lunedì 10 aprile 2017

L'Antroposofia e il pensiero di Rudolf Steiner

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L'antroposofia è definita dai suoi sostenitori come un percorso spirituale e filosofico, basato sugli insegnamenti di Rudolf Steiner.
La parola antroposofia deriva dalle radici greche ànthropos (uomo) e sophìa (conoscenza). Il termine fu usato per la prima volta dal filosofo Robert Zimmermann in un'opera intitolata, appunto, AntroposofiaRudolf Steiner riprese questo termine per dare un nome al percorso di studio spirituale da lui proposto.[1]
L'antroposofia postula l'esistenza di un mondo spirituale, intellettualmente comprensibile e accessibile ad una esperienza diretta per mezzo di crescita e sviluppo interiore. Essa si propone l'investigazione e descrizione di questi fenomeni spirituali per mezzo di una osservazione animica mediante metodo scientifico[2], cioè mediante espansione del metodo scientifico a oggetti non immediatamente sensibili. Steiner disse che "la mia filosofia della libertà è la base epistemologica per la scienza spirituale orientata in senso antroposofico a cui mi rifaccio"[3][4].
L'antroposofia viene oggi considerata nel mondo accademico una pseudoscienza[5] per il suo intento di conoscere e studiare con un metodo scientifico degli enti che - secondo quasi tutti i sistemi metafisici contemporanei - non appartengono all'ordine delle realtà accostabili dalla conoscenza scientifica.
Steiner si riappropria dell'ideale romantico di una riconciliazione tra scienza, arte e religione, attingendo sia alle dottrine gnoseologiche dell'idealismo tedesco, in particolare di Fichte e Schelling, nel contesto di una critica della modernità che opponendosi al kantismo recuperasse la possibilità di una conoscenza sovrasensibile fondata sull'auto-intuizione del pensiero,[6] sia alle opere poetiche e scientifiche di Goethe, sulle quali Steiner lavorò lungamente. Steiner fu anche profondamente influenzato da Franz Brentano e Wilhelm Dilthey, dal lavoro dei quali attinsero sia Edmund Husserl che José Ortega y Gasset. Il lavoro iniziale puramente filosofico conduce Steiner dalla coscienza interiore del pensare, a una crescente esplicita considerazione dell'esperienza spirituale che si propone come elemento cardine per il superamento dell'era cristallina:
« L'antroposofia è una via della conoscenza che vorrebbe condurre lo spirituale che è nell'uomo allo spirituale che è nell'universo. Sorge nell'uomo come una necessità del cuore, della vita del sentimento, e può essere pienamente giustificata se soddisfa questo bisogno interiore. »
(Rudolf Steiner[7])

