sabato 31 marzo 2018

Vite quasi parallele. Capitolo 110. La Confraternita della Turris Eburnea ("I Monteroveriani")

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Molti erano i pensieri che agitavano la mente del ricercatore Luca Bosco, ex assistente del Professor Lorenzo Monterovere, mentre si trovava nel retro di un taxi che lo stava conducendo nel luogo concordato per l'incontro.
Avrei dovuto rifiutare. Non ho più niente a che spartire lui, i suoi "discepoli" e la sua famiglia.
Eppure la curiosità aveva prevalso.
La convocazione era giunta del tutto inaspettata, tanto che lui, inizialmente, aveva pensato che si trattasse di uno scherzo.
Erano passati sei anni dai tempi in cui aveva frequentato la cosiddetta "Confraternita dei Monteroveriani", ufficialmente nota come Turris Eburnea, e ormai non era più in contatto con nessuna delle persone che aveva conosciuto in quel contesto esclusivo ed influente.
Era stato lui stesso a interrompere i rapporti con il gruppo, e lo aveva fatto in modo drastico, sbattendo la porta, senza lasciare alcuno spiraglio ai ripensamenti.
Quando ho intuito chi erano veramente, e cosa c'era dietro, ho capito che l'unica soluzione era fuggire bruciando i ponti alle spalle.
Ed erano volate parole grosse, quelle da cui non si torna più indietro.
Parole eccessive e troppo ben cucite, come un vestito nuovo, sui loro destinatari, per poter essere dimenticate e men che meno perdonate.
"Hoc erat in votis"
Questo era nelle sue intenzioni.
Non voleva rientrare nella Confraternita, e non sentiva la mancanza di nessuno di loro, tranne che di una giovane studentessa statunitense di origini rumene, Virginia Dracu, di cui lui era stato vanamente innamorato. Lei amava un altro, un rampollo mezzo inglese e mezzo tedesco di nome Roman Waldemar.
Ma quello era un capitolo a parte. E comunque la verità era un'altra.
Io non ero degno di lei, e per questo l'ho allontanata.
"Ti ho fatto male per non farlo alla tua vita..."
 Anche in quel caso erano state pronunciate parole imperdonabili.
Parole che non riflettevano i suoi sentimenti, ma che dovevano essere senza possibilità di perdono.
volte è necessario compiere qualcosa di imperdonabile per poter continuare a vivere.
Quando ripensava a quel periodo della sua vita, non poteva fare a meno di provare un forte senso di estraneità rispetto al se stesso di allora.
Gli avevano fatto il lavaggio del cervello, all'Università di Bologna e poi a quella di Pisa.
Ero il classico radical-chic, infarcito di luoghi comuni e verità preconfezionate da chi deteneva l'egemonia culturale.
Ma era stata solo una fase: a un certo punto si era reso conto di cosa c'era dietro ai dogmi e alle formule di quell'elite autoreferenziale e aveva rifiutato il potere che l'appartenenza alla Confraternita gli avrebbe garantito.
Forse la maggior parte di loro è in buona fede, ma resta il fatto che il fanatismo porta ai vertici le persone sbagliate. I migliori leader sono quelli che hanno ricevuto il comando senza cercarlo, mentre indirizzavano le loro energie nel realizzare qualcosa di più importante, e di più sano.
Il potere non trasforma le persone: mette soltanto in evidenza ciò che sono. 
Ed io avevo troppa paura di sapere chi fossi veramente.

