martedì 16 agosto 2016

Alpha-Omega. Capitolo 4. Yeras, il leader dell'Opposizione






La fine di un’Oligarchia si ha quando i valori che professa pubblicamente non sono più in sintonia con le necessità primarie della maggioranza della popolazione. A quel punto viene meno quello che un tempo era considerato il Mandato Celeste, e che, secondo la teoria delle elites, era definito con l’espressione “Formula politica”, ossia l’insieme di principi e idee sulla base dei quali ogni minoranza organizzata giustifica l’arbitrarietà del proprio potere su una maggioranza disorganizzata. Se la Formula Politica non è più convincente, l’Oligarchia ha solo due strade: trovare una nuova Formula Politica, oppure rassegnarsi ad essere soppiantata. Il più grave errore che l’Oligarchia possa commettere è quello di insistere nell’imporre principi e valori sgraditi alla maggioranza della popolazione e pertanto disfunzionali al ruolo egemone che l’elite vorrebbe continuare a svolgere in un contesto mutato: per questo ogni forma di irrigidimento arrogante e di arroccamento snobistico su una Formula Politica desueta è sempre destinato alla sconfitta.
                             
                                          ABRAHAM YERAS, PRINCIPI DI SOCIOLOGIA DINAMICA



     Quella mattina il Maestro Abraham Yeras si era svegliato prima dell’alba, consapevole della enormità di lavoro arretrato che lo attendeva. Essere il leader dell’Opposizione interna all’OEU comportava un impegno e una forza quasi sovrumani. Yeras era stato dotato dalla natura di una energia instancabile, di una fermezza d’animo imperturbabile e di una intelligenza fuori del comune, qualità che gli avevano permesso di portare avanti con successo le proprie idee politiche “eretiche” e di organizzare attorno a sé una corrente interna all’Ordine che raccogliesse tutti coloro che erano insoddisfatti della attuale gestione “liberista” e “anglo-germano-islamico-orientale” (cioè dominata dalle elite discendenti dagli antichi stati terresti di Usa, Gran Bretagna, Germania, Mondo Islamico, India, Cina e Giappone).
L’opposizione “keynesiana” era in realtà un coacervo di gruppi eterogenei, uniti solo dalla comune volontà dalla leadership carismatica di Yeras. 
C’erano infatti, oltre agli economisti neokeynesiani, tutti i Maestri che facevano capo a gruppi ideologici minoritari come i “Social-democratici”, in particolare i Russi, gli Scandinavi e i “Solidaristi cristiani”, i dissidenti delle principali religioni sopravvissute al Grande Cataclisma del XXI secolo, e poi le varie comunità etniche non europee: gli Israeliani, tra cui lo stesso Yeras, gli Arabi Laici, gli Ispanici e altre comunità minori dell’Africa e dell’Oceania.
Nonostante la defezione della comunità canadese, di quella francofona, di quella italiana e olandese-fiamminga, che erano passate alla nuova corrente “centrista” del Maestro Correnson, l’opposizione “keynesiana” restava il gruppo demograficamente più importante, anche se economicamente e politicamente più debole.

Da una vita il Maestro Yeras si batteva affinché le istanze dell’opposizione venissero recepite dal Supremo Consiglio, e tali richieste vertevano principalmente su una politica economica che sostenesse i ceti più poveri e offrisse servizi pubblici adeguati, oltre che una riforma interna dell’Ordine , basata su una rappresentanza più democratica.