Storia

All'età di poco più di vent'anni, venne chiesto a Steiner di curare l'edizione degli scritti scientifici di Goethe per un'importante pubblicazione che raccogliesse l'opera completa dello scrittore. Mentre attendeva al lavoro editoriale, Steiner iniziò a pubblicare vari scritti che anticipavano le sue future idee, ma che erano situabili all'interno del clima filosofico e scientifico della sua epoca: soprattutto La concezione Goethiana del mondo e i commenti alle opere scientifiche di Goethe. Il suo primo scritto fondamentale fu La filosofia della libertà (Die Philosophie der Freiheit), pubblicato nel 1894. Qui, Steiner espone un concetto di libero volere fondato sull'esperienza interiore del pensare puro libero dai sensi corporei, in modo che una lettura adeguata di tale testo possa costituire l'esperienza stessa di tale pensare puro. I suoi primi accenni all'antroposofia risalgono a questo periodo.
Lo sviluppo di Steiner e i suoi studi lo condussero sempre più verso l'esplicita ricerca spirituale e filosofica. Questi studi interessarono soprattutto chi già era orientato verso idee di carattere spirituale e principalmente tra questi, almeno nella prima fase di sviluppo di Steiner, vi era la Società Teosofica. Quando gli fu chiesto di dirigere la sezione tedesca di questo gruppo ai primi del Novecento (composta allora soprattutto da anglo-americani) Steiner accettò, a condizione di potere sempre e solo esporre i risultati della sua propria indagine soprasensibile. Il suo lavoro si distinse da quello di molti membri della società (le eccezioni includono Bertram Kingsley in Inghilterra) e sia egli che il presidente della Società Teosofica sembrarono coltivare "l'accordo nel disaccordo", restando comunque in armonia. Dal 1907, tuttavia, ci fu un continuo allontanamento tra il gruppo che faceva capo allo Steiner, che stava lavorando per costruire una via che tenesse conto delle pietre miliari della cultura occidentale, quali la cristianità e la scienza naturale, e la corrente principale della Società Teosofica, che era orientata verso l'Oriente e in particolare verso l'India.
La Società Antroposofica venne fondata nel 1913, dopo che Steiner ebbe lasciato la Società Teosofica di Adyar in seguito a divergenze con la sua presidente, Annie Besant. Essa intendeva presentare al mondo la figura del bambino Jiddu Krishnamurti come il Cristoreincarnato. Steiner si oppose fermamente, considerando come cosa destituita da ogni fondamento l'accostamento tra il Cristo e Krishnamurti (come, del resto, fece lo stesso Krishnamurti, quando ebbe raggiunto l'età adulta). Questo episodio e le discordanze filosofiche sopra accennate portarono Steiner a lasciare la Società Teosofica, seguito dalla gran parte dei membri della sezione tedesca, di cui era stato fino ad allora segretario. In seguito lo seguirono anche membri di altre nazioni.
Steiner aveva ormai raggiunto una considerevole statura come maestro spirituale.[8] Affermava di avere diretta esperienza della cronaca dell'Akasha, una cronaca spirituale della storia, preistoria e del futuro del mondo codificata nel piano eterico dell'essere. In numerosi lavori - soprattutto in Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori?[9] e ne La scienza occulta - Steiner descrive una via di sviluppo interiore che può, secondo le sue convinzioni, mettere chiunque in grado di perseguire esperienze spirituali di quel tipo. Una solida visione viene sviluppata in parte praticando forme rigorose di autodisciplina morale e cognitiva. Si noti che, secondo Steiner, lo sviluppo morale deve precedere lo sviluppo delle facoltà spirituali.

Il primo Goetheanum, 1920, Dornach, Svizzera
A partire dal 1912 prese avvio un fiorire di lavori artistici ispirato da Steiner e dal movimento antroposofico. Nuove direzioni in arte drammaticapitturasculturamovimento artistico e architettura furono realizzate in un grande centro culturale, il Primo Goetheanum, costruito interamente in legno negli anni 1913-1920 da volontari provenienti dalle nazioni più diverse. Molto del lavoro fu svolto durante la prima guerra mondiale. La comunità internazionale di operai, artisti e scienziati, che si formò intorno al progetto nella neutrale Svizzera, visse in una situazione di netto contrasto con ciò che invece avveniva nelle altre nazioni europee, straziate dalla guerra.
Dopo la prima guerra mondiale, il movimento antroposofico si orientò verso nuove direzioni. Furono intrapresi vari progetti pratici che portarono alla realizzazione di scuole, centri per disabili, aziende agricole biodinamiche e cliniche mediche, tutte iniziative ispirate dalla ricerca antroposofica.
Steiner morì nel 1925, ma il lavoro antroposofico continuò in tutti i paesi che aveva raggiunto durante la sua vita, espandendosi in molti altri. Seminari, gruppi di formazione artistica e istituzioni come scuole, banche, aziende agricole e cliniche fioriscono in tutto il mondo, ispirate tutte dall'idea che il lavoro spirituale può essere portato avanti sistematicamente e metodicamente in armonia con gli impegni esteriori. Il Goetheanum, distrutto da un incendio doloso nella notte di Capodanno del 1923 e ricostruito dopo la morte di Steiner in cemento armato, continua ad essere il centro mondiale del movimento antroposofico; tuttavia numerosi gruppi nazionali, regionali e locali sono sorti in un gran numero di luoghi.