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Era anche per questo che aveva preferito ritirarsi prima di fare carriera.
Avevo paura di poter diventare come la parte peggiore di quelli a cui mi opponevo.
I suoi talenti sembravano essere andati sprecati.
Aveva dovuto ripiegare verso un impiego molto più modesto e una vita quasi ascetica.
Ma siamo sicuri che scegliere una vita contemplativa sia uno spreco? Non è forse questa la vita autentica?
Persino gli Eburnei, dall'alto della loro simbolica Torre d'Avorio, avrebbero dovuto capirlo.
In fondo c'era qualcosa di mistico nelle loro riunioni nel castello medievale di Monterovere Boicadi proprietà del nobile Lorenzo Monterovere, Professore Ordinario di Storia delle Religioni all'Università di Bologna e Presidente della Confraternita della Turris Eburnea.
Il professor Monterovere era un uomo carismatico, che sapeva dosare sapientemente ascesi e mondanità.
Questo valeva per tutti i membri della Confraternita.
Ma inevitabilmente, in quell'ascesi, si era insinuata la convinzione di essere degli Eletti, superiori alla massa, al gregge.
Migliori lo erano in alcuni punti, ma peggiori in tantissimi altri. Non si rendevano conto che il male che dicevano di voler combattere nel mondo esterno era anche dentro di loro, ed era proprio lì che per prima cosa avrebbero dovuto combatterlo.
Lui l'aveva fatto.
Era stata una guerra molto dolorosa, perché lo aveva portato ad un conflitto col Professeore.
Lorenzo Monterovere aveva amato Luca come un figlio, e lui di questo era stato felice, soprattutto considerando che era cresciuto senza un padre, figlio delle colpa di una donna che non si era mai sposata.
Ma a volte le ragioni del cuore e quelle della mente collidevano.
I Monterovere erano una famiglia contraddittoria, che nascondeva i propri segreti dietro una cortina fumogena piuttosto fitta.
L'enigma maggiore resta suo nipote Riccardo... sembra gentile, ma tiene le persone a distanza... lo fa per salvare se stesso o per salvare gli altri? Dietro alla sua immagine di rampollo viziato si nascondono forse dolori di cui io non so nulla.
E questo valeva per tutti.
"Quisque suos patimur manes..." : ognuno di noi sopporta i suoi fantasmi.
Come liberarsene? A volte era necessario un bagno di umiltà che poteva nascere solo da una sconfitta.
Il fallimento è il più grande maestro.
Le esperienze di vita in contesti degradati avevano estirpato in Luca, almeno in parte, quel tipo di mentalità snob che, come troppo spesso accade agli uomini di cultura, si era impadronita di lui facendogli temporaneamente disprezzare le persone comuni.
Ma alla fine la schiettezza di Luca Bosco aveva prevalso e le sue prese di posizione erano state giudicate "politicamente scorrette" dal professor Monterovere.
L'impeccabile accademico gli aveva fatto capire che, se solo lui fosse stato più "accomodante" su certi temi, lo avrebbe introdotto nei giusti ambienti per fare carriera.
Ma lui non c'era riuscito: la goccia che aveva fatto traboccare il vaso era stata una critica all' "imperatrice" tedesca Angela Merkel (nata Dorothea Kasner, ma questo non bisognava dirlo, così come era d'obbligo tacere sui lati oscuri della classe dirigente europea).
A tale riguardo, il professore lo aveva ammonito:
<<Le attribuivo più finezza, dottor Bosco>>