Per quasi cinquant’anni si era battuto, e aveva ottenuto molti risultati. Ogni giorno della sua vita era stato dedicato a quella missione. Era anziano, ormai, ma il tempo sembrava non essere passato per lui: il suo stile di vita quasi ascetico e il ricorso mirato alle tecniche più raffinate della medicina gli aveva permesso di mantenere una buona salute e una straordinaria forza, come si richiedeva ad un leader di opposizione battagliero e rivoluzionario.
Mentre si dirigeva verso il suo ufficio, camminando a piedi lungo i viali alberati del parco centrale di Dracon City, seguìto da una processione di robot umanoidi di servizio e guardie del corpo, Yeras consultava nell’ologramma prodotto dal suo smartwatch la lista degli impegni della giornata.
Con un certo sconforto notò che il primo degli incontri era con i rappresentanti delle comunità arabe, che nutrivano un certo pregiudizio nei suoi confronti, essendo lui di origine israeliana.
Questa ostilità di fondo lo rammaricava più di ogni altra cosa.
Certi vecchi rancori sono duri a cadere…anche dopo un secolo e mezzo che la Grande Cataclisma ha costretto tutti i popoli del Medio Oriente a una nuova diaspora.
Nemmeno quello strazio era bastato a far capire alle parti in causa che in politica la scelta del nemico deve essere fatta con maggiore accortezza.
E Yeras sapeva chiaramente chi erano i nemici.
L’Oligarchia di Orcfeller, Ripley e Marfol, così come l’Alpha-Omega di Correnson.
Solo creando un fronte comune delle opposizioni era possibile mettere in crisi quell’elite autoreferenziale, ma nonostante gli sforzi profusi l’unità era lontana.
Ci voleva una pazienza infinita per riuscire a dialogare con tutti e soprattutto a mettere d’accordo queste varie correnti interne all’opposizione.
Ma alla fine quella pazienza, un giorno, sarebbe stata premiata.
Si stavano gettando le fondamenta di una strategia sulla base di un obiettivo condiviso, ossia la caduta dell’Oligarchia e la riforma dell’OEU, in modo da ottenerne la maggioranza dei consiglieri.
Gli scettici e i cinici, che erano presenti pure nell’opposizione, si facevano beffe di questo suo ottimismo della volontà, e lo tacciavano di velleitarismo.
Però intanto io ascolto la gente comune e gli emarginati, e porto avanti proposte concrete.
Ogni giorno diramava un comunicato ufficiale in cui criticava le decisioni della Oligarchia e proponeva provvedimenti alternativi.
Finché me lo lasceranno fare…
Tutti i mass-media erano contro di lui, ma l’opposizione riusciva a comunicare con le masse attraverso i nuovissimi sistemi telematici che ogni giorno diventavano più efficaci e in grado di bypassare la censura.
Era riuscito a creare così un’intera fetta di opinione pubblica a suo favore.
Era convinto della giustezza della sua strategia e i risultati incominciavano a dargli ragione: l’opposizione era diventata più forte.
Annuì fra sé, mentre pensava a come, dall’infinitesimale germe di un’idea, egli fosse riuscito a gettare le basi di una coalizione così vasta e a portare avanti un progetto così ambizioso e protratto nel tempo.
Mezzo secolo di lotte!
E che lotte erano state! Aveva dovuto superare più volte delle crisi gravissime, delle situazioni di quasi-disastro, accettare spesso perdite cocenti, umiliazioni, compromessi scomodi…
Ma alla fine ne siamo usciti rafforzati.
Inspirò soddisfatto l’aria fragrante del mattino e si fermò a osservare l’alba meravigliosa di Dracon. Il sole quel mattino pareva una “gigante rossa”, e l’alba era di un colore carminio che lo stupiva e lo emozionava.
E poi Dracon era una città ecologicamente perfetta: era stata creata così per garantire alla classe dirigente dell’Oeu una qualità della vita dagli standard estremamente elevati.
 Dracon City era una capitale esclusivamente amministrativa, e quindi scarsamente popolata e quasi per nulla inquinante.
Osservò la città che si stendeva sopra le colline che circondavano il parco centrale: un capolavoro di estetica e di efficienza. Eh, sì, l’oligarchia si trattava bene!
Magari fossero così anche le altre città! Ma i più sono trattati da schiavi…
Un giorno le condizioni degli altri sarebbero migliorate, un giorno che forse si faceva sempre più vicino. Ormai il tempo era maturo per la svolta.
Tutti coloro che erano oppressi dall’austerità economica imposta dall’Oligarchia e dalla sua amministrazione burocratica e inefficiente: i cittadini schiacciati dalle tasse, i lavoratori sfruttati, i disoccupati, gli anziani con una pensione insufficiente, e in generale tutti coloro che erano trascurati dai servizi pubblici e dall’assistenza sociale: i poveri, i malati, gli emarginati, le minoranze… tutti costoro avevano aspettato a lungo quel momento. Durante tutto il difficile, doloroso periodo della dittatura dell’Oligarchia, e durante ogni amara sconfitta ed ogni vittoria inutile, tutta l’umanità sofferente della Terra e delle Colonie aveva guardato a lui, Abraham Yeras, fiduciosa nel fatto che prima o poi il momento della liberazione e del riscatto sarebbe arrivato.
E finalmente la situazione sembrava favorevole ad una “rivoluzione”.
La malattia del Grande Maestro Venerabile John David Orcfeller aveva creato una divisione interna all’Oligarchia stessa, che si stava letteralmente frantumando.