Descrizione

(Tedesco)
« Erkenntnis ist das Licht, und die Liebe dessen Waerme. »
(IT)
« La conoscenza è la luce, e l'Amore il suo calore. »
(Rudolf Steiner, Warspruchworte, 1909)
Caratteristica della scienza dello spirito, come di altre discipline antroposofiche quali la pedagogia, l'architettura, la coltivazione agricola, è per Steiner la sua natura organica, affine all'opera d'arte, dove le parti siano strutturalmente collegate al tutto, in cui il piccolo cioè riproduca in miniatura il grande, e dove nulla viene lasciato al caso. Steiner si riappropria di una visione del mondo propria della scienza goethiana, per la quale i fenomeni della natura non sono separati da colui che li conosce, ma possono essere compresi nella loro essenza solo grazie a un'intima corrispondenza tra noi e loro. Il problema principale della scienza odierna, secondo Steiner, è quello di essere astratta, avulsa dall'uomo, e quindi difficilmente comprensibile:
« Uscendo da una conferenza tenuta da qualcuno degli scienziati dozzinali di oggi, la maggior parte delle volte le persone non sanno bene che cosa ne hanno ricavato. E se sono di animo buono dicono: “Beh, non siamo all'altezza. Quello scienziato sa tutto, noi uomini comuni non si può mica capire tutto!”. Ma il motivo vero è che lo scienziato stesso non le capisce le cose! Se si ha una scienza che va in fondo alle cose, allora ci si può far capire anche dalle persone più semplici. Se oggi la scienza è così poco efficace, ciò avviene proprio perché si è formata ignorando la vera natura dell'uomo. »
(R. Steiner, Alimentazione per vivere sani, conferenze del 1923-24, Archiati Verlag, 2007, p. 123)
Come spiega nella sua Filosofia della libertà, la natura non può essere spiegata sulla base di un mero meccanicismo, perché chi ragiona così non va mai fuori della percezione, e si limita a proiettare su una realtà immaginaria alcune caratteristiche del mondo da lui percepito. Questo va compreso piuttosto alla maniera di Goethe, tramite l'idea archetipa corrispondente, che agisce nella natura e vive anche nel pensiero. La scienza dello spirito di Steiner respinge quindi sia il meccanicismo materialista, nel quale opera Arimane, ma anche lo spiritualismo mistico, in cui opera invece Lucifero. Steiner aderisce infatti ad una concezione monistica, ma tiene a distinguere tra monismo e monismo: la vera scienza è per lui quella che non si limita ad enunciare principi generali, non scendendo mai nel particolare, né quella che si sofferma su aspetti esteriori ed individuali perdendo di vista l'insieme; bensì «che sappia cogliere il molteplice nell'uno e l'uno nel molteplice».[10]

La possibilità di unire scienza e spirito

Steiner riteneva possibile unire la chiarezza del pensiero scientifico moderno con la consapevolezza di un mondo spirituale che è presente in tutte le esperienze religiose e mistiche. La scienza materialista si limita a teorie controllabili e verificabili, valide solo nell'inorganico, capaci di comprendere ciò che è «morto» ma non i processi vitali. Egli tentò pertanto di creare un approccio a ciò che chiamava "vita interiore" che si fonda sul rigore di pensiero proprio della scienza moderna, ma che si rivolge allo studio dell'anima e dello spirito.
Nell'antroposofia l'attività artistica è considerata un ponte tra scienza e religione, tra realtà materiali e spirituali, capace di dare vita a forme di conoscenza superiore, il cui scopo è di raggiungere livelli di consapevolezza più alti tramite concentrazione, meditazione e contemplazione. In diversi scritti e in centinaia di conferenze Steiner descrisse numerosi esercizi sistematici con i quali realizzare tali fini.
L'antroposofia, benché apprezzi tutte le religioni e gli sviluppi culturali, mette in evidenza il pensiero esoterico occidentale (piuttosto che l'antico pensiero esoterico indù o buddista) come il più appropriato per le necessità contemporanee, e percepisce Cristo e la sua missione sulla Terra come avente un posto particolarmente importante nell'evoluzione umana, sebbene questi non siano visti nello stesso modo della corrente principale delle chiese cristiane. Steiner metteva in evidenza che l'essere che si manifesta nel Cristianesimo si manifesta anche in tutte le fedi e religioni; è l'essere che unifica tutte le religioni, e non una particolare fede religiosa, che Steiner vide come la forza centrale nell'evoluzione umana. Il Cristianesimo di Steiner è anche diverso da quello degli gnostici che vedevano il fenomeno Cristo attraverso la conoscenza ottenuta attraverso il primo gnosticismo, mentre l'incarnazione del Cristo fu per Steiner una realtà storica e un punto unico e fondamentale nella storia umana.