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<<Solo perché ho osato dire quello che tutti pensano? Lei sa che nutro una venerazione per la Germania e la sua cultura, la sua storia, la sua efficienza, ma purtroppo i Tedeschi hanno ancora quel vizietto  di voler comandare anche a casa degli altri... Le lezioni del passato non sono servite gran che: non imparano mai! E allora tanto valeva tenersi il Kaiser Guglielmo! Meglio gli eserciti di Prussia che i ricatti della Bundesbank!>>
Monterovere lo aveva guardato con aria solenne:
<<Lei è un giovane colto, e la conoscenza è uno dei requisiti necessari del potere, ma non è sufficiente, se manca la diplomazia>>
Luca era rimasto sorpreso da quell'accostamento così diretto tra il sacro e il profano:
<<Io perseguo la conoscenza per fini contemplativi, non per usarla come strumento di potere. 
E credevo che fosse così anche per lei, ma a quanto pare, anch'io le attribuivo più finezza, Professore>>
Monterovere aveva accennato un sorriso ironico:
<<Lei si atteggia a veggente e profeta, mio caro dottor Bosco, ma come faceva notare Machiavelli, i profeti disarmati fanno una brutta fine. La rende forse felice la conoscenza fine a se stessa?>>
<<La conoscenza non rende mai felici, al contrario. Ci sono cose di cui sarebbe meglio ignorare persino l'esistenza, per poterne evitare la paura. Perdere la felicità è uno dei prezzo della conoscenza. Non è forse questo il vero significato del Peccato Originale? Chi si ciba del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, perde il paradiso terrestre, ossia l'innocenza degli ingenui>>
Il Professore aveva annuito:
<<Ha il dono della parola efficace, oltre che quello della conoscenza. E anche questa è un'arma importante. Ma non basta avere le armi, bisogna anche saperle usare. E avere la saggezza di scegliere il momento opportuno per farlo, o per astenersi dal farlo. E anche il buon senso di non usarle contro di sé>>
Era un avvertimento.
Luca Bosco mancava di quel tipo di buon senso che serviva per avere successo nella vita.
<<Se l'ipocrisia e il conformismo sono i prezzi da pagare per far carriera, allora io non sono assolutamente disposto a pagarli>>
Lorenzo Monterovere aveva assunto un'espressione dispiaciuta:
<<Lei mi giudica un ipocrita, ma la situazione è un po' più complessa.
Il fatto è che la verità è così preziosa da dover essere protetta da una coltre di bugie.
Mio nipote Riccardo l'ha imparato presto: è cresciuto in una famiglia sempre al centro di ogni scandalo. Per lui mentire equivale a sopravvivere, ma non per questo è un ipocrita, anzi. Speravo un giorno di farvi incontrare: sareste divenuti amici e avreste potuto realizzare grandi cose. E' un grande spreco, dottor Bosco. Molte speranze erano state riposte in lei... malriposte, per meglio dire! C'è un'aristocrazia dello spirito, in lei, ma a quanto pare le sue origini campagnole hanno prevalso>>
Luca aveva sorriso:
<<Origini campagnole di cui io vado fiero e di cui parlo volentieri, al contrario di quanto fa lei. I Monterovere facevano la fame, fino a qualche decennio fa. Sarei molto curioso di sapere come siete riusciti a ricomprare il castello!>>

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Erano parole dure, ma sincere.
Lorenzo Monterovere era nato in povertà e i suoi genitori erano cresciuti in montagna, in una valle di elfi e boschi, in un mondo che non esisteva più.
Ed era passato molto tempo.
Il Professore era diventato qualcun altro, in un altro luogo, per vie oscure.
<<Sì, sono nato povero, ma quell'infanzia... ahh, quella vita, quanto mi mancano: guardare la luce del sole sull'erba calpestata e genti vigorose che svolgevano con amore le antiche attività della loro esistenza quotidiana di agricoltori o boscaioli. Ci sono montagne verdi, o praterie, o mari azzurri, nell'infanzia di ognuno di noi. Dov'è andato tutto quel vigore?
Passato come il vento sui prati, come la pioggia sugli alberi: i lunghi giorni sono tramontati dietro le colline, nell'ombra.
Tutto perduto... perduto per sempre... un'intera civiltà si è dissolta nel giro di pochi decenni.
Svanito insieme a quel che restava dell'antica tradizione.
I Galli Boi adoravano le querce, e lì, nell'appennino ce n'erano in abbondanza.
Ma la Quercia Sacra non c'è più. Fu abbattuta e da allora i bigotti chiamano quel luogo l'Orma del Diavolo.  Ecco, io sono l'erede di quella tradizione, e ho dedicato la mia vita a farla rinascere!>>

Celtic Tree of Life:

