai imparato ad apprezzarmi>>

Joelle sospirò:
<<Sarete anche discendente di un centinaio di re, lady Helena, ma questo non sarebbe bastato a salvare i Richmond dalla bancarotta. I vostri genitori erano senza un centesimo prima che voi, a soli diciotto anni, sposaste il facoltoso Ambasciatore Friedrich Waldemar>>

Helena non batté ciglio, come se niente, ormai, potesse scalfirla:
<<Avevo pretendenti ben più ricchi di lui, Joelle, ma io ho scelto Friedrich perché lo amavo. Forse ti sembrerà inconcepibile, ma il mio è stato un matrimonio d'amore e lo è ancora>>



<<Ma io non volevo rimproverarvi, Milady. In fondo le più grandi potenze sono nate dalla politica matrimoniale: gli Asburgo hanno conquistato mezzo mondo senza fare guerre, semplicemente sposando le persone giuste... com'era il detto?
Bella gerant alii, tu Felix Austria, nube! Che gli altri facciano le guerre: tu, felice Austria, sposati!>>

Helena sorrise:
<<Questo è il genere di citazioni che piacciono a mio figlio, ma io non mi lascio abbindolare.
Voglio da te un impegno preciso!>>

Joelle scosse il capo:
<<Io sono qui perché una Profezia ha stabilito il mio ruolo nell'ambito della Dinastia del Serpente Rosso, un Programma Genetico che va avanti da millenni, il che attribuisce a me molto più potere contrattuale che a voi>>

Helena continuò a sorridere:
<<Mutevole è il futuro più di ogni cosa, Joelle, e le Profezie possono avere molte interpretazioni. Per adesso sono io la signora Waldemar, mentre tu, per ora, sei soltanto una ragazza americana dall'accento nasale, ambiziosa e intrigante, esattamente come la tua trisavola Wallis Simpson>>

Joelle sbuffò e pensò:
Proprio tu me lo rinfacci, Helena, tu che sei l'ultima discendente di una cenciosa casata da lungo tempo orbata di signoria e comando! 

Quelli furono i pensieri di Joelle, ma la sua risposta fu un'altra:
<<Il vostro attuale potere deriva da vostro figlio, il quale prima o poi si stancherà dei vostri metodi e vi metterà da parte>>



 <<Non lo farà. Si può mettere da parte un'amante, una moglie, ma non una madre. 
Di donne ce ne sono tante, ma di mamma ce n'è una sola>>

Joelle si rabbuiò:
<<Io non ho ricordi di mia madre. I miei genitori furono uccisi quando ero molto piccola. Però sono stata l'unica, tra i cloni di Virginia, il cui embrione fu impiantato nel ventre della nostra madre biologica, Marie Claire Tessier, moglie di Charles Burke-Roche>>

Helena annuì:
<<Ho conosciuto i tuoi genitori biologici: Marie Claire era una donna di grandissima classe ed eleganza. Charles era un vero gentiluomo. Ma a quanto pare nessuna delle loro figlie ha ereditato queste caratteristiche>>

Joelle precisò:
<<Virginia volle essere addestrata dai Dracu e si unì a loro in giovane età.
Gli embrioni di Jessica e Jennifer furono impiantati in madri surrogate, come si dice adesso. Ma tutto questo ormai non ha importanza. L'unica cosa che conta, Milady, è che io torno ad offrirvi un'alleanza alla pari>>

Helena sospirò:
<<Solo se giurerai di denunciare Vlad Dracu di fronte al Consiglio!  Io lo dico per il tuo bene: per evitarti la sorte dei tuoi genitori, di Virginia e di Jessica, tutte vittime dei Dracu.
Devi punire quella famiglia di demoni! In caso contrario, pagherai le conseguenze delle tue azioni. Ho qui un mandato di arresto firmato dal vice-governatore>>

Joelle scosse il capo:
<<Il vice-governatore Kaspar non può trattenermi in arresto oltre 48 ore senza la convalida di un magistrato. E in quella convalida non potrà esserci scritto che la mia accusa è di aver cospirato con un vampiro>>

<<Dimentichi che qui siamo ad Estgoth, e non a New York o a Londra.

Questo è un posto dove i vampiri sono presi molto sul serio, e dove l'Ordine degli Iniziati detiene il controllo di tutte le istituzioni.
Hai fatto male a fidarti di Vlad. Spero, per il bene di tutti, che cambierai idea>> 
Detto questo si alzò, consegnò alle guardie il mandato d'arresto firmato dal vice-governatore Kaspar e disse:
 <<Trasferitela nella stanza bianca, in isolamento, dove avrà modo di meditare sulla lunga serie di errori che ha commesso>>