Evoluzione del mondo e dell'uomo

L'evoluzione del mondo si riflette in quella dell'uomo, poiché l'ortogenesi ricalca la filogenesi, nel senso che «ogni corpo e ogni essere nel cosmo ripete gli stadi precedenti sopra un nuovo gradino di evoluzione»,[11] ma Steiner reinterpreta la sudetta legge haeckeliana in un senso molto più vasto che comprende non solo lo sviluppo biologico ma anche il divenire storico.[11]
CorporeiAnimiciSpirituali
EquilibrioOlfattoUdito
MovimentoGustoLinguaggio
VitaVistaPensiero
TattoCaloreIo
I dodici sensi, suddivisi in tre gruppi di quattro, in base alla tripartizione dell'essere umano: corpo, anima e spirito.[12]
La crescita di un organismo, di una persona, di un popolo, o di un pianeta, non possono essere compresi in base a leggi materiali, ma solo a partire dagli impulsi dello spirito. La scienza materialista, che ritiene primaria la materia e secondari i fenomeni, ad esempio del colore o del suono, astrae in tal modo da alcuni aspetti della realtà mantenendo per comodità solo quelli misurabili, come il movimento o la forma, che essa attribuisce agli atomi.
« Il "dissolversi" dei processi sensibilmente percettibili in movimenti meccanici impercettibili è talmente diventato un'abitudine per i fisici moderni, ch'essi sembrano non accorgersi menomamente di porre un'astrazione al posto della realtà. »
(Rudolf Steiner, Le opere scientifiche di Goethe, trad. it., Fratelli Bocca editore, Milano 1944, p. 142)
Steiner rivendica invece l'importanza di tutta la gamma delle percezioni umane, che egli riconduce non a cinque ma a un totale di dodici sensi. Una sensazione come quella del calore, ad esempio, che per la scienza ufficiale consiste in un'eccitazione di atomi, è per Steiner un'entità primaria autonoma, non l'effetto ma la causa di quella eccitazione.[13]
« Dietro le osservazioni sensibili, dietro il giallo e il rosso, dietro il do diesis, il sol e così via, non ci sono vibrazioni, bensì c'è l'essere spirituale. »
(Rudolf Steiner, L'uomo e il mondo, Tilopa, Roma 2014, p. 83)


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La concezione dell'essere umano

Il suo concetto di uomo include l'idea che l'uomo è vissuto sulla Terra dalla sua creazione, sebbene nella sua forma spirituale. Questa forma spirituale è poi trasformata attraverso un certo numero di stadi per raggiungere la forma attuale, stadi che inclusero l'emanazione di esseri inferiori come animali e piante. Così ogni cosa vivente è evoluta dall'umanità (benché "l'umanità" qui non è vista nel suo senso comune, ma include le sue prime forme spirituali).
Steiner credeva che ogni fenomeno potesse essere descritto da vari punti di vista. Le sue descrizioni della natura dell'essere umano includono una visione tripla, quadrupla e settupla. Consigliava di osservare ogni questione da varie prospettive ed esplicitò dodici visioni del mondo[14] e religioni mondiali,[15] tutte egualmente valide, che potessero essere usate in ogni situazione.
Nell'articolazione triplice l'essere umano è visto come composto da corpo, anima e spirito.
  • Il corpo contiene l'io fisico, le forze e i processi vitali, e le strutture fisiche della coscienza: si esplica nella volontà.
  • L'anima si incarna in un corpo e poi fuori da esso di nuovo in una esistenza spirituale: si esplica nel sentimento.
  • Lo spirito congiunge le vite terrene tra di loro e con il mondo spirituale; questo spirito è eterno e creativo, e si esplica nel pensiero.
Comunque gli antroposofi hanno anche una visione quadruplice, che Steiner amplia molto frequentemente e la mette in uso pratico in argomenti come la medicina e l'educazione dei bambini:
La descrizione di Steiner dell'essere umano consistente di sette parti intimamente connesse, iniziando dal livello materiale e arrivando fino ai livelli spirituali - molti dei quali sono ancora in sviluppo - è simile a quella trovata in Teosofia. Ci sono tre organizzazioni stabili - corpo fisico, vita e coscienza - poi l'ego o "io" e tre componenti spirituali - coscienza spirituale, vita spirituale e io spirituale - che assieme costituiscono i sette livelli. Questa visione è spiegata a fondo in molti scritti e conferenze di Steiner, in particolare nei suoi libri Teosofia, e La Scienza Occulta nelle sue linee generali.
Steiner cambiò il suo uso di termini teosofici ("corpo eterico", "corpo astrale") in una terminologia più descrittiva (corpo vitale o organizzazione ritmica, corpo senziente o organizzazione della coscienza).