Dunque era questo il suo segreto? Una rinascita neopagana? Un culto esoterico?
Era da lì che veniva la sua fortuna?
Qualunque fosse la verità, Lorenzo non aveva tutti i torti: il sacro era stato degradato a mero folklore.
Si era persa la dimensione metafisica, l'aspirazione al trascendente, la cognizione del soprannaturale.
Luca lo sapeva bene. Per quanto fosse stato solo un infante, all'epoca, aveva ancora dei ricordi di quel periodo.
Da bambino, Luca Bosco aveva visto con gli occhi gli Anni Settanta.
Ne ricordava l'ardore velleitario.
Gli piaceva la moda di quegli anni.
Che differenza tra le donne di allora e le ragazzette di oggi, sprofondate negli smartphone, fissate con i leggins e gli skinny e bollano come "vintage" tutto il resto.
Sono crudele a liquidarle così? Devo essere crudele per essere buono, diceva Amleto.
Ma qui c'era qualcos'altro.
C'era la sua difficoltà a rapportarsi con le donne e a far durare le relazioni sentimentali.
Per anni ho creduto, sbagliando, che in amore non potessero esistere vie di mezzo: o si è ricambiati, o non si è ricambiati, e siccome la seconda opzione si era rivelata la più frequente, era meglio metterci una pietra sopra... solo adesso mi rendo conto che le donne della mia vita mi hanno ricambiato come potevano, e non era colpa loro se io esigevo qualcosa di più... ma come sempre queste cose si capiscono solo dopo aver perso le migliori occasioni per creare qualcosa di importante...
Virginia aveva quindici anni meno di lui e parlava degli anni settanta come si trattasse della preistoria.
Ma lui li aveva visti con i suoi occhi di bambino, gli Anni Settanta.
Quante cose aveva visto con questi suoi occhi!
Troppe cose...
Sapeva di avere la mente ingombra per i troppi pensieri e i troppi ricordi.
Eppure quei ricordi sono parte di me. Essi "sono" me...
E dunque doveva conviverci, anche se la conoscenza veicolata da quei ricordi era una fonte di malinconica nostalgia e di perenne rammarico.
Ho visto troppe cose che sarebbe stato meglio non vedere.
Questa era la condanna dei veggenti.
Pietà per il veggente e chi non vede. Pietà per chi conosce già il futuro. Pietà per chi lo sa, per chi lo dice: pietà per chi lo ignora, e brancola nel buio...

venerdì 30 marzo 2018

Stemma dell'Impero Serbo (1346-1361) e significato di tutti i tipi di croce





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Sotto, alcuni esempi di croce gotica







Le tipologie di croce sono molto varie ed articolate. Questa voce ne fornisce una classificazione formale, tenendo presente gli oggetti reali come i motivi simbolici-decorativi.
La croce si compone essenzialmente di due bracci, detti rispettivamente montante e traversa, che s'incrociano in modo perpendicolare; in base alla disposizione ed ai rapporti che passa tra gli elementi costitutivi, sono individuate le tipologie: per le definizioni tipologiche spesso si fa riferimento al linguaggio araldico.

