martedì 12 dicembre 2017

La leggenda dei folletti di Babbo Natale (Santa Claus)

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Secondo la leggenda, i folletti o elfi natalizi sono piccole creature che vivono nelle zone vicino al circolo polare artico, in particolare in Lapponia, e sono gli aiutanti numero di Babbo Natale: essi si occupano della costruzione dei giocattoli nel laboratorio e si prendono cura delle renne che ogni anno trainano la slitta volante che trasporta i doni Santa Claus la notte della Vigilia.

La leggenda dei folletti o elfi natalizi, in genere, ha origine dalle tradizioni pagane del Nord Europa, discendenti dagli gnomi di casa scandinavi (gnomi buoni e servizievoli che difendevano le case dagli spiriti malvagi) e sono stati introdotti nel mondo di Babbo Natale nel XIX secolo, a partire dai paesi di area anglosassone.

In alcune leggende, addirittura lo stesso Babbo Natale è ritenuto un elfo (lo Yulegoat)! Comunque i folletti natalizi, nati dal folklore scandinavo e inglese, sono diventati parte della tradizione natalizia americana che è stata riproposta a livello iconografico in numerose varianti.

I moderni elfetti apparvero per la prima volta nel 1856, quando Louisa May Alcott (autrice di “Piccole donne”) completò, ma non pubblicò il suo libro intitolato “I folletti di Natale”.
Secondo l’autrice, le origini di queste creature erano quelle di creature nate per spaventare ed erano figli di divoratori di bambini.

Più tardi i folletti sono diventati sono diventati, nell’immaginario collettivo, personaggi più benevoli, fino ad arrivare all'attuale accezione di aiutanti di Santa Claus.
Ecco una breve presentazione dei più famosi della storia:
Alabaster Snowball: è l’amministratore della lista dei regali di Babbo Natale;
Bushy Evergreen: è l’inventore della macchina per rendere magici i regali
Minstix Pepper: è il guardiano della dimora di Babbo Natale
Shinny Upatree: il più vecchio amico di Babbo Natale
Sugarplum Maria: conosciuta anche come Mary Christmas, è l’assistente della moglie di Babbo Natale e la aiuta a preparare le sue delizie in cucina.
Wunorse Openslae: è la responsabile della slitta. Si prende cura anche delle renne!
Ma nella notte di Natale non puoi dimenticarti degli altri “importantissimi assistenti” di Santa Claus, le renne! Per essere precisi: Rudolph, Prancer, Comet, Cupid, Dazzle, Dasher, Donner, le gemelle Dixen e Vixen.

I Folletti di Natale vivono, secondo la convenzione, in Lapponia, con lo stesso Santa Claus (nome anglosassone per Babbo Natale), nel laboratorio presso la sua dimora.
Queste creature che possono essere vestite di verde o di rosso, in base al loro gusto personale, hanno lunghe orecchie appuntite, come tutte le creature del "piccolo popolo" dal cui mito derivano..

Per un approfondimento riguardo all'origine dell'elfo tradizionale come "folletto", va tenuto presente il seguente estratto di wikipedia.
La parola elfo deriva dall'Inglese antico ælf o elf, a sua volta proveniente dal proto-germanico *albiz, dal linguaggio norreno álf(a)r e dall'alto tedesco medio elbe*Albiz potrebbe provenire dalla lingua protoindoeuropea nella quale *albh (da cui trae origine anche il termine latino "albus"bianco.

Mitologie scandinava, scozzese e celtica

L'immagine moderna degli elfi è fortemente influenzata dalla recente Fantasy che ha praticamente reinventato l'origine e le caratteristiche degli elfi assecondando la fantasia dei singoli autori
Gli elfi come personaggi della mitologia nordica sono ben diversi ed è bene non dimenticare le loro origini antiche: Gli Alfar (è così che in lingua scandinava si chiamano gli elfi), nacquero secondo la leggenda originale dai vermi che divorarono il cadavere di Ymir (gigante della mitologia norrena importante per la cosmogonia e la cosmologia nordica).

Mitologia scozzese

Secondo la mitologia scozzese gli elfi si dividono non in "elfi delle tenebre" ed "elfi della luce", bensì in Corte Benedetta e Corte Maledetta.
La Corte benedetta è un gruppo di faeries "buoni" che sono opposti alla Corte maledetta.
Secondo alcune leggende la Corte benedetta è il popolo della mitologia celtica dei Tuatha de Danann.

Tuatha de Danann

I Tuatha de Danann è un popolo di esseri divini della mitologia celtica molto simili agli Elfi (si possono praticamente considerare elfi perché come questi ultimi sono alti, affascinanti, abili nella caccia, nella poesia e nella magia). Secondo alcune leggende vennero cacciati dal Paradiso a causa della loro enorme conoscenza; secondo altre essi vennero dall'Oriente su di una Imbarcazione circondata dalla nebbia.
Dopo aver conquistato l'Irlanda, che apparteneva ai Fomoriani e venne invasa dai Milesi, si rifugiarono nelle viscere della Terra e da quel momento furono conosciuti come Daoine Sidhe. Altre versioni dicono che salparono verso il Paradiso Celtico.

Daoine Sidhe

Dopo che i Milesi guidarono i Tuatha de Danann sottoterra, essi presero questo nome. Loro re era Finvarra che da quel giorno regna nel suo palazzo sotto la collina fatata di Knockma. Essi sono abili giocatori di scacchi e mai nessun mortale è riuscito a battere il loro re, che era un vero donnaiolo e rapiva pure donne umane.[4]

Mitologia scandinava

La mitologia scandinava conosce gli Ellefolk, esseri che per comportamento sono simili agli Elfi e sono alti circa un metro. Essi, come gli Elfi hanno un rapporto privilegiato con la natura e possono passare attraverso i quattro elementi fondamentaliariaacquafuoco e terra.
Sono grandi conoscitori delle erbe magiche e medicamentose e hanno un particolare fiuto per i tesori nascosti. Le loro donne sono di una bellezza travolgente e sono abili seduttrici. Un umano però non può avvicinarsi a loro perché basta un solo respiro degli Ellefolk per trasmettere una terribile malattia.[5]