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Il concetto di "Io" nell'antroposofia

Il "me" o l'"io" è un'entità complessa, poiché porta in sé la triade spirituale, esclusiva dell'essere umano. L'io agisce nell'anima e diviene anche l'essere cosciente. Se l'occhio riceve un'impressione luminosa, questa impressiona dapprima l'eterico, quindi l'astrale, e infine l'io ne prende coscienza.
A differenza di una pianta, nella quale agiscono soltanto le forze vitali o eteriche, l'uomo sottrae vitalità al proprio corpo per poterla tramutare in pensiero. Le forze eteriche sono di natura mnemonica-ripetitiva, come si può osservare nella riproduzione dei microorganismi, basata nella sua prorompente vitalità su uno stesso schema originario, o anche nel bambino, ancora sprofondato nella sua corporeità, che impara inconsciamente per imitazione.
Più ci si innalza di livello, più diminuisce la vitalità. A livello della testa, ad esempio, il corpo astrale, sotto l'influenza dell'io, riprende le forze eteriche che sono già meno attive a questo livello. Le forze eteriche sono quindi utilizzate per il pensiero. I processi della coscienza del corpo astrale, che l'uomo ha in comune con gli animali, hanno il loro riflesso materiale nel sistema neurosensoriale. Per via di questa usura della vitalità degli organi, uomini e animali hanno bisogno di ripararli. Una volta liberati, corpo astrale e io penetrano così nelle dimensioni spirituali che per loro mediazione rigenerano i corpi fisici ed eterici durante il sonno. Alla perdita di coscienza del sonno corrisponde un incremento della vitalità corporea.
A differenza degli animali, però, ogni uomo possiede un'individualità sua esclusiva, che lo distingue dal concetto generale della specie. Quest'individualità è appunto l'io, da non intendere come un'entità statica e definita come lo sono i caratteri della specie, ma da sviluppare progressivamente nell'arco della vita, tramite un lavoro sui corpi inferiori cercando di esercitare su di essi il proprio dominio. Questo lavoro è il destino dell'uomo a cui si oppongono in particolare gli spiriti luciferici,[non chiaro] che con i richiami alla mistica del sentimento, propria dello spiritualismo o anche delle dottrine orientali, vorrebbero ricondurlo agli stadi primordiali della sua evoluzione.
« Ci è già risultato chiaro che l'io dell'uomo si è evoluto movendo da un'anima di gruppo, da una specie di io generale, dal quale si è differenziato. Non sarebbe giusto che l'uomo avesse di nuovo il desiderio di sprofondare con il suo io in un qualsiasi stato di coscienza generale, in un qualsiasi stato di coscienza comune. Tutto quel che spinge l'uomo a perdere il suo io, a perdersi in esso in uno stato di coscienza generale, è il risultato di una debolezza. Comprende l'io soltanto chi sa che, dopo esserselo conquistato nel corso dell'evoluzione cosmica, non può ora più perderlo. »
(Rudolf Steiner, L'Apocalisse)

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Collocazione nella filosofia occidentale