Classificazione della croce

Circa la forma e la funzione, si vennero nel tempo precisando e distinguendo tipi diversi di croce. Nella tabella sottostante è fornito, in ordine alfabetico, un elenco delle specifiche e delle tipologie più frequentemente ricorrenti:
ImmagineDenominazioneDescrizioneEsempio
Croce a bracci ramiformiCroce spesso biforcata i cui bracci sono foggiati a ramo d'albero.
Croce a doppia traversaCroce a due traverse della stessa lunghezza; la superiore, può recare un'iscrizione.
Croce a gocceCroce con i bracci che s'allargano verso l'esterno.
Croce a lanciaCroce con un lungo montante.
Croce Tau-simbolo.jpgCroce a Tau,
detta anche Croce di sant'Antonio abate o Commissa.
Croce con il montante terminante all'incrocio con la traversa, formando la lettera T (tau) che è l'ultima lettera dell'alfabeto ebraico; san Francesco d'Assisi la utilizzò come suo simbolo.
Pacino di buonaguida, albero della vita.jpgCroce ad albero della vitaCroce i cui bracci sono foggiati ad albero, con fogle, fiori e frutti: tipologia da non confondere con la precedente.
Croce ad ancora catacombeDomitilla.jpgCroce ad ancoraCroce il cui montante termina nella parte bassa a forma di ancora.
Croce otto punte.jpgCroce ad otto punteCroce greca con i bracci terminanti a coda di rondine.
Croce aguzzaCroce con i bracci terminanti ad una punta.
Koptische Ankh.jpgCroce ansata egiziana,
detta chiave della vita o ankh
Croce a forma di lettera T, in cui la parte del montante sopra traversa è sostituita da un elemento ovale o a cerchio. Questa croce è conosciuta anche come chiave della vita o ankh (crocecon maniglia, impugnatura), è un antico simbolo sacro dell'antico Egitto, che essenzialmente simboleggia la vita, adottato successivamente dai copti (cristiani egiziani).
Armenian cross form.jpgCroce armenaCroce armena simbolo dei cristiani di quella cultura, è una croce latina che porta sugli angoli dei quattro bracci si trifoglio simbolo della [[Trinità]. Spesso riccamente ornata nei Khachkar (Խաչքար, in armeno: croce di pietra) cippo funerario scolpito tipico dell'arte armena e presente in tutta l'area storicamente occupata da questo popolo.Khachkar.jpg
Lauburu.svgCroce bascaIl lau buru (in basco: quattro teste) è un simbolo raffigurante una croce curvilinea ed è diventato uno dei simboli dei Paesi Baschi.
Croce biforcataCroce con la traversa (svasata o biforcuta) a formare una Y.
CelticCross.svgCroce celticaCroce latina con i bracci tagliati da un cerchio; è frequente nei monumenti funebri irlandesi.Monasterboice.jpg
CRUZDESANMILLAN.02.jpgCroce con terminazioni ancorate,
detta anche Croce di sant'Emiliano della Cogolla (in spagnolo: Cruz de San Millán) o Croce visigota
Croce greca i cui bracci terminano in due punte ricurve in fuori; questa è un simbolo legato alla figura di sant'Emilianoeremita iberico del VI secolo. Tra le più antiche testimonianza di questo simbolo la lapide del Santo nel Monastero de Suso(Spagna).Cenotafio-san-millan-suso.jpg
Croce con terminazioni arricciateCroce greca i cui bracci terminano a doppio ricciolo divergente.
Croce con terminazioni artigliateCroce greca con i bracci terminanti a forma di un artiglio stilizzato.
Croce con terminazioni biforcateCroce con i bracci terminanti a forma di Y.
Croce con terminazioni semilunateCroce con i bracci terminanti a mezzaluna.
Croce terminazioni trilobe.jpgCroce con terminazioni trilobeCroce con i bracci terminanti con un elemento trilobato simile al trifoglio greco.
CopticCross.jpgCroce coptaCroce copta antica che ha le sue origini nella croce ankh.
Coptic-Cross.svgCroce copta nuovaCroce, attualmente utilizzata dalla Chiesa cattolica copta e dalla Chiesa ortodossa copta di Alessandria d'Egitto, si è evoluta da una tipologia di croci copte più antiche.
Cross-Pattee-alternate.svg.pngCroce dei Templari