La lotta tra i vari gruppi di potere si stava consumando senza esclusione di colpi.
E noi approfitteremo delle loro divisioni
Le cime dei palazzi sulle colline brillavano del colore carminio dell’alba e una mescolanza di odori primaverili permeava l’aria del parco. Un vero idillio…
E allora cos’è che mi preoccupa?
Non era l’incontro con gli arabi. Alla fine sarebbe riuscito a farli ragionare.
No: la sua preoccupazione era un’altra, e riguardava una questione su cui da molti anni stava meditando, ossia l’ascesa della Alpha-Omega.
Ne percepiva la pericolosità.
All’inizio aveva visto di buon occhio l’impresa di Hans Van Garret e della sua holding, perché si era opposta all’Oligarchia, ma quando Van Garret era morto e gli era succeduto il genero, Maestro Superiore Charles Louis Correnson, le comunità francesi, italiane, olandesi e fiamminghe avevano abbandonato il fronte comune delle opposizioni, creando una corrente autonoma, a cui si aggiungevano continuamente alleati.



Persino il sindacato piloti della Gastac!
A quel punto era chiaro che il fenomeno Alpha-Omega non poteva più essere sottvalutato.
E’ indispensabile conoscere il segreto di Correnson.
Da anni lo studiava e aveva persino incaricato molti suoi uomini fidati di indagare sul suo conto, ma non avevano mai trovato nulla, anzi, molti erano spariti in circostanze misteriose e altri erano diventati alleati di Correnson.
Un moto di rabbia lo percorse, ripensando a quel sostanziale fallimento.
Lì ho fallito…e questo è il punto debole principale dell’Opposizione!
Questo pensiero gli fece per un attimo aggrottare la fronte.
Si fermò davanti a un laghetto, e osservò le anatre che ancora un po’ insonnolite si pulivano le piume.
Respirò profondamente e cercò di ritrovare la serenità.
Ma sì, dopotutto è pur sempre un adorabile mattino!
E poi, Correnson avrebbe avuto pane per i suoi denti.
L’Opposizione avrebbe mobilitato contro di lui tutte le sue risorse, non appena fosse stato dato il segnale della battaglia.
Sentiva che il momento era vicino.
Chiuse gli occhi, e si cullò per un attimo nella sensazione piacevole di chi sta per giungere a una meta tanto agognata.
Poi riprese a camminare, e nel suo volto, cancellati i dubbi, rimasero soltanto la determinazione e la speranza.


Cast

Hari Seldon nel ruolo del Maestro Superiore Abraham Yeras, Leader dell'Opposizione

David Rockefeller nel ruolo del Grande Maestro Venerabile John D. Orcfeller

Charles Dance nel ruolo del Maestro Superiore Charles Louis Correnson, Presidente della Alpha-Omega Investment Corporation.


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