La base Epistemologica dell'Antroposofia è contenuta in una delle opere fondamentali di Rudolf Steiner: "La Filosofia della Libertà", che seguì e ampliò la sua tesi di dottorato, pure pubblicata, col titolo di Verità e scienza. Questi e molti altri dei primi libri di Steiner anticiparono il graduale superamento della filosofia continentale del XX secolo dell'idealismo cartesiano e del soggettivismo Kantiano, rifacendosi alla concezione dell'essere umano che ne aveva Goethe, come entità naturale e soprannaturale: naturale in quanto l'umanità è un prodotto della natura, soprannaturale in quanto attraverso il nostro potere concettuale noi allarghiamo le possibilità della natura, permettendole di raggiungere attraverso noi stessi la capacità di riflessione, come accade nella filosofia, nell'arte e nella scienza.
Come Edmund Husserl e José Ortega y Gasset, Steiner fu influenzato profondamente dai lavori di Franz Brentano, le cui lezioni aveva potuto ascoltare mentre era studente alla Università Tecnica di Vienna, e lesse approfonditamente Wilhelm Dilthey. Attraverso il suo lavoro epistemologico e filosofico, Rudolf Steiner divenne uno dei primi filosofi europei a superare la spaccatura soggetto-oggetto che Cartesio, la fisica classica, e diverse forze storiche complesse avevano impresso al pensiero occidentale per molti secoli.
Il suo lavoro filosofico fu ripreso alla metà del XX secolo da Owen Barfield, un filosofo del linguaggio dell'Università di Oxford e attraverso di lui influenzò il gruppo degli Inklings, che includeva scrittori come J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis.

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Applicazioni

I risultati pratici dell'Antroposofia comprendono lavori in:
I medici nel movimento antroposofico usano, tra le altre cose, l'omeopatia come parte delle loro pratiche mediche. In più, Steiner diede molte serie di conferenze per i terapeuti, e per questo crebbe un movimento medico che ora include centinaia di medici Europei come aderenti, e che ha i suoi ospedali e università mediche.

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Obiettivi sociali dell'antroposofia

Per un certo periodo dopo la prima guerra mondiale, Steiner fu estremamente attivo e ben conosciuto in Germania in parte a causa dei molti luoghi in cui egli tenne conferenze su argomenti sociali. Una petizione esprimente le sue idee sociali di base (firmata da Herman Hesse, tra gli altri) fu fatta circolare molto largamente. Il suo libro principale sulla questione sociale, Die Kernpunkte der Sozialen Frage[16] vendette decine di migliaia di copie.
Al giorno d'oggi intorno al mondo ci sono un certo numero di banche innovative, compagnie, istituzioni caritatevoli, e scuole per sviluppare nuove forme collaborative di lavoro, tutte funzionanti in parte sulle idee sociali di Steiner. Un esempio è la Fondazione Rudolf Steiner (The Rudolf Steiner Foundation o RSF), costituita nel 1984, con un attivo nel 2004 stimato di 70 milioni di dollari. La RSF fornisce "innovativi servizi finanziari caritatevoli". Secondo le organizzazioni indipendenti Co-op America e Social Investment Forum Foundation, RSF è "una delle 10 migliori organizzazioni che esemplifica la costruzione di opportunità economiche e speranza per individui attraverso l'investimento di comunità". La prima banca, fondata nel 1974 sulle idee di Steiner, fu la Gemeinschaftsbank für Leihen und Schenken a BochumGermania.

La prospettiva di Steiner sulla storia sociale

Nei diversi scritti di Steiner e nelle conferenze che egli tenne c'erano tre sfere principali di attività che compongono la società umana: quella spirituale, quella economica e quella politico-giuridica. Nei tempi antichi, coloro che detenevano il potere politico erano generalmente anche investiti dell'autorità religiosa, mentre l'attività economica non era ancora considerata come tale, essendo anzi spesso reputata non idonea per la persona libera. La Cultura, lo Stato e l'Economia erano fuse (per esempio nell'antico Egitto). Con la nascita della civiltà Greca e Romana, le tre sfere iniziarono a divenire più autonome. Questa autonomia continuò a crescere lungo i secoli, e con il lento aumento dell'egualitarismo e dell'individualismo, l'insuccesso nel separare adeguatamente l'economia, la politica e la cultura fu sentito sempre più come fonte di ingiustizia.
L'antroposofia ha il suo proprio concetto di storia: secondo Steiner la nostra epoca attuale cade nel periodo post-Atlantico, poiché nella sua visione il disastro che dice di aver colpito Atlantide nel 7227 a.C. fu un punto di svolta significativo nella storia dell'uomo. Questo periodo post-Atlantico è diviso da lui in sette epoche, l'attuale essendo l'Epoca Europeo-Americana, che Steiner disse sarebbe durata fino all'anno 3573.