(in francese: Croix pattée; in tedesco Tatzenkreuz per la sua forma a zampa)
Croce greca con estremità svasate. Dopo i Templari fu il simbolo dell'Ordine Teutonico e dell'Impero prussiano. Famosa l'onorificenza militare dell'esercito tedesco Croce di Ferro. Qui di fianco lo stemma di Bertrand de Blanquefort, gran maestro dell'ordine tra il 1156 - 1169.Armoiries Bertrand de Blanquefort.svg
Calvary cross.svg.pngCroce del GolgotaCroce infissa su un basamento a forma di piccolo monte o a tre gradini, che alludono al Calvario.
A Commonwealth Cross of Sacrifice or War Cross.jpgCroce del SacrificioGrande croce funeraria bianca presente in particolare nei cimiteri di guerra del Commonwealth.
Croce SacroCuore.jpgCroce del Sacro CuoreCroce infissa su un supporto a forma di cuore.
Croce di Avellana.jpgCroce di AvellanaCroce greca di forma floreale.
Cross Calatrava.svgCroce di CalatravaCroce greca che termina a giglio, di colore rosso.
È la croce dell'Ordine Militare di Calatrava, che venne fondato nel 1158 dall'abate cistercense san Raimondo de Fitero, approvato nel 1164 da papa Alessandro III, al quale il re Sancho III di Castiglia (1134 – 1158), aveva affidato la difesa della città di Calatrava contro i Mori.
Pedro de Barberana.jpg
Cantercross.jpgCroce di CanterburyCroce a quattro bracci uguali che si allargano a forma di martello alle estremità esterna; ogni braccio ha un pannello triangolare inscritto tipo triquetra (con tre punte). Al centro della croce c'è un quadrato. Essa simboleggia la Chiesa e l'episcopato anglicano.
Croce consacrazione.jpgCroce di consacrazioneUna delle dodici croci dipinte sulle pareti di una chiesa per segnare il luogo dove ha ricevuto l'unzione di consacrazione.
Croce potenziata diGerusalemme.jpgCroce di GerusalemmeCroce greca, qualche volta potenziata, con quattro croci greche minori inserite nell'angolo formato dall'incrocio dei bracci. È stata usata come simbolo dei crociati che combatterono contro gli arabi, per questo è detta Croce dei crociati.Godefrey of Bouillon.jpg
Croix de Lorraine.pngCroce di Lorena,
detta anche Croce d'Angiò
Croce a doppia traversa; la più alta delle quali è più piccola dell'altra e rappresentata il titulus crucis: questa figura nello stemma dei duchi d'Angiò, divenuti di Lorena dal 1473. Le cattedrali inglesi spesso hanno la pianta a forma di Croce di Lorena.2eDB-insigne.jpg
Croce Malta.jpgCroce di Malta,
detta anche Croce di san Giovanni
Croce greca con bracci foggiati a punta di freccia rivolti verso il centro. Essa divenne il simbolo della Repubblica marinara di Amalfi, almeno sin dall'XI secolo; è, inoltre, l'insegna del Sovrano Militare Ordine di Malta, il primo ordine religioso e militare prodotto dalle Crociate.Antonio Martelli, Cavaliere di Malta - Caravaggio.JPG
Croce di san FilippoCroce analoga a quella latina, ma posta in senso orizzontale.
Croce S.Giacomo.jpgCroce di san Giacomo maggioreCroce avente le estremità della traversa a forma di foglia e le estremità del montante a forma di lancia, in basso, e di giglioin alto; questa era l'insegna distintiva dei cavalieri dell'Ordine di San Giacomo di Compostela, qualche volta accompagnata dalla simbolica conchiglia di pellegrinaggio.
Peter's Cross.svgCroce di san Pietro apostoloCroce analoga a quella latina, ma posta in senso inverso. È associata a san Pietro apostolo, che secondo la tradizione fu crocifisso a testa in giù. In tempi recenti è stata usata anche come simbolo del diavolo e del satanismo.Cruc pet.jpg
Nasrani menorah.JPGCroce di san TommasoCroce antica utilizzata dalla comunità siro-malabarese Nasrani di San Tommaso, cristiani in Kerala, India.[1]
Croce St Andrea Blu su campo Bianco bis.PNGCroce di sant'Andrea,
detta anche Croce decussata
Croce con i bracci della stessa lunghezza incrociati a formare una X: questa non trova riscontro nell'antichità è associata a sant'Andrea apostolo, che secondo la tradizione fu martirizzato su una croce di questa forma.Martyrdom of andrew.jpg
St Brigid.pngCroce di santa Brigida d'Irlanda,
detta in inglese: Brigid's crossBrighid's cross o Brigit's cross; in gaelico: Crosóg Brighde
Croce realizzata utilizzando dei giunchi o più raramente della paglia: questa è un simbolo irlandese ed è tipica delle zone rurali dell'isola. La prima croce di questo tipo è attestata nel XVII secolo.
SaintNinoCross.jpgCroce di santa Nino,
detta anche Croce di tralci di vite
Croce tradizionalmente accreditata a santa Nino, la missionaria che convertì il re georgiano al cristianesimo: essa è il simbolo della Chiesa Apostolica autocefala ortodossa georgiana.
Cathar cross.svgCroce di TolosaCroce greca con bracci formati da losanghe i cui vertici sono decorati con una piccola sfera: questa era lo stemma dei conti di Tolosa, ben presto divenne il simbolo di Occitania.
Ravenna BaS.ApollinareClasse Crocegemmata mosaico.JPGCroce gemmata
detta anche Croce perlata o invicta,
Croce con i bracci sono formati da perle o gemme tangenti. Nel VI secolo, vi era ancora una certa difficoltà nel raffigurare con sembianze umane Gesù Cristo, anche se già nel IV secolo, quando il cristianesimo finì di essere perseguitato, s'iniziò a raffigurare, in particolare il suo volto Gesù, in modo da sostituire gli antichi simboli: l'agnello, la croce, l'ancora, il pesce, ecc.
La croce, in questo caso quella della Basilica di Sant'Apollinare in Classe, è ricoperta di gemme, perché pone l'accento sul paradosso di questo strumento di morte, che con Gesùdiventa per il credente uno strumento di salvezza, segno del trionfo di Cristo.
Croce gigliata.jpgCroce gigliataCroce con i bracci terminanti a forma di giglio araldico.
Greek cross.svgCroce grecaCroce con i bracci perpendicolari di lunghezza uguali; questi tipo di forma ebbe grande diffusione nell'Alto Medioevo.
Denmark globus cruciger2.jpgCroce imperialeCroce infissa su un supporto a forma di globo; essa è simbolo del dominio di Gesù Cristo sul mondo. È molto usata nelle insegne regali.
Croce iscritta.jpgCroce iscrittaCroce iscritta entro un cerchio, a seconda della tipologia, può essere ulteriormente definita:
Christian cross.svgCroce latinaCroce a bracci perpendicolari in cui l'elemnto trasversale è più breve di quello longitudinale. Insieme alla croce greca, è la forma più comune. Questa rappresenta la croce della Crocifissione di Gesù.
Marian Cross.jpgCroce marianaCroce ideata per comporre lo stemma di papa Giovanni Paolo II; è la combinazione di una croce latina e la lettera M riferita a Maria Vergine che era presente sul calvario.John paul 2 coa.svg
Labarum.pngCroce monogrammatica,
detta anche Monogramma di CristoChi Rho o Chrismon
Croce formata dalla combinazione di lettere dell'alfabeto greco, che formano un'abbreviazione del nome di Gesù, la X e la P che corrispondono, rispettivamente, alla lettera greca χ(chi, che si legge kh, aspirata) e ρ ('rho', che si legge r); esso è tradizionalmente usato come simbolo cristiano ed è uno dei principali cristogrammi.
Cross of the pope.svgCroce papale triplaCroce con tre traverse di diversa lunghezza, digradante verso l'alto oppure con la traversa centrale più lunga (o più corta) delle altre due di pari lunghezza [2]; è sorretta generalmente dall'Agnello di Dio e, qualche volta, arricchito da uno stendardo. Le tre traverse rappresentano il triplice ruolo del Papa:
San Silvestro.JPG
Croce patente.pngCroce patenteCroce greca con i bracci terminanti a triangolo.
Patriarchal or Archbishop Cross.svgCroce patriarcale o arcivescovileCroce a due traverse di cui la superiore è più corta e rappresenta la targa inchiodata alla croce di Gesù detto titulus crucis. È simile alla croce di Lorena, anche se nella versione originale di quest'ultima, il braccio inferiore è più basso.Stemma arcivescovo.png