Triarticolazione dell'organismo sociale

Ci sono tre componenti in un sano organismo sociale, interconnessi ma funzionalmente diversi, essi sono l'elemento economico, quello politico e del diritto, quello infine della cultura, intesa come espressione spirituale della società (scuola, arte, scienza). Come nell'uomo, - il sistema nervoso, il sistema circolatorio-respiratorio e il sistema del ricambio - sono interconnessi e riportati ad unità, ma vivono con proprie leggi e funzioni diverse una dalle altre, così nelle società i criteri di organizzazione e amministrazione di un'area non sono idonei anche per l'altra; in secondo luogo, quando una di queste aree invade l'attività delle altre si determina una condizione patologica. Quei tre elementi vivono, prosperano e deperiscono con leggi e condizioni diverse le une dalle altre.
Ad esempio, quel che costituisce il mondo del diritto - l'egual valore di ognuno davanti alla legge, in quanto semplicemente essere umano adulto - non conta nulla nell'ambito culturale e spirituale, nel quale una formula matematica può essere giusta a prescindere del consenso della maggioranza. Oppure, ad esempio, in economia non guadagna di più chi ne sa di più, ma chi riesce concretamente a rispondere ai bisogni degli altri in modo efficace... e così via. È interessante che ciò che è essenziale per una sfera, di solito risulta deteriore per le altre sfere. Immaginate che la matematica si risolva con le elezioni, o che sia giusto quel che dice chi paga di più, o ancora che qualcuno sia più libero di altri.... Contraddizioni, patologie che mi sembra si possano osservare anche nella nostra società. Quello che caratterizza la triarticolazione dell'organismo sociale, è dunque
  1. l'autonomia della sfera della vita culturale rispetto allo Stato ed all'economia;
  2. l'autonomia dell'economia rispetto allo Stato ed alla vita culturale;
  3. l'autonomia dello Stato rispetto all'economia ed alla vita spirituale.
Le tre sfere della vita sociale si debbono auto-amministrare e i loro rappresentanti concorrono insieme all'organizzazione della vita della comunità di popolo così costituita. La società si riunifica nella persona, che partecipa nel corso della vita di tutte e tre le sfere della società. La persona anzi si troverà in momenti diversi a partecipare in modo maggiormente attivo ad ognuna delle diverse sfere dell'organismo sociale.

Aspetti del pensare antroposofico

Secondo Steiner, esiste un vero mondo spirituale dal quale il mondo materiale si è condensato gradualmente, ed evoluto. Il mondo spirituale, riteneva Steiner, può essere indagato nelle circostanze giuste attraverso l'esperienza diretta, da persone che praticano forme rigorose di autodisciplina morale e cognitiva. Steiner ha descritto molti esercizi che diceva erano adatti a rinforzare tale autodisciplina. Su tale base, egli disse, potrebbero essere scoperti e riportati dettagli del mondo spirituale, non infallibilmente, ma con una precisione approssimativa.
Steiner considerava i resoconti sulla sua ricerca come aiuti importanti per altri che cercano di arrivare all'esperienza spirituale. Egli suggeriva che una combinazione di esercizi spirituali (per esempio, concentrarsi su un oggetto come un seme), sviluppo morale (controllo del pensiero, dei sentimenti e della volontà combinata con apertura, tolleranza ed elasticità) e familiarità con i risultati di altri ricercatori spirituali avrebbero favorito al meglio lo sviluppo spirituale dell'individuo. Sottolineò costantemente che qualsiasi pratica spirituale interiore dovrebbe essere intrapresa in tal modo per non interferire con le responsabilità individuali nella vita esteriore.
Steiner raccomandò spesso la gente di evitare di trasformare il suo lavoro in una dottrina. Sottolineò che ogni ricercatore, in ogni campo, poteva commettere errori e che sia la scienza che il mondo continuavano ad evolvere, rendendo tutti i risultati superati dopo un certo tempo.
Uno degli esercizi centrali dell'antroposofia è concentrarsi su un dato contenuto (che può essere un oggetto esteriore o una immaginazione spirituale) per un dato tempo, e poi eliminare coscientemente il contenuto dalla propria coscienza, permettendo al processo di attenzione di continuare. Possiamo divenire consapevoli, in tal modo, dell'attività dell'attenzione stessa. Un passo ulteriore è di escludere questa attività dalla propria coscienza. Dietro l'attività, suggeriva Steiner, si sarebbe trovato un altro livello di realtà spirituale.