Croce pomellataCroce greca i cui bracci terminano a forma di sfera.
Cross-Potent-Heraldry.jpgCroce potenziataCroce con i bracci terminano a T (tau), distinta in:
  • potenziata doppia con terminazioni a T a loro volta concluse da traverse perpendicolari;
  • potenziata tripla, con bracci a T tagliati da una traversa minore.
Questa tipologia di croce è stata molto utilizzata in araldica, come si vede qui nello stemma della provincia di Cosenza.
Provincia di Cosenza-Stemma.png
USVA headstone emb-04.svgCroce presbiterianaCroce simbolo della Chiesa presbiteriana.
Croce raddoppiataCroce greca con i bracci terminanti a forma di croce.
Croce ritrinciataCroce greca con i bracci terminanti con obature sagomate.
Flag of the Red Cross.svg.pngCroce rossaÈ il primo simbolo utilizzato da questa organizzazione umanitaria a cui ha fatto seguito quello della mezzaluna rossa, del leone e sole rosso e del cristallo rosso.
Slavcross.pngCroce russa,
detta anche crocebizantina o croceortodossa.
Croce con tre traverse, dove la prima in alto è il titulus crucis, mentre quella in basso normalmente è posta obliquamente rispetto al montante ed allude al suppedaneum, legno che sosteneva i piedi di Gesù Cristo crocifisso. Questo simbolo apparso presto in ambito bizantino, è divenuto il simbolo della Chiesa ortodossa russa e d'altre chiese autocefale slave.Orthodoxe-Croix-Russe.gif
Croce scalinataCroce greca con le terminazioni foggiate a gradini digradanti, dall'esterno all'interno; questa tipologia da non confondere con la Croce del Golgota.
Flag of Denmark.svg.pngCroce scandinava
detta anche crocenordica
Questo tipo di croce è un motivo riccorente nelle bandiere dei paesi scandinavi. La croce, che simboleggia la cristianità, si estende fino al bordo della bandiera, con il braccio verticale decentrato a sinistra. La prima bandiera di questo tipo fu la danese nel XIII - XIV secolo; a cui fecero seguito quelle di:
  • Svezia nel 1663,
  • Norvegia nel 1814,
  • Islanda nel 1897,
  • Finlandia nel 1918.
Serbian cross.jpgCroce serba,
detta anche Croce Tetragramma.
La croce serba (serbo: српски крст o srpski krst) è una crocegreca con quattro lettere C cirilliche capovolte posizionate in ognuno dei quattro angoli della medesima. È uno dei simboli del popolo e della nazione serba. Sul suo significato esistono due diverse interpretazioni:
  • le С cirilliche sono le iniziali della frase "Само Слога Србина Спасава" (pronuncia: Samo Sloga Srbina Spasava), che è il motto della Serbia: "Solo l'Unità Salva i Serbi";
  • i quattro segni sarebbero delle pietre focaie o le lettere βdell'alfabeto greco che sarebbero le lettere iniziali di βασιλεύς βασιλέωνβασιλεύων βασιλευόντων, 'basileús basiléonbasileúon basileuónton' Re dei Re sopra tutti i Re.
Croce a stella.gifCroce stellataCroce greca con i bracci foggiati a triangolo, in modo da formare una stella: questa croce attualemente figura nella bandiera della N.A.T.O. (North Atlantic Treaty Organization), organizzazione internazionale per la collaborazione nella difesa dei Paesi aderenti alla stessa.
Croix huguenote.gifCroce ugonottaLa croce ugonotta è un simbolo religioso cristiano affermatosi prima in Francia e poi nel resto d'Europa, come uno dei segni distintivi più popolari della fede evangelica riformata.
Thor's-Hammer.gifCroce uncinata o gammata,
detta anche Gammadion
Croce greca con i bracci terminanti ciascuno in un prolungamento ad angolo retto o acuto, perciò viene chiamata anche Gammadion, poiché ciascun braccio è fatto, come il gamma greco, da due tratti, uno verticale e l'altro orizzontale, ma diseguali, anche se associati: è il segno della svasticausato fin dall'età neolitica come simbolo del culto solare.
Small crucifix.jpgCrocifisso

Celtic crosses                                                       …

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