Note

  1. ^ Rudolf Steiner - The Anthroposophic Movement (lecture 2 - Dornach June 11, 1923 p.33)
  2. ^ Steiner, Rudolf, Philosophy of Freedom, 1893 [1995]
  3. ^ Riddles of the Soul, GA21, p. 62
  4. ^ Rudolf Steier - A Vision for the Millennium - p.10
  5. ^ Cfr. il testo di Silvano Fuso, 1999, citato nella bibliografia italiana.
  6. ^ Heiner Ullrich, Un pensatore e un riformatore neo-romantico, trad. it. di Massimo Orlandi, articolo originariamente pubblicato in "Prospects: the quarterly review of comparative education", Parigi, Unesco, Ufficio internazionale dell'Educazione, vol. XXIV, n. 3/4, 1994, pp. 555-572.
  7. ^ Steiner, Rudolf, Anthroposophical Leading Thoughts. London: Rudolf Steiner Press, (1924) 1998.
  8. ^ Ahern, G. (1984): Sun at Midnight : the Rudolf Steiner movement and the Western esoteric tradition
  9. ^ Pubblicato in italiano col titolo L'iniziazione
  10. ^ L'antropologia di Steiner.
  11. ^ a b I sei giorni della creazione: le tappe di un'evoluzione materiale e spirituale.
  12. ^ I dodici sensi umani.
  13. ^ «Lungi dall'essere la causa che suscita in me la sensazione, quel processo spaziale-temporale è l'effetto della sensazione in un oggetto esteso nello spazio e nel tempo. [...] In quei processi non trovo assolutamente come dato il lato obiettivo dei processi sensori, bensì una forma della loro manifestazione» (Steiner, cit. da Le opere scientifiche di Goethe, 1896).
  14. ^ Rudolf Steiner, Human Thought and Cosmic Thought, lecture 3
  15. ^ GA 130, p. 156
  16. ^ oggi tradotto in Italiano come "I punti essenziali della questione sociale"

Bibliografia italiana

I testi e le conferenze di Rudolf Steiner sono stati pubblicati in Italia nella prima metà del Novecento dall'editore Bocca, poi, dagli anni Sessanta del secolo scorso a oggi, dall'Editrice Antroposofica di Milano e da alcuni editori minori. Negli ultimi anni alle pubblicazioni di questa editrice storica si sono aggiunti i volumi pubblicati dalla Edizioni Archiati, di cui vengono riportati qui diversi titoli. Agli interessati si suggerisce di prendere visione anche dei titoli pubblicati da altri editori.
  • Rudolf Steiner, Alimentazione per vivere sani, Archiati Edizioni – ISBN 9783867726054
  • Rudolf Steiner, Angeli all'opera, Archiati Edizioni - ISBN 9788896193563
  • Rudolf Steiner, Buddha e Cristo, Archiati Edizioni - ISBN 9783867726030
  • Rudolf Steiner, Chi è il figlio dell'uomo, Archiati Edizioni - ISBN 9788896193303
  • Rudolf Steiner, Cristo e l'anima umana, Archiati Edizioni - ISBN 3938650818
  • Rudolf Steiner, Da chi ho ereditato la mia anima?, Archiati Edizioni - ISBN 9788896193501
  • Rudolf Steiner, Gli uni per gli altri, Archiati Edizioni - ISBN 3937078770
  • Rudolf Steiner, Il bene c'è per tutti, Archiati Edizioni - ISBN 3938650699
  • Rudolf Steiner, Il fenomeno uomo, Archiati Edizioni - ISBN 9788896193037
  • Rudolf Steiner, Il pensiero nell'uomo e nel mondo, Archiati Edizioni - ISBN 3938650710
  • Rudolf Steiner, Il ritorno del Cristo oggi, Archiati Edizioni - ISBN 3938650001
  • Rudolf Steiner, Introduzione alla scienza dello spirito, Archiati Edizioni - ISBN 3937078347
  • Rudolf Steiner, La via dal sensibile al sovrasensibile, Archiati Edizioni - ISBN 393865001X
  • Rudolf Steiner, L'uomo e la tecnica, Archiati Edizioni - ISBN 3938650532
  • Rudolf Steiner, Ma cos'è questo cristianesimo?, Archiati Edizioni - ISBN 9788896193730
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Bibliografia inglese

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Voci correlate